Misurazione della pressione
Si effettua con apparecchi elettronici rispondenti ai requisiti di legge. La misurazione della pressione in farmacia viene effettuata con sfigmomanometri automatici ad elevata tecnologia e costantemente tarati e revisionati, in grado di misurare la pressione massima, la minima e le pulsazioni cardiache.
Deve essere controllata con frequenza dalle persone ipertese a causa dell’assenza di sintomi o disturbi, di cui il paziente possa accorgersi e che, quindi, possano metterlo in allarme.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito delle linee guida per la misurazione della pressione:
- Pressione ottimale: massima inferiore a 120 mmHg, minima inferiore a 80 mmHg
- Pressione normale: massima inferiore a 130 mmHg, minima inferiore a 85 mmHg
- Pressione alta normale: massima da 130 a 139 mmHg, minima tra 85 e 89 mmHg
- Ipertensione lieve: massima da 140 a 159 mmHg, minima tra 90 e 99 mmHg
- Ipertensione moderata: massima da 160 a 179 mmHg, minima tra 100 e 109 mmHg
- Ipertensione grave: massima uguale o superiore 180 mmHg, minima uguale o superiore a 110 mmHg
La pressione arteriosa è un parametro fisiologico soggetto a variazioni anche rilevanti nel corso della giornata, per effetto di diversi fattori esterni e interni.
Alcune regole per la misurazione
- Il paziente deve stare seduto per qualche minuto in una stanza tranquilla
- Occorre usare un bracciale adatto alle dimensioni del braccio
- Durante la misurazione, il bracciale deve trovarsi all'altezza del cuore, indipendentemente dalla posizione del paziente
- Negli anziani, nelle persone che soffrono di diabete e in altre situazioni in cui è probabile una diminuzione della pressione in posizione eretta la pressione va misurata in piedi
Gli apparecchi automatici visualizzano il risultato su un display o lo stampano. Meglio annotare su una sorta di diario i valori rilevati, così da poter riferire al medico un credibile andamento della pressione nel corso del tempo.
Che cos’è l’ipertensione
Si definisce ipertensione arteriosa uno stato costante e non occasionale in cui la pressione arteriosa (la forza con cui il cuore pompa il sangue nei i vasi sanguigni) è elevata rispetto a standard fisiologici considerati normali. Nello specifico si dice che una persona è ipertesa, quando la pressione arteriosa minima (ipertensione diastolica) supera "costantemente" il valore di 90 millimetri di mercurio (unità di misura della pressione) o la pressione massima (ipertensione sistolica) supera il valore di 140 millimetri di mercurio (dopo i 60 anni di età si accettano valori leggermente più alti) in maniera costante.
Cura
L'ipertensione può essere trattata con la terapia farmacologica. I farmaci antipertensivi maggiormente utilizzati (diuretici, beta-bloccanti, calcio-antagonisti, ACE-inibitori e farmaci bloccanti i recettori alfa-adrenergici), agevolano l'eliminazione dei liquidi e dei sali accumulati nei tessuti che circondano le arterie, altri impediscono al cuore di pompare con troppa forza, altri ancora dilatano i vasi sanguigni.
Il trattamento farmacologico deve essere valutato dal medico in base al tipo di paziente, all'età, alla razza e in particolar modo alla eventuale contemporanea presenza di altre patologie.
Nei casi di ipertensione lieve, prima di fare ricorso ai farmaci, sarebbe opportuno correggere un eventuale sovrappeso e controllare maggiormente la dieta, con la riduzione di bevande alcoliche e sale da cucina, mentre per le persone che conducono una vita sedentaria può prevedere lo svolgimento di una regolare attività fisica.
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