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Infanzia e Adolescenza

COMPORTAMENTO OPPOSITIVO - PROVOCATORIO


Nel bambino : Comportamento disobbediente ed ostile nei confronti delle figure dotate di autorità, caratterizzato da comportamenti quali: perdita di controllo, opposizione attiva o rifiuto a rispettare richieste o regole, fastidio agli altri, essere collerico, dispettoso o vendicativo.


Nell'adolescente : Le caratteristiche sopra evidenziate si manifestano con violenza.



PSICASTENIA


Nel bambino : Tranquillo, s'impegna nei compiti, ma non raggiunge risultati brillanti, il disagio emerge nell'adolescenza.


Nell'adolescente : Tende ad isolarsi, ha scarse relazioni amicali, e tende a non ribellarsi mai, a chiudersi. Può portare a disturbi di personalità borderline o psicosi, oppure a gesti autolesivi.



FOBIA SCOLARE O GENERALIZZATA


Nel bambino : Legata spesso ad una relazione invischiata con uno o entrambi i genitori. L'eccessivo coinvolgimento impedisce al bambino di esplorare l'ambiente in modo sereno lontano dalle figure genitoriali, che a loro volta manifestano ansia e preoccupazione.


Nell'adolescente : Comportamenti di evitamento rispetto all'oggetto di paura, con richiesta di aiuto/rassicurazione/protezione oppure chiusura.



DISTURBO DELL'ATTENZIONE - IPERATTIVITA'


Persistente modalità di disattenzione e/o iperattività o impulsività più frequente e grave rispetto ai ragazzi della stessa età. Può essere rilevata a scuola, ma successivamente anche a lavoro o in ambito sociale con una costante propensione a distrarsi nei compiti che risultano privi di cura e disorganizzati. Anche nelle attività ludiche si riscontra una perdita costante della concentrazione. Spesso sbadati e facilmente distratti da stimoli che risultano irrilevanti per gli altri. Cambiano spesso argomenti di conversazione e iniziano più compiti contemporaneamente senza portarne a termine alcuno.



MUTISMO ELETTIVO


Incapacità o rifiuto di comunicare verbalmente. In questi casi, spesso i genitori tendono a chiedere continuamente uno scambio comunicativo per paura di un disturbo neurologico più grave, ma senza risultati.



Obiettivo della Terapia Breve Strategica in tutti questi disturbi è elevare il genitore a coterapeuta, guidandolo in una differente gestione delle problematiche del bambino o ragazzo. Sono loro, infatti, a nostro avviso, le leve privilegiate per produrre un cambiamento efficace e duraturo. Inoltre, così facendo, si elimina l'"effetto etichettamento" tipico dell'età infantile che, oltre a creare il caso, produce una profezia che si autodetermina, condannando il bambino ad un giovane adulto patologico.




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