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Comunicazione Aumentativa Alternativa nelle gravi cerebrolesioni (CAA)

Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilità, ha il diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita. (dalla Carta dei Diritti alla Comunicazione, 1992).



Ognuno ha bisogno di comunicare, ognuno può comunicare con il corpo, con le parole ... ma a volte possono esserci dei grossi ostacoli: un bambino o una persona con severe e multiple disabilità non riesce a muoversi come vorrebbe, oppure non vede, non sente o non capisce, non riesce a parlare. Allora potrebbe sentirsi confuso perché n on capisce q uello che succede intorno a lui o quello che le persone gli stanno dicendo, potrebbe tentare di rispondere senza che gli altri lo comprendano.


Alla fine sentirà frustrazione, sconforto, rabbia...



In età evolutiva, più dello 0,5 % della popolazione presenta disabilità complesse della comunicazione che potrebbero interferire in modo significativo con lo sviluppo cognitivo e relazionale.


E' necessario allora potenziare le modalità di comunicazione esistenti, attraverso un intervento di Comunicazione Aumentativa e Alternativa (CAA) , metodologiasviluppata a partire dagli anni '70 in Canada.



La CAA è un termine che indica tutte le modalità di comunicazione, le strategie, gli strumenti che possono facilitare la comunicazione delle persone che hanno difficoltà nell'utilizzare il linguaggio: è "Aumentativa" perché non sostituisce ma accresce la comunicazione naturale del soggetto fatta anche di vocalizzi, gesti, segni o linguaggio verbale residuo. Più raramente si pone come "Alternativa " al linguaggio verbale, solo in presenza di patologie che non permettano l'espressione verbale.



Presso il Centro Phoenix è possibile effettuare la valutazione delle capacità espressive e comunicative delle persone , inglobata in una valutazione generale del funzionamento cognitivo e adattivo.




A seguito del profilo individuato viene definito l'intervento, che richiede il coinvolgimento attivo del contesto di vita (scuola, famiglia) e l'individuazione degli strumenti che possono supportare la comunicazione nel soggetto.


Questi strumenti possono variare per tipologia e complessità (dagli oggetti ai sistemi di simboli o di immagini, strumenti digitali programmati per “prestare” la voce quando necessario...) e vengono suggeriti in base delle caratteristiche dell'utente, nell'ottica di un intervento necessariamente personalizzato.



L'avvio alla CAA rappresenta in molte situazioni cliniche un intervento fondamentale in quanto aiuta il bambino/la persona con disabilità ad essere un protagonista attivo , che viene ascoltato, favorendo non solo lo sviluppo relazionale, ma anche quello affettivo e cognitivo.


Per maggiori informazioni: www.centrophoenix.net




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