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Potenziamento delle abilità cognitive - Metodo Feuerstein

Il potenziamento cognitivo consiste nel fornire un supporto per lo sviluppo delle capacità di ragionamento . In tale intervento si promuovono strategie per meglio comprendere la realtà: dalla selezione delle informazioni ambientali rilevanti, alla loro organizzazione costruendo relazioni significative fra di esse in modo da coglierle in modo integrato e non frammentato, dando loro senso.


Presso il Centro Phoenix è possibile accedere a programmi di potenziamento delle seguenti abilità:attenzione e memoria, classificazione e categorizzazione, seriazione e sequenzialità, pensiero analogico, problem solving.


I materiali usati (concreti, cartacei e computerizzati) vengono proposti in interventi individuali dal riabilitatore in un’ottica meta cognitiva per stimolare i processi di riflessione, collegamento ad altre conoscenze ed esperienze e generalizzazione alla vita quotidiana.


Fra i vari interventi di potenziamento cognitivo che possono essere utilizzati, c'è il metodo Feuerstein : esso nasce in Israele, nel dopoguerra, dall’esigenza di aiutare bambini e adolescenti ebrei di diverse nazionalità, giunti ad Israele dopo essere scampati allo sterminio nazista e che mostravano ai test uno scarso livello intellettivo.


La metodologia Feuerstein si basa sul presupposto che l’intelligenza non è fissa, immodificabile, bensì è modificabile : è un sistema aperto, uno stato che reagisce a eventi interni ed esterni alla persona. E' la capacità dell’organismo di modificare le proprie strutture mentali per assicurare un migliore adattamento alle realtà mutanti alle quali l’organismo è esposto.


Quindi l’intelligenza è espressa dalla propensione al cambiamento , non dalla quantità di prestazioni corrette.


L'obiettivo dell' intervento di potenziamento è la Modificabilità Cognitiva Strutturale (MCS): un cambiamento duraturo, sostanziale nel funzionamento cognitivo. Il cambiamento strutturale implica che non cambia una sola abilità (lettura, calcolo), ma cambia il modo stesso in cui l’organismo interagisce con le fonti di informazione, agisce e risponde a esse .


Il cambiamento è possibile solo attraverso Esperienze di Apprendimento Mediato (EAM) , infatti per l’acquisizione di strutture (schemi) mentali che consentono di strutturare l’esperienza non basta l’esposizione agli stimoli ma ci vuole l’azione di un mediatore umano .


Il mediatore seleziona i dati su cui vuole attirare l’attenzione, li ripete con una frequenza maggiore rispetto a quella che avrebbero naturalmente, ne regola la durata, l’intensità, l’ordine di presentazione, per assicurarsi che vengano recepiti.


Stimola colui che deve imparare al confronto dei dati su cui opera, a cercare le connessioni di tempo, di causa, di scopo, di identità, somiglianza, differenza.


Il mediatore aiuta a contrastare la tendenza ad una percezione frammentaria della realtà , caratteristica del comportamento cognitivo di basso livello, stimolando chi impara a cercare relazioni fra ciò che si sta conoscendo e le conoscenze che già possiede.


Il mediatore insiste sulla necessità di definire con precisione i problemi e di prefigurarsi mentalmente il percorso necessario per risolverli, anticipando le conseguenze delle mosse ipotizzate, prima di passare all’azione; aiuta così a controllare la propria impulsività e a ricorrere il meno possibile al procedimento “per prove ed errori ”. Il mediatore fa porre attenzione anche alle "risposte" verbali, scritte o comportamentali per fare in modo che esse siano comprensibili, precise, coerenti.


Tutto questo si realizza attraverso la relazione tra mediatore e chi impara: il mediatore avrà cura di promuovere il sentimento di autostima e di fiducia nelle proprie possibilità, condividendo i sentimenti, stimolando la curiosità e la ricerca del senso e del significato delle cose.


L'équipe di Feuerstein nel tempo ha sviluppato il P.A.S., un Programma di Arricchimento Strumentale : è un programma che non mira ad ampliare il repertorio di conoscenze dell'individuo, ma ha come obiettivi:


  • il rendere il soggetto capace di apprendere nuove informazioni e di utilizzarle , renderlo più efficiente nell'acquisizione di nuove tecniche e più pronto nel trovare nuove modalità di risoluzione dei problemi.
  • sviluppare le funzioni cognitive carenti nel caso di individui con bisogni speciali che manifestano prestazioni inadeguate (basso livello cognitivo, basso rendimento scolastico).

Il P.A.S. è composto da esercizi carta-matita che non hanno riferimenti diretti ai contenuti disciplinari. I diversi eserciziari sono stati chiamati Strumenti, cioè “attrezzi” per lo sviluppo dell’apprendimento e l’intero gruppo dei 14 Strumenti compone il P.A.S.


Negli ultimi anni sono stati aggiunti gli strumenti del P.A.S. Basic utilizzabili in età prescolare o in situazioni di particolare difficoltà.


Il Programma può essere utilizzato da un mediatore, adeguatamente formato ed autorizzato , con diversi soggetti sia a livello individuale che in gruppo: soggetti con difficoltà di apprendimento, con sindrome di Down o altri deficit congeniti, soggetti non organizzati o non motivati che non utilizzano adeguate strategie, individui che desiderano raggiungere livelli di prestazione più elevati, individui socialmente o culturalmente svantaggiati .


Affrontando i vari esercizi il mediatore guida colui che impara alla lettura attenta e alla decodifica delle consegne, alla definizione del problema, alla ricerca dei dati rilevanti, all'analisi delle strategie di soluzione, alle difficoltà incontrate, all’errore come fonte di apprendimento, alla generalizzazione degli apprendimenti in altri contesti.



Per maggiori informazioni: www.centrophoenix.net





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