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SCRITTURA CREATIVA

tenuto da Riccardo Manaò prenotazione obbligatoria 3392287488 Una conversazione sull’arte di scrivere una buona storia e di vivere una buona vita Mi dia un biglietto. Andata e ritorno? Chi può dirlo… La scrittura è un viaggio che lo scrittore intraprende quando non può più rimandare una sfida con se stesso. Che genere di sfida? Quella del cambiamento. La scrittura ha il potere di trasformare chi la pratica, così come una storia ben scritta ha il potere di trasformare il suo protagonista e i suoi personaggi. Se ciò non accade, qualcosa non ha funzionato: è come tornare da un viaggio annoiati e niente affatto rigenerati. Se di questo ve ne lamentate con un amico, se lui è un amico saggio vi domanderà: Non ti è piaciuto il tuo viaggio. Ma sei morto strada facendo?” Voi naturalmente risponderete che non si va in viaggio per lasciarci la pelle. E’ da questa vostra “insensata” risposta lui, l’amico saggio, capirà che non siete dei buoni viaggiatori. Perché la morte è una tappa indispensabile per un viaggio che si rispetti, così come lo è la rinascita. Lo stesso vale per lo scrittore ed il personaggio di una buona storia: devono morire e rinascere prima di far ritorno a casa del tutto rinnovati (non vi dice niente il sempreverde successo de “I Vangeli”?). Ogni storia ha una partenza ed un arrivo, proprio come un viaggio. Ogni storia parte da un punto A per arrivare ad un punto B. Ci sono storie di sola andata. il finale è aperto con il passato alle spalle e il futuro incognito. Ce ne sono con biglietto di andata e ritorno: le storie d’avventura finiscono spesso con un meritato ritorno alla vita di tutti i giorni, con una quiete dopo la tempesta. Ci sono quelle che pur avendo un biglietto di andata e ritorno non tornano più allo stesso posto : o meglio, tutto è come prima ma nulla è più come prima, perché la storia ha cambiato i protagonisti e il loro modo di vedere le cose. Questo è il viaggio più interessante da fare sia in una storia, che sulla faccia della terra, davanti ad un foglio bianco o all’interno della nostra vita. Intima o scalmanata, minimalista o epocale, una storia è sempre un’avventura con eroi e antagonisti: chi fin dalla partenza dice di sapere come va a finire una storia (o un viaggio) sta barando, perché in effetti può solo sperarlo. I compagni di viaggio li vorremmo tutti simpatici, cordiali e possibilmente divertenti. Nessuno di noi, potendolo fare, si accompagnerebbe ad un tipaccio prepotente, aggressivo, ad un cattivo per niente amichevole. Ma per tentare di arrivare al traguardo non c’è nulla di meglio di uno che vi picchia duro alle spalle: necessariamente finirete per fare una scelta, vale a dire se soccombere o vincere. Eccola la sfida di cui si parlava all’inizio. Il premio in palio è sempre e solo uno: la parola FINE, fine di un incubo, di un problema da troppo tempo irrisolto. Di una crisi, di un qualsiasi conflitto, di un malessere dell’anima troppo a lungo inatteso… Si dice che al mondo, da che mondo è mondo, ci siano solo sei o sette storie, sempre le stesse, che si ripetono sotto mutate spoglie e in differenti lingue, Siano esse fiabe russe, o racconti della mitologia persiana, o manga giapponesi, il loro meccanismo narrativo e gli argomenti trattati sono molto simili. Perché mai? Forse perché simili, da che mondo è mondo, è la vita in Russia, in Persia, in Giappone o nel resto del mondo. Simile nella sua pura essenza. Una conversazione sull’arte di scrivere di Riccardo Manaò Ma cos’è una storia? Niente altro che una guida, un passa parola, un modo per tramandarsi le istruzioni per l’uso della vita, da uomo a uomo, di secolo in secolo, da luogo a luogo. Immaginate un genitore che trasmette al figlio la sua esperienza per evitargli errori di percorso. Siamo tutti padri e madri gli uni degli altri, perché siano tutti in viaggio, almeno una volta nella vita, lo stesso viaggio per tutti. Ciò che accade al protagonista dell’Odissea ci riguarda perché Ulisse affronta a modo suo quel che noi, a modo nostro, prima o poi dovremo necessariamente affrontare se vorremo andare avanti nel nostro percorso esistenziale. Scrivere e leggere possono davvero farci comprendere certi meccanismi della vita. Scrivere una buona storia e vivere una buona vita sono un po’ la stessa cosa : ci sono delle regole da conoscere, dei trucchi da imparare, dei percorsi da compiere, delle procedure da rispettare, gli stessi per uno scrittore o il personaggio di un racconto, o un essere umano in carne e ossa. Con questo scopo i nostri antenati cominciarono a creare delle storie, per tramandarci la loro conoscenza e per dirci chi erano ieri, chi sarebbero diventati oggi, chi diventeremo domani

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