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Disturbo del linguaggio

Secondo l’ICD-10* il disturbo di linguaggio è una condizione in cui l’acquisizione delle normali abilità linguistiche è disturbata sin dai primi stadi dello sviluppo. Il disturbo linguistico non è direttamente attribuibile ad alterazioni neurologiche o ad anomalie di meccanismi fisiologici dell’eloquio, a compromissioni del sensorio, a ritardo mentale o a fattori ambientali. È spesso seguito da problemi associati quali le difficoltà nella lettura e nella scrittura, anomalie nelle relazioni interpersonali e disturbi emotivi e comportamentali


I disturbi specifici di linguaggio possono presentarsi con un ritardo nella comparsa delle singole parole , alterazione nella produzione dei suoni linguistici o anche difficoltà a livello lessicale, sintattico-grammaticale (la struttura della frase) o pragmatico. Alcuni campanelli d’allarme nella fascia d’età 18-30 mesi sono rappresentati da difficoltà di comprensione del linguaggio parlato, scarso uso di gesti o lentezza nello sviluppo del linguaggio (frasi complesse che tardano a strutturarsi). In sintesi si tratta di bambini che faticano a farsi capire o a comprendere e quindi a sostenere una conversazione.



*La classificazione ICD (dall'inglese I nternational C lassification of D iseases ; in particolare, International Statistical Classification of Diseases, Injuries and Causes of Death ) è la classificazione internazionale delle malattie e dei problemi correlati, stilata dall'Organizzazione mondiale della sanità(OMS-WHO).L'ICD è uno standard di classificazione per gli studi statistici ed epidemiologici, nonché valido strumento di gestione di salute e igiene pubblica.È oggi alla decima edizione (ICD-10), approvata nel 1990 durante la 43esima Assemblea mondiale della sanità dell'OMS e utilizzata a partire dal 1994.




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