Brokeraggio di informaizioni
Cercando su banche dati accessibili via telefono o
via Internet, l’information broker reperisce informazioni, dati e notizie su
specifica richiesta dei clienti. Può succedere per esempio, che, un’impresa
farmaceutica, prima di mettere a punto un nuovo prodotto abbia bisogno di
sapere quali prodotti analoghi sono già in commercio; oppure che un’azienda,
che desidera esportare i propri prodotti abbia bisogno di sapere quali possono
essere i suoi concorrenti e i suoi potenziali clienti; oppure che un avvocato,
prima di un’udienza abbia la necessità di sapere come si è pronunciata la
giurisprudenza in passato riguardo un determinato problema legale. In tutti
questi casi, l’information broker interroga, grazie a computer, modem e
telefono, banche dati specifiche, raccoglie le informazioni che gli sono state
richieste, le riordina, le controlla, le elabora e le consegna su carta o su cd-rom
al cliente oppure gliele invia via mail. Telelavoratore per eccellenza, il broker
svolge quindi un servizio molto richiesto, che può offrire, però, soltanto se ha le
competenze necessarie. Non solo bisogna infatti essere esperti in un
determinato settore, ma anche conoscere almeno l’inglese per riuscire a
consultare con abilità le banche dati, Internet in prima linea, e soprattutto
sapere come ci si naviga al meglio. Il rischio, infatti, è soprattutto quello di
finire col fornire un servizio di pessima qualità ma anche di essere costretti a
farlo pagare a caro prezzo a causa degli elevati costi di collegamento alle
banche dati. A queste qualità, un buon information broker deve anche unire
delle buone capacità di vendita che gli consentono sia di trovare i clienti sia di
farsi pagare le informazioni per quello che effettivamente valgono. Il
pagamento, in genere, è orario, con tariffe che variano a seconda della
difficoltà nella ricerca delle informazioni e della specificità dei dati forniti. Per lo
svolgimento di tale servizio si richiede una buona elasticità mentale, creatività
e flessibilità perché oltre a cogliere l’essenza e quindi lo spirito della ricerca
occorre individuare i “luoghi virtuali” in cui reperire le informazioni.
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