Indagini sul calcestruzzo

Le indagini condotte sul calcetruzzo sono finalizzate a determinare lo stato di degrado e le proprietà in termini di resistenza agli sforzi, del medesimo materiale. Vengono riportate qui di seguito le metodologie d'indagine di più largo utilizzo ed il loro grado d'affidabilità e d'invasività.

• Sclerometro – È un metodo non invasivo caratterizzato da risposte estremamente incerte soprattutto se trattasi di calcestruzzi stagionati.
• Ultrasuoni – È anch'esso un metodo non invasivo che attraverso la velocità di propagazione di onde sonore fra due sonde fornisce informazioni sulle caratteristiche meccaniche del cls; combinato con lo sclerometro dà origine al metodo SONREB che, spesso, supera i limiti di entrambi i sistemi da cui deriva.
• Pull–out – È un metodo a bassa invasività caratterizzato da risposte estremamente affidabili. Consiste nell'estrazione di tasselli post inseriti nel calcestruzzo; dalla forza di estrazione degli inserti, tramite tabelle di correlazione ricavate sperimentalmente, si ricava, con ottima approssimazione, la resistenza a compressione.
• Carotaggio – È un metodo ad alta invasività caratterizzato da risposte altrettanto affidabili. Consiste nel prelievo di provini cilindrici (carote) mediante macchina a corona diamantata (carotatrice); sui campioni prelevati è possibile eseguire tutti i precedenti controlli non distruttivi e sottoporli successivamente a prove di laboratorio per la determinazione delle caratteristiche meccaniche (prova di compressione) e/o chimico–fisiche (composizione degli inerti, qualità del conglomerato cementizio, ecc.).
• Carbonatazione – È un'indagine colorimetrica che tramite una soluzione a base di fenolftaleina determina lo spessore di materiale carbonatato (che rimane incolore) da quello integro (che vira al rosso–violaceo). Per la sua applicazione è possibile utilizzare i coni d'estrazione del pull–out come pure i provini cilindrici estratti con carotaggio o microcarotaggio.