Dermatologia internistica
Sebbene molte malattie dermatologiche riguardino effettivamente solo la pelle, sono
sempre più numerose le affezioni cutanee che “fungono da spia”, richiamando
patologie di altri organi e tessuti, e che richiedono pertanto al dermatologo,
così come a qualsiasi altra figura sanitaria, una preparazione e un approccio
interdisciplinari. Riuscire a trattare nei dettagli tutte le possibili manifestazioni
cutanee delle malattie internistiche è una sfida molto ardua: questo modulo si pone
l’obiettivo di insegnare a riconoscere almeno le più frequenti, correlate a:
■ endocrinopatie come le possibili complicanze del diabete mellito;
■ disturbi nutrizionali;
■ patologie epatiche e patologie gastrointestinali, come la celiachia e le malattie infiammatorie
intestinali, sempre più frequenti nella popolazione generale.
DERMATOLOGIA ED ENDOCRINOPATIE
Quasi tutte le endocrinopatie coinvolgono in qualche modo la cute anche se i relativi meccanismi
patogenetici possono essere estremamente diversi e legati sia a un effetto diretto, indotto da una
sintesi ormonale eccessiva o deficitaria, sia a un effetto indiretto connesso a disfunzioni a carico di
altri organi e apparati.
Asse ipotalamo-ipofisario
Acromegalia
L’ipersecrezione di ormone della crescita (GH) negli individui adulti determina acromegalia e nei
bambini il gigantismo. Caratteristica di tale patologia è l’alterazione dei tratti somatici del viso
e l’ingrossamento delle mani e dei piedi. La cute si ispessisce e appare come cartonata, a causa
della presenza di depositi nel derma di glicosaminoglicani , per cui i tratti del viso tendono ad
appesantirsi, le arcate sopracciliari appaiono rilevate, le palpebre infiltrate ed edematose, il naso e
le orecchie si ingrandiscono, le labbra si ispessiscono e compare prognatismo. A livello del cuoio
capelluto è tipico il reperto cosiddetto cutis verticis gyrata ossia la cute appare ispessita e incisa da
profondi solchi. I piedi e le mani sono ingranditi e le dita corte e gonfie. Anche gli annessi sono
interessati, e in particolare le ghiandole sudoripare, sia eccrine che apocrine, e le ghiandole sebacee
risultano iperattive, è spesso evidente un’ipertricosi e le unghie appaiono ispessite e dure. Infine sono
da segnalare, sebbene non come reperto costante, anche la presenza di melanodermia diffusa, fibromi
penduli e acanthosis nigricans. Di solito tuttavia le manifestazioni dermatologiche regrediscono dopo
poche settimane dall’inizio della terapia volta a normalizzare i livelli ormonali
Prolattinomi
In associazione alle manifestazioni endocrine le pazienti di sesso femminile presentano irsutismo ed
un’ipersecrezione sebacea. Nei soggetti di sesso maschile non viene invece riscontrato alcun segno e/o
sintomo dermatologico associato.
Insufficienza ipofisaria
Il deficit di secrezione di ormone follicolo stimolante (FSH), ormone luteinizzante (LH), ormone
adrenocorticotropo ACTH), ormone della crescita (GH) e prolattina (PRL) da parte dell’ipofisi
determina uno stato di sofferenza sia della cute sia degli annessi per cui si osservano:
■ pallore cutaneo, dovuto in parte all’anemia in parte a una depigmentazione secondaria a deficit
di ormone melanotropo (MSH), osservabile anche in sedi particolari come l’areola mammaria e
le mucose e responsabile a sua volta di una fotosensibilità;
■ atrofia, iposecrezione sebacea e secchezza cutanea fino ad assumere aspetti ittiosiformi;
■ progressiva caduta dei peli, inizialmente in sede ascellare, con estensione successiva ad altre parti
del corpo;
■ capelli sottili e secchi;
■ unghie fragili e opache con rallentamento della crescita.
Surrene
Sindrome di Cushing
L’ipersecrezione di glucocorticoidi modifica considerevolmente l’aspetto di questi soggetti, che per
l’anormale distribuzione dell’adipe e la progressiva atrofia muscolare, assumono una caratteristica
facies lunare associata alla cosiddetta “ buffalo hump ” o gibbosità nucale, a un riempimento delle fosse
sovraclaveari e a una prominenza addominale, secondarie all’anormale distribuzione dell’adipe e alla
progressiva atrofia muscolare. A livello cutaneo si documenta una marcata atrofia che riguarda sia
l’epidermide sia il derma, con conseguenti fragilità e assottigliamento, al punto da rendere facilmente
visibile il reticolo vascolare sottostante. Tali aspetti risultano più evidenti in corrispondenza delle aree
cronicamente fotoesposte, come ad esempio a livello degli avambracci e delle mani, dove si osservano
spesso chiazze emorragiche a tipo porpora di Bateman , che evolvono in pseudo-cicatrici bianche
stellate; a livello del volto risultano più tipici l’eritrosi e le teleangectasie. A livello dell’addome e
della radice degli arti sono apprezzabili frequentemente striae distensae di colore porpora e pertanto
definite come striae distensae rubrae . Di comune riscontro risulta la cosiddetta acne da steroidi ,
nota per l’assenza dei caratteristici comedoni e per l’aspetto relativamente papuloso monomorfo.
Sono infine da segnalare una frequente melanodermia talvolta associata ad acanthosis nigricans, una maggior incidenza
di infezioni cutanee prevalentemente fungine (dermatofi tosi e pityriasis versicolor) per l’effetto immunosoppressivo
esercitato dai corticosteroidi, e nel sesso femminile l’irsutismo .
Malattia di Addison
L’eccesso di stimolazione dei melanociti conseguente all’ipersecrezione di ACTH e/o di MSH causa la comparsa di una
caratteristica melanodermia di colorito bruno-bronzeo, diff usa o in chiazze, c he esordisce e predomina nelle aree
normalmente fotoesposte e in quelle sottoposte a sfregamento cronico (pieghe flessorie), sui capezzoli e le cicatrici.
Anche a livello delle mani si apprezza una iperpigmentazione con distribuzione caratteristica e patognomonica , perché,
sebbene il palmo sia risparmiato i solchi fl essori risultano interessati. Anche a livello delle mucose, e in particolare in
corrispondenza del dorso della lingua, si osservano lesioni ipercromiche. I capelli possono scurirsi così come eventuali nevi
preesistenti. Possono infi ne comparire nuovi nevi e bande ungueali longitudinali.
Feocromocitoma
Circa la metà dei pazienti in corrispondenza della crisi ipertensiva presenta un aumento della sudorazione accompagnato
da improvviso pallore. Occasionalmente è possibile osservare melanodermia.
Tiroide
Ipotiroidismo
Le manifestazioni cutanee sono evidenti soprattutto nelle forme primitive di ipotiroidismo e gli aspetti più salienti sono
rappresentati dalla presenza di:
- mixedema, da infi ltrazione diff usa a livello cutaneo-mucoso con conseguente consistenza dura delle sedi interessate e aspetto caratteristico del volto che appare pallido, giallastro, inespressivo, lunare, con labbra bluastre, zigomi cianotici, fronte infi ltrata e corrugata, palpebre ispessite ed edematose. Analogamente anche le dita di mani e piedi possono assumere un caratteristico aspetto “a salsicciotto” con estremità talvolta cianotiche;
- carotenodermia, che conferisce a palmi e piante una colorazione giallo-arancio;
- secchezza e fragilità cutanee;
- unghie fragili e in lento accrescimento;
- capelli e peli fragili e diradati, con peculiare interessamento della coda esterna del sopracciglio ( segno della coda del sopracciglio ).
Ipertiroidismo
In tutti i casi di ipertiroidismo la cute presenta un aspetto soffi ce, vellutato, diviene calda al tatto con eritema
generalizzato e ipersudorazione a livello palmo-plantare. Per quanto riguarda gli annessi, le unghie crescono più
rapidamente e appaiono brillanti, talvolta sono convesse con onicolisi distale ed eventuale pigmentazione diff usa, mentre
i capelli sono fi ni e talvolta i pazienti possono presentare un’alopecia secondaria all’assunzione di carbimazolo o di
derivati tiouracilici. L’esordio della endocrinopatia può essere preceduto dalla presenza di prurito o da un’orticaria, che
pertanto rappresentano segni clinici da tenere in considerazione per la diagnosi di questa endocrinopatia,
peraltro frequente .
Paratiroidi
Iperparatiroidismo
In tutti i casi di iperparatiroidismo si osserva, in genere, prurito generalizzato . Nelle forme s econdarie a insufficienza
renale o a intossicazione da vitamina D sono di frequente riscontro calcificazioni cutanee e sottocutanee, che si rendono
evidenti con la formazione di placche, papule o noduli fino a una vera e propria panniculite calcifica cui segue la
formazione di e stese chiazze di necrosi e/o una sclerosi cutanea più o meno estesa . Tali lesioni evidenziabili
istologicamente con la colorazione di von Kossa, qualora si associno a opacità a bandeletta della cornea, sono indicative
per la diagnosi. Nelle forme primitive o paraneoplastiche non sono invece osservabili tali manifestazioni cutanee.
Ipoparatiroidismo
Molte manifestazioni dermatologiche sono state nel tempo associate all’ipoparatiroidismo e tra queste ricordiamo: pelle
secca e desquamante, eruzioni eczematiformi, discromia addisoniana, stato pellagroide, capelli fini e diradati fino ad una
vera e propria alopecia, alterazioni ungueali (unghie fragili, striate, fissurate, linee di Beau, onicolisi distale), eritrodermia
esfoliativa e pustolosi amicrobica.È importante segnalare anche l’associazione tra lo pseudoipoparatiroidismo (gli elevati
livelli sierici dell’ormone sono indirettamente dovuti a un’anomalia genetica dei suoi recettori specifici) e la sindrome del
nevo basocellulare.
Poliendocrinopatie
Per completezza sono da ricordare la candidosi mucocutanea grave che completa il quadro della poliendocrinopatia
autoimmune (PEA) di tipo I, condizione a cui peraltro possono associarsi anche forme di vitiligine estesa, alopecia totale,
ipoplasia dello smalto dei denti e/o distrofia ungueale.Queste ultime possono associarsi anche alla PEA di tipo II, che
invece manca della candidosi mucocutanea. Nella sindrome POEMS, in cui l’acronimo sta per Polineuropatia sensitivo-
motoria,Organomegalia (epatosplenomegalia, linfoadenopatie), Endocrinopatie (diabete, insufficienza gonadica, tiroidea o
surrenalica), gammopatia Monoclonale, compromissione cutanea (Skin), le manifestazioni dermatologiche possono essere
rappresentate da iperpigmentazione cutanea (77% dei casi), sclerosi cutanea (60%), ipertricosi (50%), angiomi
glomeruloidi (50%) e leuconichia (20%) .
Diabete
La cute, come gli altri organi, subisce le conseguenze delle anomalie metaboliche del diabete, in particolare
l’ iperglicemia determina effetti maggiori sul derma, attraverso la glicosilazione non enzimatica del collagene che
diventa meno solubile e più resistente alla degradazione delle collagenasi e pertanto causa ispessimento e maggiore
rigidità del derma ; a ciò si aggiungono l’aumento della f ibronectina, la rarefazione delle fibre elastiche e la perdita
delle fibre di ancoraggio della giunzione dermo-epidermica, che insieme spiegano la ridotta resistenza della cute dei
pazienti diabetici alle aggressioni fisiche e la frequenza e/o facilità con cui si formano bolle da aspirazione. Accanto ai
danni dovuti all’iperglicemia si ricordano anche quelli derivanti dall’ alterazione dell’ossigenazione cutanea,
conseguenti sia alla microangiopatia sia alla macroangiopatia, e quelli legati invece alla neuropatia, in particolare la
riduzione dei neuropeptidi a livello cutaneo , le turbe della sudorazione e più in generale l’alterazione dei
meccanismi di vasoregolazione riflessa con amplificazione dell’ipossia tissutale .
Vediamo comunque di seguito i quadri patologici che più frequentemente possono essere osservati nei pazienti diabetici.
Piede diabetico
L’amiotrofia e i disturbi della sensibilità profonda, responsabili dell’alterazione della statica, causano la comparsa di calli e
duroni, che si complicano con la comparsa al di sotto di essi di bolle da
attrito che a loro volta si rompono e si sovrainfettano.
La guarigione è ostacolata dal ridotto flusso ematico che facilita invece le infezioni , pertanto il quadro si complica
ulteriormente con la formazione di ascessi cutanei (malattia perforante plantare), cellulite (per alterazioni a carico dei
granulociti neutrofili), con eventuale estensione dei processi infettivi ai tessuti limitrofi quali tendini, ossa e articolazioni. I
pazienti diabetici dovrebbero pertanto prevenire l’esposizione ai traumi e alle infezioni usando calzature comode,
detergendo accuratamente i piedi in acqua tiepida, evitando di deambulare scalzi, provvedendo alla diagnosi e terapia
precoce di eventuali micosi, individuando vizi anatomici precoci e eliminando chimicamente e/o fisicamente ma in modo
non traumatico eventuali ipercheratosi e ispessimenti cutanei.
Infezioni cutanee
La predisposizione dei soggetti diabetici a sviluppare infezioni cutanee è dovuta a:
■ insufficiente apporto d’ossigeno ai tessuti da deficit circolatorio;
■ diminuita efficacia di alcune funzioni dei granulociti neutrofili come diretta conseguenza dell’iperglicemia
(chemiotassi, fagocitosi, potere citotossico). In particolare si sottolinea la maggiore incidenza di infezioni micotiche,
quali candidosi anali, vulvovaginali o cutanee, soprattutto in pazienti obesi. Qualora localizzate a livello interdigitale, le
dermatofitosi rappresentano una potenziale porta d’entrata per batteri, complicando il quadro con infezioni più gravi
come celluliti, che possono portare poi all’amputazione dell’arto.
Bolle dei diabetici
Si tratta di bolle traslucide, raramente emorragiche, di dimensioni variabili, abitualmente multiple e localizzate in
corrispondenza delle estremità ed in particolare a livello dei piedi (figura 1). La loro comparsa, in pazienti affetti da
diabete complicato sia di tipo I sia di tipo II, è improvvisa e spontanea, su cute aflegmasica e indenne .
Risolvono, indipendentemente dal compenso glicometabolico, nell’arco di alcune settimana senza ulcerazione.
Acanthosis nigricans
Nel paziente diabetico l’acanthosis nigricans è espressione di un iperinsulinismo cronico con insulino-resistenza che si
manifesta con un ispessimento vellutato, pigmentato, talvolta papillomatoso, in corrispondenza delle pieghe flessorie.
Diversamente dalla forma paraneoplastica non si evidenzia interessamento delle mucose.
Stati pseudosclerodermici
Ne esistono di tre tipi:
■ sclerosi delle estremità con irrigidimento articolare: riguarda tipicamente le dita delle mani, di aspetto cereo per
l’infiltrazione sclerodermica e con irrigidimento delle piccole articolazioni; di solito inizia dal V dito con un coinvolgimento
più marcato a livello del dorso, per poi interessare anche le altre dita, più raramente sono colpiti polsi, gomiti e rachide;
■ sclerosi delle estremità senza irrigidimento articolare: consiste nell’infiltrazione sclerotica del dorso delle mani e
delle dita, ma anche dei piedi, senza coinvolgimento articolare;
■ scleredema dei diabetici: trattasi di una infiltrazione edematosa prevalentemente localizzata alla parte superiore
del dorso, al collo, alle spalle e che può estendersi a tutto il corpo con risparmio delle estremità. La sua comparsa è
tardiva rispetto a quella del diabete e progredisce senza possibilità di regressione. Correla con il diabete di tipo II e si
osserva di solito in pazienti obesi.
Ricordiamo infine altre manifestazioni frequentemente correlate al diabete quali: dermopatia diabetica, necrobiosi
lipoidica, vitiligine, xantomi eruttivi e prurito.
DERMATOLOGIA E PATOLOGIE DELLA NUTRIZIONE
L’espressione cutanea delle carenze nutrizionali è difficile da diagnosticare viste anche le enormi
differenze esistenti attualmente tra le varie zone geografiche del mondo.
Nei paesi del Terzo Mondo prevalgono stati di carenza da apporto globale, nei paesi
industrializzati invece si tratta di carenze selettive secondarie ad alimentazioni sbilanciate,
affezioni dell’apparato digerente, epatopatia alcolica, disturbi metabolici congeniti o ereditari,
bulimia con vomito procurato.
Carenze globali
Marasma
Se cronico i pazienti presentano cute pallida, sottile, anelastica, fredda, talvolta cianotica, con
un’ipercheratosi follicolare e un aspetto a eczema “ craquelé ” soprattutto in corrispondenza del tronco
e delle braccia. I capelli sono sottili, fragili e secchi e come le unghie mostrano una crescita rallentata.
Inoltre, spesso è presente una melanosi circumorale e orbitaria.
Kwashiorkor
Di difficile osservazione nei paesi occidentali, se non in rapporto a regimi vegetariani stretti, è il
risultato di una gravissima ipoproteinemia che determina edema, conferendo una facies caratteristica
definita lunare . A livello del perineo, delle pieghe e di tutte le zone sottoposte a pressione si osserva
inoltre una dermatosi molto particolare, eritemato-cianotica, di aspetto “verniciato”, poi
pigmentaria, che con il tempo tende a ragadizzarsi. In alcuni casi è possibile osservare il segno della
bandiera a livello dei capelli, legato a depigmentazione a larghe bande che si sviluppa a ondate
successive .
Noma o Cancrum oris
Si tratta di una gangrena infettiva della bocca che si presenta con ulcerazioni buccofacciali che
possono essere sia la conseguenza sia la causa della denutrizione. In questi pazienti un’adeguata
nutrizione associata a una terapia antibiotica ad ampio spettro sono spesso risolutive.
Ulcera tropicale
Si tratta di un ulcera soprattutto localizzata a livello degli arti inferiori, a eziologia complessa,
soprattutto infettiva, che evolve lentamente con rara tendenza alla risoluzione.
Anoressia e/o bulimia nervosa
Le manifestazioni cutanee di questi disturbi compulsivi associati a dismorfofobia sono la conseguenza
di più fattori:
■ carenze dietetiche globali o selettive;
■ pratiche di autoinduzione forzata del vomito (sfregamento del dorso delle mani sui denti);
■ assunzione di vari tipi di farmaci;
■ turbe psichiatriche sottostanti (tricotillomania, acne escoriata);
■ turbe endocrine (distiroidismo, insufficienza ovarica e ipofisaria).
La cute di questi soggetti appare secca, anelastica, sottile, fredda. Di frequente è presente il fenomeno di Raynaud o, più
spesso, geloni. Talvolta possono comparire chiazze a tipo eczema " craquelé " a livello delle caviglie, una seborrea
paradossa diffusa di aspetto cretaceo. Oltre alla tricotillomania , a livello del cuoio capelluto può essere rilevata
anche un’alopecia diffusa .
Apporto vitaminico inadeguato
Vitamina PP (niacina e nicotinamide )
Il deficit di vitamina PP può essere secondario a una dieta basata esclusivamente sul mais (condizione
frequente in passato), all’alcolismo, a una dieta strettamente vegetariana, all’impiego di alcuni farmaci
(isoniazide, sulfamidici, antiepilettici, antidepressivi, 6-mercaptopurina, 5-fluorouracile) o a un carcinoide. Dal punto di
vista clinico si esprime con una triade caratteristica, cutanea, gastroenterica e neurologica:
■ eritema rosso scuro a margini netti, che compare rapidamente a livello delle zone esposte,
con edema, cute sottile, fissurata, seguito dalla formazione di scollamenti bollosi a contenuto
sieroemorragico, che risolvono lentamente lasciando una cute atrofica e pigmentata;
■ diarrea, stomatite e glossite;
■ apatia, sindrome depressiva e disturbi sensitivi .
Le manifestazioni cutanee, che sono le più frequenti, fortunatamente rispondono rapidamente alla
terapia con nicotinamide.
Vitamina B6 (piridossina)
Il deficit di vitamina B6 può essere dovuto a:
■ eccessivo apporto di proteine nella dieta o di prodotti conservati che comunque hanno un
contenuto proteico più elevato;
■ difettoso accumulo a livello epatico (secondario all’alcolismo);
■ farmaci (nello specifico isoniazide).
Clinicamente a livello cutaneo si esprime con la comparsa nell’arco di alcune settimane di una
dermatite simil-seborroica periorifiziale (analoga a quella che si osserva anche in caso d i carenza di vitamina B2 o
di zinco). La reintegrazione porta alla guarigione, richiedendo comunque alcuni mesi.
Vitamina B2 (riboflavina)
La sua carenza può essere legata a diete ipoproteiche, all’alcolismo o alla cirrosi epatica. Si manifesta
con la comparsa a livello della zona periorale di una cheilite ragadizzata associata poi a una
stomatite angolare
. All’interessamento della bocca e del cavo orale si aggiunge quello oculare con
eritema periorifiziale e blefarocongiuntivite.
Vitamina B12 (cobalamina )
La carenza di questa vitamina è legata di solito a patologie gastroenteriche in grado di ostacolarne il legame con il fattore
intrinseco a livello dello stomaco o ne impediscono l’assorbimento in corrispondenza dell’ileo terminale. Oltre alla glossite
di Hunter (presente in tutte le anemie megaloblastiche), in questi pazienti si osserva la comparsa di una
iperpigmentazione reticolare dei polpastrelli, della nuca, delle ascelle, dell’addome e delle unghie .
Acido folico (acido pteroil-glitammico)
Raramente il suo deficit è secondario a un insufficiente apporto, di solito si osserva in caso di ridotto assorbimento o
meglio ancora di aumentato fabbisogno (per es. gravidanza) o perdita (per es. esfoliazione cutanea), oppure in
concomitanza con l’impiego di farmaci ad azione antifolica (es. metotrexate, antiepilettici ecc). Le manifestazioni cliniche
sono sovrapponibili a quelle descritte nella carenza di vitamina B12.
Vitamina A
Viene assorbita sotto forma di retinolo o di carotene, depositata nel fegato e quindi distribuita nei tessuti per mezzo di
una proteina ematica di trasporto definita Retinol Binding Protein (RBP).
Stato di carenza:
la cute appare secca e rugosa, le ghiandole sebacee e sudoripare sono atrofiche ed è presente una ipercheratosi
follicolare a livello di arti, nuca, spalle e tronco .
Stato di ipervitaminosi:
di difficile osservazione negli adulti, si presenta con secchezza cutanea, desquamazione e prurito in bambini con
ipertensione endocranica, segni di ipercalcemia e cirrosi epatica
Carotenodermia:
in pazienti affetti da diabete o ipotiroidismo in cui è presente un difetto di conversione del carotene in vitamina A o
per un eccesso di carotenoidi nella dieta si osserva una colorazione giallo-arancione di alcune zone cutanee (perinasale,
palmoplantare), senza segni di intossicazione .
Vitamina C (acido L-ascorbico)
La vitamina C è fondamentale per il corretto metabolismo di numerose sostanze, tra cui collagene,
ferro, zolfo, tirosina, acido folico. Diverse condizioni possono determinarne la carenza come la
denutrizione, l’alcolismo, ustioni particolarmente estese. L’ipovitaminosi o scorbuto (malattia
di Barlow) è di diffi cile osservazione attualmente, tuttavia è caratterizzata da glossite, gengivite
ipertrofi ca ed emorragica, vacillamento e caduta dei denti, alterazioni ossee che si associano a
cheratosi follicolare con emorragie perifollicolari in particolare a livello di cosce, superfi cie anteriore
degli avambracci e addome, una porpora policroma diff usa, ecchimotica, su un fondo edematoso
sclerodermiforme
Biotina (vitamina H)
Enzima di numerose carbossilasi, interviene nel metabolismo di aminoacidi e piruvato. In alcune
condizioni, in particolare come conseguenza dell’eccessiva assunzione di albume d’uovo crudo,
si osserva uno stato carenziale da eccessivo sequestro di questa vitamina, caratterizzato dalla
comparsa di glossite, stomatite dolorosa con fi ssurazioni e cute che appare secca e grigiastra. Nei
bambini il quadro è molto più grave a causa di un defi cit multiplo delle carbossilasi e si manifesta
precocemente con la comparsa di coma per acidosi lattica, dermatite periorifi ziale e alopecia, oppure
con un quadro a tipo “pseudoacrodermatite enteropatica”.
Vitamina D
Concludiamo la disamina degli inadeguati apporti vitaminici con una vitamina che attualmente un
po’ in tutte le branche della medicina e, in particolar modo in dermatologia, è oggetto di numerosi
studi. Sono state ampiamente dimostrate le sue importanti azioni pleiotropiche, e in dermatologia
sono risultate interessanti soprattutto l’azione di regolazione dei meccanismi immunitari e la capacità
di indurre la produzione di catelicidine, cioè peptidi antimicrobici, che soprattutto in alcune patologie
in cui le difese immunitarie locali risultano defi citarie, sono di grande importanza. In particolare la
carenza di vitamina D è stata correlata alla psoriasi, alla dermatite atopica e alla vitiligine e nei
pazienti affetti da queste patologie in effetti il ripristino di livelli suffi cienti di tale vitamina determina
un miglioramento clinico.
Carenze di acidi grassi essenziali
Spesso associate al deficit di zinco, si manifestano con la comparsa di xerosi cutanea simil-ittiosica o
con un eczema “craquelé” associato a disturbi di crescita.
Carenze di oligoelementi
Ferro
La carenza può essere conseguente a sanguinamenti cronici occulti o a un apporto insuffi ciente (diete vegetariane) e si
caratterizza per la comparsa di pallore, alopecia, atrofi a marcata e xerosi cutanea,associati talora a glossite atrofi ca,
dolorosa, erosiva o lichenoide.Spesso a livello ungueale si osserva anche coilonichia.Anche nell’emocromatosi, sia
ereditaria sia secondaria a intossicazione alcolica, post-trasfusionale o anche nutrizionale, si possono osservare alterazioni
dermatologiche peculiari, in particolare la cute appare sottile, strofi ca, morbida, con una melanodermia diffusa grigio-
bruna. Anche gli annessi cutanei sono interessati, con ridotta densità dei peli, capelli fini, leuconichia e coilonichia.
Zinco
La carenza di zinco può essere legata a un difetto ereditario, a trasmissione autosomica recessiva definita “acrodermatite
enteropatica” che si manifesta all’atto dello svezzamento del lattante, oppure la carenza può essere secondaria a gravi
affezioni croniche intestinali, a stati di nutrizione parenterale esclusiva e prolungata senza integrazione di zinco, alla
cirrosi, alla pancreatite in etilisti o alla dieta vegetariana.
Il quadro cutaneo è assolutanmente caratteristico con manifestazioni eritemato-crostose, erosive, talvolta bollose in sede
periorifiziale (bocca, palpebre, narici,genitali) e delle pieghe fl essorie, a cui possono associarsi stomatite, balanite,
vulvite, proctite e alopecia progressiva. Tali manifestazioni si associano a disturbi dell’umore e diarrea.
Selenio
La carenza di selenio si manifesta con la comparsa di una depigmentazione della cute e degli annessi (pseudoalbinismo) e
si osserva soprattutto in pazienti sottoposti a nutrizione parenterale protratta per lunghi periodi, in associazione a
macrocitosi e aumento delle transaminasi e della creatininchinasi
Alterazioni del metabolismo lipidico
Quando si parla di alterazioni del metabolismo lipidico si fa in sostanza riferimento alle
iperlipoproteinemie, che possono essere distinte in primarie ereditarie e secondarie. Queste ultime
insorgono in genere in corso di patologie internistiche, quali diabete mellito o epatopatie, e in genere
si accompagnano a un aumento dei valori lipidici contenuto, ecco perché di solito le manifestazioni
cutanee, di tipo xantomatoso, rimangono rare e circoscritte. Nel paziente diabetico tuttavia la
comparsa di una xantomatosi eruttiva è spesso indice di uno scompenso glicometabolico e pertanto
rappresenta un utile segno per la rivalutazione generale del paziente.
In corso invece di iperlipoproteinemie primarie ereditarie, le manifestazioni cutanee comprendono:
xantomi eruttivi, xantomi tuberosi, xantomi tendinei e articolari, xantoma palmare striato, xantelasmi
palpebrali e infine xantomi piani .
Xantomi eruttivi
Si tratta di noduli giallastri asintomatici, inizialmente circondati da un alone eritematoso che tuttavia
scompare con il tempo, con un diametro che può raggiungere i 5 mm. Si distribuiscono diffusamente
su tutto l’ambito cutaneo, pur mostrando una certa predilezione per le regioni glutee e le superfici
estensorie degli arti. La loro comparsa, in corso di severa ipertrigliceridemia è rapida, un paio di
settimane al massimo e risolvono in seguito alla normalizzazione dei livelli dei lipidi ematici.
Xantomi tuberosi
Compaiono in corso di iperlipoproteinemie caratterizzate dall’aumento delle beta lipoproteine
(colesterolo LDL) con localizzazione preferenziale a livelli di gomiti, ginocchia e più raramente
mani, piedi o tendine d’Achille. Si presentano sottoforma di noduli emisferici giallastri che
possono raggiungere anche le dimensioni di una noce. Diversamente dagli xantomi eruttivi, con la
normalizzazione dei livelli di colesterolo LDL, la loro scomparsa è molto più lenta e graduale.
Xantomi tendinei e articolari
Come gli xantomi tuberosi si osservano in pazienti con iperlipoproteinemie caratterizzate da elevati
livelli di colesterolo LDL, ma la localizzazione è tendinea e in particolare a livelli di tendini estensori
delle dita, tendine d’Achille e tendini della patella.
Xantoma palmare striato (xantocromia palmare)
Anche definito come angioma palmare striato, consiste in depositi lineari giallastri di lipidi lungo le
linee palmari.
Xantelasmi palpebrali
Si presentano come placche giallastre a livello della palpebra superiore in corrispondenza del canto
interno dell’occhio e successivamente si estendono a livello del canto esterno e della palpebra inferiore.
Raramente gli xantelasmi palpebrali si osservano in corso di una qualsiasi iperlipoproteinemia, in
quanto sono espressione di un’alterazione del metabolismo lipidico locale cutaneo.
Xantomi piani ( xanthelasma corporis )
Clinicamente e istologicamente sovrapponibili agli xantelasmi, si localizzano preferenzialmente
a livello del tronco e del volto. Sono spesso espressione di una iperlipoproteinemia e quando
quest’ultima non viene riscontrata devono essere esclusi eventuali linfomi, leucemie o
paraproteinemie a cui possono associarsi.
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