Sei in: Servizi: DIPENDENZE: Dipendenza, dipendere e " perché dipendo "
Dipendenza, dipendere e " perché dipendo "
Dipendenza : l’alternativismo di Kelly Con il termine “dipendenza” (o meglio “costrutti di dipendenza”) Kelly intende semplicemente indicare una relazione dell’uomo con l’ambiente o le persone, definizione che di per sé non ha accezione né negativa né di valore morale. Essere “dipendenti” non è considerato “negativo” né “spregevole” per la teoria dei costrutti personali; l’essere umano non può che crescere e svilupparsi attraverso relazioni di dipendenza. In una tale epistemologia, i costrutti di dipendenza rimandano più essenzialmente ai bisogni e quindi pongono l’accento non tanto sul dualismo dipendenza/autonomia , quanto sulla dipendenza dispersa/dipendenza non dispersa e sulla dipendenza differenziata/dipendenza non differenziata . La relazione, all’interno di questi significati della dipendenza, è fondamentale per la crescita e la sopravvivenza (Kelly, 1955). In tale senso sia i bambini che gli adulti “dipendono” da altre persone. Le relazioni sociali pertanto realizzano e mantengono la loro esistenza. Kelly sottolinea che la “maturità” per una persona sta nel “vedere le linee dimensionali della sua dipendenza estendersi attraverso gli altri”. Gli “adulti sono più dipendenti dei bambini” secondo Kelly: “Il punto cui voglio arrivare è che l'uomo moderno è particolarmente dipendente, trova difficile dare una sistemazione alle sue dipendenze su una base di reciprocità e spesso è solo; non la solitudine di chi non ha amici, ma quella di chi non può raggiungere gli amici che ha… Ma quanti adulti potrebbero sopravvivere con ciò che è sufficiente a un bambino? La capacità di amare e la semplicità delle sue richieste lo mettono in una più sicura posizione. Egli inoltre è più libero di esprimersi, di pensare in maniera autonoma e di fare ricorso ai suoi giochi immaginativi per esplorare il mondo. Non ha il potere che hanno i suoi genitori, ma spesso è più indipendente”.Richiedi info