Cura Tiroide
In un Centro di Medicina Biologica e Integrata l'approccio alle patologie della tiroide è molto diverso: infatti ogni paziente è considerato completamente diverso da ogni altro.
Oggi, infatti, in medicina vanno facendosi strada alcuni concetti moderni, secondo i quali l'organismo non si può più considerare un semplice insieme di organi; secondo le ricerche più moderne e scientifiche, l'organismo è da considerare un complesso "sistema cibernetico", regolato non solo da leggi meccaniche e chimiche, ma anche e soprattutto da leggi fisiche ed elettromagnetiche (basta pensare all'elettrocardiogramma che misura la corrente elettrica emessa dal cuore).
Inoltre, oggi si sa che ogni organo ed ogni ghiandola non sono "staccate" dal resto del corpo, ma esiste un continuo scambio di informazioni tra i vari sistemi.
Per esprimere questi nuovi concetti medici, si utilizzano oggi nuove parole, come "omeostasi", "sistema di flusso", "psico-neuro-endocrino-immunologia", "medicina funzionale": qualsiasi sia la parola o la sigla utilizzata, ci si riferisce comunque alla realtà secondo cui l'organismo è un "sistema complesso", dove ogni organo ed ogni ghiandola è in relazione costante con l'intero organismo.
A tale proposito, per le persone più curiose o più esigenti consigliamo la lettura del libro "la rete della vita" di F. Capra, uno dei maggiori fisici viventi.
Facciamo, ora, un esempio pratico di quanto abbiamo detto; poniamo che un soggetto, per una serie di fattori, abbia alterato il proprio equilibrio (o omeostasi): è evidente che ad essere chiamate in causa sono soprattutto le ghiandole endocrine e, tra queste, la tiroide.
L'esempio più eclatante riguarda le ghiandole surrenali, per le quali, negli anni '30 fu coniata la parola "stress" da Hans Selye, premio nobel di biochimica; questo concetto è espresso più estesamente nel documento riguardante il "check up funzionale".
Analogamente, parlando di tiroide, se una serie di fattori (stile di vita, alimentazione, tipologia metabolica, caratteristiche energetiche e costituzionali, ecc.) condizionano negativamente l'equilibrio dell'organismo, è evidente che sarà chiamata in causa anche la stessa tiroide che, nel tentativo di salvaguardare l'intero sistema, potrà subire danni funzionali (ipotiroidismo, ipertiroidismo o tiroidite) o anche danni strutturali (noduli).
E' impossibile curare la tiroide senza tener conto di tutto questo complesso problema; per noi "curare" vuol dire realmente far funzionare bene la tiroide e, nei casi in cui si sia preso l'ormone (che sono la stragrande maggioranza), riabilitare la ghiandola e farla ripartire.
In medicina convenzionale non esiste il concetto di "curare la persona" e, per questo, necessariamente, si è costretti a dare un ormone per tutta la vita, il quale, peraltro, non solo "non cura" la tiroide, ma la fa smettere di funzionare del tutto, aggiungendo anche forti effetti collaterali (sistema cardiovascolare, palpitazioni, ipertensione, nervosismo, sovrappeso, ecc.).
E, in ogni caso, a voler essere ancora più chiari, bisogna dire che la stessa endocrinologia, nonostante questa mentalità di andare semplicemente a prescrivere un ormone, potrebbe comunque fare di meglio, ad esempio seguire almeno le "linee guida" sulle malattie tiroidee del ministero della salute, pubblicate su internet, nelle quali si ricordano quali sono i farmaci e gli integratori che alterano la funzione tiroidea.
La parte più interessante del documento è quella finale, dove c'è la "tabella riassuntiva", prima della bibliografia.
Le linee guida non si soffermano espressamente sugli alimenti, ma sui libri di testo di medicina da sempre ne sono riportati alcuni che causano l'ipotiroidismo; se non sono citati anche in quel contesto, è sicuramente perchè non si vuole nuocere al mercato di alcuni alimenti o di alcune acque carbonato calciche (tanto c'è l'ormone sostitutivo...).
In altre parole, si può capire che non fa parte della logica convenzionale andare, ad esempio, a correggere la tipologia metabolica di un malato di ipotiroidismo con tiroidite di Hashimoto, ma almeno si potrebbero seguire le indicazioni del ministero; ed invece la quasi totalità dei pazienti si vede affibbiare il solo ormone e basta: nessun consiglio nutrizionale, nessuna domanda su altri farmaci assunti, nè su eventuali integratori.
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