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Bulimia

Ingestione di massicce quantità di cibo che determina un incremento ponderale al di sopra del proprio peso forma. In ottica strategica si possono distinguere tre tipologie fondamentali:


  • Continua ingestione di cibo durante tutto il corso della giornata in assenza di vere e proprie abbuffate. Il peso aumenta in maniera esponenziale con un’usuale manifestazione di problematiche legate al sovraccarico cui vengono sottoposte le funzioni corporee in relazione al peso eccessivo;


  • Alternanza di periodi di riuscito controllo (dieta), con perdita anche di molti Kg, a periodi di perdita di controllo che sfocia in vere e proprie abbuffate. I cibi negati controllando l’alimentazione divengono talmente desiderabili da essere percepiti dalla persona come irrinunciabili, entrando nel paradosso del più me lo nego, più lo desidero e ne vengo travolto;


  • Il cibo va a compensare un vuoto . Si includono tutte quelle persone nelle quali il cibo serve a compensare delle mancanze oppure a proteggere la persona da eventuali sensazioni ritenute intollerabili dalla persona. Il grasso rappresenta una corazza per proteggersi dalle sofferenze.


  • Le principali tentate soluzioni sono rappresentate da:


    • Dieta controllata o “fai da te” che può avere anche successo inizialmente o per un periodo di tempo variabile, ma che basandosi sul controllo della quantità e della tipologia di cibo concessa, non sempre costruita sulla base del piacere o non prevedendo i cibi preferiti, è destinata nella maggioranza dei casi a fallire. Tutto ciò che viene negato a se stessi, infatti, appare man mano sempre più desiderabile tanto da non poterne fare a meno, con il verificarsi di periodiche perdite di controllo.


    • Vari tentativi della famiglia nell'esortare la persona a mangiare meno che, come una molla, spingono la persona a fare esattamente l’opposto.


    La T erapia Breve Strategica , utilizzando la stessa logica di funzionamento del problema, va a rompere il circolo viziosoche incatena la persona al disturbo, per poi farla divenire consapevole dei meccanismi disfunzionali di mantenimento del problema, fino alla sua totale risoluzione.




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