Elettroforesi siero-proteica (Protidogramma)
Essendo le proteine elettricamente cariche per la presenza dei vari aminoacidi, è possibile separarle con l’ elettroforesi .
Come già detto, l’elettroforesi è una tecnica analitico-separativa basata sul movimento, in una soluzione elettrolita, delle particelle elettricamente cariche per effetto di un campo elettrico applicato mediante una coppia di elettrodi alla soluzione stessa; le proteine quindi si spostano verso il catodo se hanno carica positiva e verso l'anodo se hanno carica negativa. Il mezzo comunemente usato è il gel d'agarosio a pH basico in cui le proteine sieriche vengono separate, colorate e dosate mediante densitometria; tale indagine viene anche chiamata Protidogramma .
E’ possibile separare le sieroproteine con l’ Elettroforesi capillare conosciuta anche come elettroforesi zonale . Questa tecnica separa le particelle proteiche con dimensione e carica differente all’interno di un tubicino capillare di silice fusa contenente una soluzione elettrolita.
Nelle immagini sono riportate una migrazione delle proteine sieriche (colorate) e la corrispondente lettura densitometrica; le bande proteiche vengono infatti trasformate in picchi di diversa altezza, a base larga o stretta a seconda della loro intensità di colorazione e della loro larghezza, che rispecchiano la quantità proporzionale delle diverse proteine contenute nel siero.
Le sieroproteine vengono così classificate in base alla loro motilità elettroforetica in:
-Albumina : è la proteina deputata al trasporto e alla regolazione della pressione oncotica . Il suo aumento è associato essenzialmente a emoconcentrazione, mentre la diminuzione può legarsi a situazioni proteino-disperdenti (come nefropatie, enteropatie, ustioni a piaghe estese) o scarsa produzione da parte del fegato infiammato o neoplastico. E’ presente nel siero in misura del 55-67% pari a 3.5-5.5 g/dl.
-Alfa-1-globuline : in questa banda troviamo proteine della fase acuta di infiammazione come l’Orosomucoine (detta anche alfa1-glicoproteina acida o mucoproteine) e l’alfa1-antitripsina. La loro concentrazione aumenta in risposta a varie patologie come traumi, infezioni, malattie infiammatorie croniche, ustioni, malattie sistemiche, interventi chirurgici e neoplasie. Sono presenti nel siero in misura di 1.8-3.4% pari a 0.14-0.30 g/dl.
-Alfa-2-globuline : anche in questa banda troviamo proteine associate alla fase acuta di infiammazione come l’Alfa2-Macroglobulina, l’Aptoglobina, l’Alfa1-antichimotripsina e la Ceruloplasmina. La loro concentrazione aumenta in corso di infezioni, necrosi di tessuto, neoplasie, infiammazioni immunologiche, ustioni e interventi chirurgici. In questa zona bandano anche le alfa-lipoproteine. Sono presenti nel siero in misura di 7.2-12% pari a 0.45-0.80 g/dl.
-Beta-Globuline : distinte nelle sub-frazioni Beta1 e Beta2. In zona Beta1 troviamo ancora proteine della fase acuta infiammatoria positiva come la Proteina C reattiva, la Transferrina, L’Emopessina, il Plasminogeno e la Fibronectina; in zona Beta2 bandano proteine dell’infiammazione cronica come il Complemento, e troviamo infine anche le beta-lipoproteine. Le beta-globuline aumentano anche in gravidanza o in caso di iperlipidemia, oltre che in presenza di diabete, ipotiroidismo e compromissioni epatobiliari. E’ dunque ipotizzabile che un aumento delle frazioni Alfa e Beta deponga per un danno infiammatorio recente. Le Beta-globuline sono presenti nel siero in misura del 8.0-13.5% pari a 0.60-0.95 g/dl.
-Gamma-Globuline (Immunoglobuline) : a questa frazione appartengono essenzialmente le immunoglobuline (IgA, IgD, IgE, IgG, IgM), con funzione anticorpale , che vengono prodotte in seguito a infiammazioni croniche e in risposta ad agenti batterici, virali, micotici, protozoari e parassitari. Una loro aumentata sintesi può essere dovuta anche a epatopatie croniche, a tumori a carico delle cellule linfoidi (linfociti B e plasmacellule) linfomi, mielomi e plasmocitomi extramidollari o a malattie autoimmuni. Il picco o curva normale delle immunoglobuline appare, nel protidogramma elettroforetico, esteso e quasi appiattito. Per cui mentre gli aumenti ( ipergammaglobulinemia ) sono legati a tutte quelle condizioni che causano una intensa risposta immunitaria specifica o aspecifica, le diminuzioni ( ipogammaglobulinemia ) sono in relazione ad una ridotta attività del sistema immunitario. A causa della flogosi mesenchimale epatica e della risposta immunitaria cronica si presenta nel tempo un aumento policlonale anche notevole delle immunoglobuline (vedi immagine). Nella evoluzione cirrotica si osserva un aumento delle IgA che nel tracciato siero-elettroforetico si evidenzia con una fusione tra le bande beta e gamma sempre più marcata in funzione dell’entità della patologia (vedi immagini). Questo tipo di proteine sono presenti nel siero in quantità di 11.0-19.0% pari a 0.70-1.30 g/dl.
Gran parte delle proteine sieriche vengono prodotte dal fegato per cui appare evidente quanto l’ elettroforesi sieroproteica possa essere importante nello studio delle epatopatie. Nella immagine è riportato il tracciato elettroforetico con la posizione delle proteine sieriche più importanti.
Presso la nostra struttura è possibile eseguire l'elettroforesi sieroproteica effettuando un prelievo venoso. Orario prelievi: 7.45 - 9.30. Si consiglia di osservare un periodo di digiuno di 8-10 ore.
Vedi anche 'Epatite Virale' nei Comunicati Stampa nel riquadro in alto a sinistra.
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