Ecografia Prostatica Transrettale a lecce e provincia
Indicazioni:
L'ecografia transrettale della prostata permette di:
1) valutare le dimensioni e la morfologia della ghiandola (prima di un intervento chirurgico disostruttivo); 2) valutare lo stato di salute della prostata in presenza di sintomi o disturbi sospetti, come difficoltà ad urinare, diminuzione del calibro e del getto urinario, minzione frequente , infertilità.
3) monitorare il grado di efficacia della terapia medica intrapresa per risolvere eventuali problemi della prostata. 4) indagare le cause responsabili di elevati livelli di PSA o di anomalie all'esplorazione rettale; 5) porre diagnosi di tumore alla prostata grazie al successivo esame microscopico dei campioni prelevati tramite biopsia.
Ecco cosa accade a 1000 uomini in salute, sopra i 50 anni, che fanno il test del PSA:
- 850, pari a 85 % avranno livelli normali di PSA (benché alcuni abbiano un piccolo tumore non segnalato dal test). - 150 (15 %) avranno valori sopra la norma di PSA (4 mg/ml) e saranno sottoposti a ulteriori test. - 130, pari al 13 % dei 1000 iniziali, o all’86% di quelli con PSA elevato non hanno niente; - 20, pari al 2 % dei 1000 iniziali, o al 14% di quelli con PSA elevato hanno un tumore alla prostata (stime dello studio randomizzato europeo ERSPC)
Il problema sorge per i pazienti che presentano un PSA superiore ai valori normali, ma che non sono affetti da carcinoma della prostata e che si sottopongono ad una serie di esami reiterati ed anche invasivi come la biopsia prostatica che poi però si rivela non diagnostica nel 86% dei casi. In tali pazienti si può venire a creare quella che gli anglosassoni definiscono in vario modo “PSA Terrorism” o “PSA Olokauste” o “PSA Syndrome” in quanto vivono costantemente nel dubbio di essere affetti da Carcinoma della prostata. Per fortuna però oggi possiamo avvalerci di numerosi ausili diagnostici che ci possono venire in aiuto in caso di PSA aumentato, partendo dal presupposto che il PSA non è un marker tumorale ma un marcatore d’organo e come tale può aumentare sia per la presenza di tumore, sia per la presenza di infiammazione sia per il semplice ingrossamento fisiologico della prostata (ipertrofia prostatica benigna).
Lo sviluppo tecnologico dell’ultimo decennio (sonde endocavitarie ad alta risoluzione, alte frequenze, trasduttori a larga banda, harmonic imaging, color-Doppler e apparecchi tridimensionali) ha portato ad un maggiore riconoscimento delle alterazioni della eco struttura prostatica. Ciò ha contribuito ad una recente rivalutazione dell’ecografia come tool diagnostico nel carcinoma prostatico.
Un aumento di consistenza apprezzato con la esplorazione rettale, visualizzato con la ecografia prostatica nella zona periferica, con un PSA elevato ha un’altissima probabilità di essere maligno. L'ecografia prostatica permette in questo caso di valutare l’estensione loco regionale della neoplasia attraverso uno studio attento della linea capsulare, delle vescicole seminali, dell’angolo vescicolo-prostatico e dei fasci neurovasolari dimostrandosi una metodica per immagini estremamente valida nella stadiazione clinica locale del tumore. La tecnologia dell’ecografo impiegato e l’esperienza dell’operatore hanno un impatto notevole nella identificazione di zone sospette per eteroplasia.
Concludendo, nella mia esperienza,il 60% delle neoplasie della prostata è isoecogeno (invisibile) agli ultrasuoni, mentre il 40% è ipoecogeno (visibile); quando visibile agli ultrasuoni, appare come una lesione ipoecoica, essa può prendere la forma di un nodulo focale o di un’area diffusa con margini indistinti.
Il volume prostatico ed i reperti ecografici trans-rettali rappresentano due importanti variabili informative del rischio di carcinoma alla prima biopsia.
E' possibile effetture la visita urologica CON ECOGRAFIA DELLA PROSTATA con il Dott MARTELLA presso gli ambulatori di Urologia dell'Ospedale F. Ferrari di Casarano (1° piano reparto di Urologia) IN INTRAMOENIA (ALPI) SU APPUNTAMENTO prenotando presso il CUP Aziendale
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