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consulenza fitoterapica

La fitoterapia, ovvero l'utilizzo delle piante per la cura della malattia, costituisce, molto probabilmente, la più antica medicina di cui l'uomo si è avvalso nei secoli per trovare risposte alla sua ricerca di salute ; ed ancora oggi, molti farmaci utilizzati comunemente nella pratica clinica sono costituiti da estratti di piante o da derivati di essi.


La medicina fitoterapica è la scienza che tratta la cura e la prevenzione delle malattie umane per mezzo delle piante medicinali e dei prodotti fitoterapici (ossia prodotti che contengono principi attivi derivati esclusivamente dalle piante o da associazione di piante).


Il termine Fitoterapia deriva dal greco phyton (pianta) e therapeia (cura) e rappresenta in assoluto la prima forma di medicina utilizzata dall'uomo.


Con l’avvento della chimica e dei primi farmaci di sintesi, la fitoterapia è stata accantonata, ma poi è stata riscoperta negli ultimi decenni, sia come metodo integrativo da affiancare a quello tradizionale, sia come rimedio più blando, con meno problemi dal punto di vista delle controindicazioni e degli effetti collaterali.


Sempre più frequente è l’utilizzo di sostanze di origine vegetale a scopo salutistico, alimentare, nonché curativo e preventivo nel vero senso della parola.


L’errore che spesso si compie, è quello di considerare i rimedi “naturali” come esenti da controindicazioni ed effetti indesiderati.


Tutte le piante contengono sostanze, che, una volta introdotte nell’organismo, presentano un’attività, utile o inutile che sia.


Non esistono sostanze “inerti” da un punto di vista farmacologico; ed anche quelle non assorbibili possono modificare funzioni organiche o l’assorbimento di altre sostanze.


Pertanto, l’utilizzo di composti fitoterapici deve essere consigliato da professionisti del settore che, oltre ad avere capacità diagnostiche adeguate, abbiano conoscenze approfondite su dosaggi, proprietà terapeutiche, controindicazioni ed effetti collaterali dei rimedi prescritti.


La fitoterapia è una vera e propria pratica farmacologia che utilizza esclusivamente principi attivi di origine vegetale, ricavati dalla pianta nel periodo di massima efficacia e preparati in forma di capsule, compresse o tinture madre.


Le piante officinali possono essere impiegate con un approccio sia allopatico che olistico.


Secondo un approccio allopatico, la pianta, semplicemente, sostituisce il farmaco, e i principi attivi della pianta usata avranno proprietà farmacologiche riconducibili alle molecole di sintesi dei farmaci.


Secondo una visione olistica dell'uomo, invece, le piante verranno utilizzate non solo in virtù delle proprietà farmacologiche, ma anche delle loro qualità che definiamo «energetiche».


La fitoterapia moderna non si discosta molto dalla farmacoterapia.


Non a caso moltissimi farmaci costruiti in laboratorio, provengono dal mondo vegetale, a partire dalla semplice aspirina, fino ad arrivare alle ultime scoperte di sostanze antitumorali estratte dal tasso.


La differenza non è data dalla metodologia di somministrazione che è simile, ma dalla sostanza che si utilizza. Infatti il farmaco è costituito da un principio attivo isolato, che può essere una molecola sintetizzata in laboratorio, o anche da una molecola isolata da una pianta.


Questa molecola agisce su un recettore cellulare specifico, determinando un risultato costante e di una certa potenza. La risposta è sempre accompagnata da precisi effetti collaterali, più o meno accentuati e indesiderati, perché ogni farmaco possiede una sua tossicità.


Il fitoterapico, invece, è costituito da principi attivi contenuti in una pianta, o parte di essa, che prendono il nome di droga. La droga quindi è un prodotto complesso, di natura vegetale, che possiede attività biologica dovuta alla presenza di principi attivi.


L'insieme di questi principi attivi prende il nome di fitocomplesso.


L'azione del fitocomplesso è efficace per la presenza di principi attivi in esso contenuti, ma anche per la presenza di altre sostanze che cooperano nell'azione terapeutica, rendendo più dolce e armonico l'effetto del fitoterapico.


Come già precedentemente specificato, non bisogna assolutamente pensare che le piante, essendo naturali, siano innocue.


La moderna fitoterapia si basa sul concetto della "attività terapeutica globale della pianta", secondo cui nessun costituente della pianta può considerarsi "attivo" o "inerte" in senso assoluto, ma, per ottenere il miglior effetto terapeutico è necessario utilizzare il Fitocomplesso, ossia l’entità biochimica inscindibile, che rappresenta l’unità farmacologica integrale delle piante medicinali.


La pianta medicinale è considerata un organismo unitario nel quale ogni costituente ha un propria ragione d'essere nell'economia fisiologica della pianta stessa, ed esercita una determinata funzione.


Di conseguenza tutti i costituenti della pianta, sia quelli con attività farmacologica che quelli privi di attività farmacologica ma che possono modificare l'assorbimento dei primi, concorrono a determinare l'attività terapeutica globale della pianta medicinale.




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