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riproduzioni dell'antico

Osservando le cornici antiche mi sono sempre chiesto se fosse stato possibile riprodurle in modo sufficientemente fedele. Il loro fascino dipendeva dal fatto che fossero ricoperte d’oro, come dall’intravvedere il bolo laddove si erano consumate, dalle screpolature del gesso sottostante, dai pezzi mancanti, fatti sparire dal tarlo o da rotture accidentali, dalla patina invecchiata del legno causata dal tempo e da svariati altri agenti; era l’insieme di tutte queste cose a renderle così. Presi atto che non era cosa facile. Tuttavia ho sempre avuto un’insana attrazione verso le sfide, perciò raccolsi il guanto. Così, dopo numerosissimi tentativi e parecchie ricerche, giunsi finalmente a trovare un perfetto connubio tra gli elementi, che mi consentiva di ottenere una craquelure quasi perfetta, la quale ho constatato essere la cosa più difficile da imitare. “Non è per niente facile fare, in un lasso di tempo relativamente breve, ciò che il tempo ha impiegato secoli per ottenere”. Ho inoltre messo a punto un’anticante tutto a base naturale, che riesce a spegnere perfettamente la troppa brillantezza dell’oro, senza formare nessuna patina.


Le cornici vengono realizzate su misura a seconda delle esigenze del cliente, rifacendosi a disegni già esistenti o ex novo, utilizzando legname vecchio che viene selezionato di volta in volta e tagliato mantenendo la sua patina originale sul retro e nell’interno battuta, assemblato rispettando scrupolosamente gli incastri del caso. Si passa poi alla sagomatura ed in fine all’intaglio, che viene realizzato esclusivamente a mano. A questo punto la cornice è pronta per essere dorata: si stendono fino a sei-otto mani di gesso che vengono levigate con carta abrasiva di grana sempre più fine e si usano i graffietti per non perdere il rilievo, fino ad ottenere una superficie perfettamente liscia. Si procede, quindi, con il bolo, che viene preparato con argille naturali secondo un’antica ricetta, per poi essere steso sulla cornice in tre mani successive con un pennello di vaio. Una volta asciugato il bolo lo si lucida con la pietra d’agata, per passare poi alla doratura con oro zecchino, che viene applicato a guazzo. A questo punto, oltre alla brunitura dell’oro con le agate, si passa all’invecchiamento, eseguito secondo una tecnica segreta. Infine una passata di cera d’api, un gancio appropriato (anch’esso realizzato a mano) e la cornice è pronta per arricchire il Vostro specchio o la Vostra pregiata tela.





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