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Conformità Catastale di un immobile

L'utilità della conformità catastale in ambito immobiliare
C'è la conformità catastale?

Il decreto legislativo n. 78 del 31.05.2010 prevede che in ogni atto di compravendita venga dichiarata dalle parti, o in alternativa accertata da un professionista, la conformità catastale.
Per conformità catastale si intende la rispondenza tra quanto rappresentato in planimetria e lo stato dei luoghi al momento che viene sottoscritto l'atto.


Cosa succede se la planimetria catastale non è conforme?

Qualora al momento della dichiarazione le parti o il professionista incaricato accertino la non conformità della planimetria catastale rispetto allo stato dei luoghi occorre aggiornare la stessa per procedere alla compravendita. A tale proposito l'Agenzia del Territorio, con la circolare 2 del 2010 pone delucidazioni in merito che qui in parte vi ripropongo:


L'Agenzia ha precisato che in presenza di difformità di scarsa rilevanza tra lo stato di fatto di un immobile e la sua configurazione catastale (spostamenti di porte, tramezzi ecc) non è obbligatorio presentare la dichiarazione di variazione in catasto poiché tali interventi non modificano la rendita: la planimetria catastale, quindi, è da considerarsi conforme anche in presenza di piccole variazioni che non incidono sulla rendita e il rogito può essere stipulato.


In presenza, invece, di una planimetria catastale che non riproduca la situazione di fatto (reale) dell'immobile al di là delle lievi modifiche di cui si è detto, il proprietario deve presentare una denuncia di variazione, allegando la planimetria aggiornata.


In tali casi trova applicazioni il comma 14 dell'art 19 del DL 78/2010 che prevede la non commerciabilità degli immobili che presentino irregolarità catastali.




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