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La Certificazione energetica degli edifici

La Certificazione energetica degli edifici

La certificazione energetica è stata introdotta dalla direttiva europea EU 2002/91/CE che
promuove il miglioramento del rendimento energetico degli edifici nella Comunità.



Le disposizioni in essa contenute riguardano:
a) il quadro generale di una metodologia per il calcolo del rendimento energetico integrato degli
edifici;
b) l’applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici di nuova
costruzione;
c) l’applicazione di requisiti minimi in materia di rendimento energetico degli edifici esistenti di
grande metratura sottoposti a importanti ristrutturazioni;
d) la certificazione energetica degli edifici, e
e) l’ispezione periodica delle caldaie e dei sistemi di condizionamento d’aria negli edifici, nonché
una perizia del complesso degli impianti termici le cui caldaie abbiano più di quindici anni.
I criteri in essa contenuti sono vincolanti per tutti gli Stati membri.



In Italia è stata recepita con il :
decreto legislativo 192/2005 (Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento
energetico nell'edilizia),
decreto legislativo 311/2006 (Disposizioni correttive ed integrative al decreto legislativo 19
agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento
energetico nell'edilizia),
è stata infine attuata con il
DPR (Decreto Presidente della Repubblica) 59/2009 (Regolamento di attuazione
dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192,
concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia,
DM(Decreto del Ministero) Sviluppo Economico 26 giugno 2009 (Linee guida nazionali per
la certificazione energetica degli edifici).

Gli obiettivi della certificazione
L’obiettivo principale è certamente quello di produrre una sensibile riduzione dei consumi energetici,
negli edifici di nuova costruzione e, grazie agli incentivi, anche in tutto il “costruito” del nostro paese.

In cosa consiste la certificazione
Certificare un edificio dal punto di vista energetico significa dotarlo di un “punteggio” sulla sua
maggiore o minore capacità di sfruttare le risorse energetiche, in primo luogo rispetto alle sue
necessità di riscaldamento.
Il punteggio ottenuto dall'edificio o dalla singola unità immobiliare inserisce lo stesso in una classe,
con un meccanismo per molti versi analogo a quello utilizzato per gli elettrodomestici.
Attraverso una chiara identificazione della classe di consumo delle unità immobiliari si otterrà anche
una maggiore trasparenza nel mercato immobiliare, nel quale verranno finalmente premiati gli
immobili con certificazione energetica di classe superiore.
La storia degli ultimi anni ci insegna che quando la certificazione energetica è stata applicata ad alcuni
settori industriali come gli elettrodomestici, i climatizzatori o le automobili, i risultati sono stati
importanti. Il caso dei frigoriferi è emblematico: in dieci anni le prestazioni energetiche dei frigoriferi
sono decisamente migliorate, e il risparmio è risultato evidente.
Diversamente dalle apparecchiature elettriche (che appunto vengono classificate rispetto al puro
consumo di energia elettrica), è piuttosto difficile decidere attraverso quali parametri un edificio - o
una parte di esso - vada giudicato. Le variabili che entrano in gioco sono numerosissime, eccone
alcune che ci aiutano a capire come mai il dibattito su questo tema sia così complesso e si sia
trascinato così a lungo:
1. la zona in cui si trova l’edificio, dunque le temperature medie esterne, i giorni di irraggiamento
solare, la sua esposizione rispetto al sole; 2. le caratteristiche costruttive dell’edificio: quanto le pareti, le parti vetrate, le coperture sono in
grado di isolare rispetto all’esterno, facilitando l’irradiamento solare e evitando le dispersioni di
calore;
3. la forma dell’edificio: il rapporto tra la superficie e volume (es. villetta monofamiliare o
grattacielo), che costituisce una bella differenza rispetto al fabbisogno energetico per il
riscaldamento;
4. e, in aggiunta: i consumi per l’illuminazione, il raffrescamento, e così via.



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