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Improved wound bed preparation using a mono-use disposable hydrodebriment tool - Case Studies

LINK: //sensesandsciences.com/index.php/Senses/article/view/148 Abstract Background: wound bed preparation and cleanliness represent the first steps towards effective healing. Debridement can be the most traumatic procedure for the patient when wound dressing is being carried out. It is important to choose appropriate techniques that aid the selective removal of non-viable tissue thereby reducing patients’ physical and psychological trauma. Hydrodebridement with oxygenated saline solution is a selective mechanical debridement procedure, that exploits oxygen pressure in order to deliver a micro jet of solution which cleanses the wound bed and removes devitalized tissue. Subjects and Methods: The JetoxTM-HDC system was teamed with a sterile saline solution (0.9%) and compressed medical oxygen with adjustable flow (9-15 L/min). The device is sterile, latex free, and simultaneously sucks up tissue residues. Three skin lesions with different etiology in two clinical cases were treated: Case 1 (male, age 55, diabetic) with one (1) ischemic lesion (20x11cm); Case 2 (female, age 87, diabetic, and bedridden) with two (2) pressure ulcers, (10x10cm and 4x7cm). We gauged any improvement in tissue oxygenation locally around the wound by monitoring the trans-cutaneous tissue oxygen pressure (TcPO 2 ) before and during hydro-debridement. Conclusions: The procedure was easy to use and generally well tolerated by patients. The device was suitable for outpatient treatment as well as for homecare. The debridement was capable of selectively removing of non-viable tissue and did not cause other vital tissue damage. In addition to improved wound bed preparation and better overall decongestion of the injured area, the use of the system was associated with an overall improvement in tissue oxygenation in the surrounding wound area. (TcPO 2 -30mmHg, start of hydro-debridement – TcPO 2 -44mmHg, end of hydro-debridement). This technique could be advantageous in the treatment of both ischemic wounds and pressure ulcers. The extent of tissue oxygenation produced by this procedure deserves further investigation in a statistically more relevant number of studies. Abstract Background: La detersione e la preparazione del fondo della lesione rappresentano il primo passo verso la guarigione. Il debridement purtroppo è la procedura più traumatica per il paziente nell’atto della medicazione. Nell’attività wound care è perciò importante scegliere delle tecniche adeguate, che prediligano la rimozione selettiva del tessuto non vitale con minor trauma al paziente. L’hydrodebridement con soluzione ossigenata è una tecnica di debridement meccanico selettivo che sfrutta la pressione dell’ossigeno concentrato pressurizzato per l’erogazione di un microgetto di soluzione. Materiali e metodi: È stato utilizzato il sistema Jetox TM- HDC insieme alla Soluzione fisiologica sterile e ossigeno medico compresso con flusso regolabile (erogato a 9-15 L/min). Il sistema contemporaneamente aspira i residui impedendo la contaminazione l’ambiente e dei presenti. Il dispositivo è sterile, monouso, con l’estremità a contatto con la superficie della ferita atraumatica. Sono stati riportati i risultati ottenuti in seguito all’uso del sistema per il debridement su: 1 lesione ischemica 20x11cm (paziente maschio, 55AA, diabetico); 2 lesioni da pressione 10x10 cm e rispettivamente 4x7cm (paziente femmina, 87AA, diabetica, allettata). Si è voluto inoltre valutare l’eventuale miglioramento dell’ossigenazione tessutale circostante tramite il monitoraggio dell’ossimetria transcutanea (TcPO 2 ) prima e durante il trattamento. Risultati e conclusioni: La procedura si è rilevata di semplice utilizzo, e ben tollerata dai pazienti. Il presidio si presta all’uso ambulatoriale e domiciliare. Il debridement si è dimostrato selettivo e non ha arrecato danni al tessuto vitale. Oltre alla detersione del fondo della lesione e la decongestione della zona lesa si è osservato il miglioramento dell’ossigenazione tessutale nella lesione con superficie più ampia (TpCO 2 - 30mmHg inizio trattamento, TpCO 2 - 44mmHg fine trattamento). Ciò potrebbe costituire un punto di forza nell’impiego su lesioni ischemiche o da pressione. Il fenomeno merita approfondimenti attraverso studi su un campione statisticamente rilevante. ....articolo in allegato

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