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MTS da protozoi,miceti e parassiti

Malattie sessualmente trasmesse da protozoi miceti e parassiti



Tricomoniasi
L’infezione da Trichomonas vaginalis si manifesta nell’uomo con il quadro dell’ uretrite non gonococcica (disuria, bruciore post minzionale, scarsa secrezione uretrale). Nella donna la sintomatologia è caratterizzata da abbondante leucorrea giallastra, maleodorante, irritazione vulvare. Tuttavia non sono infrequenti i casi di donne con sintomatologia scarsa o aspecifica. Il neonato può acquisire l’infezione nel passaggio nel canale del parto con manifestazioni di gravità variabile, dalla asintomaticità, alla congiuntivite e alla polmonite.
Nei casi d’infezione da Trichomonas vaginalis è raccomandato effettuare, nei soggetti a rischio, i test per le altre IST in particolare per l’infezione da HIV; infatti nelle donne HIV positive l’infezione da Trichomonas vaginalis aumenterebbe l’eliminazione genitale del virus.
Diagnosi
Alla microscopia diretta del secreto uretrale o di secrezioni del fornice posteriore il Trichomonas vaginalis è ben visibile nello striscio a fresco (protozoo flagellato) o colorato con orange acridina. L’esame colturale ed i test di amplificazione nucleare sia sul secreto uretrale che sulle urine (mitto iniziale dopo almeno 4 ore dall’ultima minzione) consentono un diagnosi nel circa il 100% dei casi.

Terapia

Farmaco Dosaggio Somministrazione Durata terapia
Metronidazolo 500 mg x2 os 5 – 7 giorni
In alternativa
Metronidazolo 2 g os Dose unica
In alternativa
Tinidazolo 2 g os Dose unica


Durante la terapia con Metronidazolo o Tinidazolo deve essere evitata l’assunzione di bevande alcoliche per la possibilità di “effetto Antabuse” fino a 24 dopo l’assunzione del farmaco.
La terapia non deve limitarsi al soggetto affetto, ma interessare la coppia per evitare le reinfezioni. Nelle donne e negli uomini sessualmente attivi con infezione da Trichomonas è opportuno un controllo dopo tre mesi dal termine della terapia.


Candidosi
L’infezione da Candida albicans si manifesta nella donna con il quadro della vulvovaginite caratterizzata da prurito, dolore vaginale, dispareunia, disuria, leucorrea. Nell’uomo può essere presente balanite, balanopostite, eritema del meato e disuria.
Le infezioni da Candida .albicans possono essere ricorrenti in pazienti con immunodepressione, diabete non ben controllato, terapia cronica con corticosteroidi. Nelle donne HIV positive la gravità della vulvovaginite da Candida è in relazione all’entità dell’immunodepressione.
Diagnosi
Per la diagnosi di infezione da Candida si ricorre all’esame al microscopio ottico dello striscio, a fresco o colorato con Gram , di materiale da tampone uretrale e/o vaginale. Con quest’esame si possono identificare le pseudo ife e i lieviti. L’esame colturale consente di identificare le varie specie di Candida.
Terapia
Farmaco Dosaggio Somministrazione Durata terapia
Fluconazolo 150 mg os Dose unica
In alternativa
Itraconazolo 200 mg x2 os Dose unica
In alternativa
Clotrimazolo 500 mg Compresse vaginali Dose unica
In alternativa Miconazolo 1200 mg ovuli vaginali Dose unica In alternativa Miconazolo 400 mg ovuli vaginali 3 giorni
Tab.XXII – Terapia raccomandata per le infezioni da candida

Il trattamento con azoli nelle forme non complicate, consente il controllo dell’infezione e la risoluzione della sintomatologia in pochi giorni. Sia la terapia per os che quella intravaginale hanno la stessa percentuale di successo terapeutico. La terapia intravaginale è l’unica effettuabile in gravidanza. La presenza di Candida glabrata in coltura richiede il prolungamento della terapia per 10 - 14 giorni.
Nelle forme di candidosi vulvo-vaginale ricorrente (4 o più episodi sintomatici all'anno) è necessario individuare le eventuali cause favorenti (diabete, immunodepressione ecc.) e ripetere la terapia iniziale per os per 10 -14 giorni ed eventualmente associare terapia di mantenimento Fluconazolo cpr 100 mg 1/ la settimana; per 6 mesi.
Nell’uomo la terapia della balanite da candida si esegue con i medesimi farmaci impiegati nella donna, per via orale o come crema per il trattamento topico. Clotrimazolo crema1% per 7 - 14 giorni. Miconazolo crema 2% per 7 giorni.

Pediculosi del pube
Lo Phthirus pubis è un ectoparassita che si localizza prevalentemente ai peli pubici. Il contagio è interumano diretto e per questo rientra nelle IST .
Il sintomo principale della pediculosi del pube è il prurito che si accentua nella notte.
La pediculosi del pube è seggetta a notifica obbligatoria
Diagnosi
La diagnosi è clinica l’esame obiettivo dei genitali evidenzia i parassiti e le loro lendini a livello dei peli pubici. Può anche parassitare i peli delle ascelle, del tronco e delle cosce.

Terapia
Farmaco Dosaggio Somministrazione Durata terapia
Permertrina Crema 1% Uso topico / lavare dopo 10’
Eventualmente ripetere dopo una settimana
In alternativa
Malathion Lozione 0, 5% Uso topico / lavare dopo 8-12 ore
Eventualmente ripetere dopo una settimana
In alternativa
Phenotrin Lozione 2% Uso topico. Lavare dopo 2 ore
Eventualmente ripetere dopo una settimana
Tab. XXIII – Terapia raccomandata per la pediculosi del pube.
Le piretrine ed i piretroidi (Permetrina)sono insetticidi per contatto con il parassita infestante, hanno azione pediculicida ed ovicida e sono utilizzati per la pediculosi del capo e del pube. Sono catalogate come l’insetticida meno tossico, dal momento che nei mammiferi vengono rapidamente biodegradate per idrolisi e/o idrossilazione. Il tempo di contatto con la cute umana di 10 minuti non comporta un assorbimento significativo dal punto di vista clinico. L’attività insetticida e ovicida della permetrina è considerata da alcuni Autori lievemente superiore a quella delle piretrine soprattutto in termini di attività ovicida.
Dovrebbero essere trattati anche i partner sessuali e i familiari conviventi del soggetto con pediculosi del pube. Inoltre è una buona regola decontaminare la biancheria da letto e da bagno nonché gli indumenti (lavaggio in lavatrice 60 °C e asciugati a caldo o lavati a secco).

Scabbia
E’ un’ectoparassitosi dovuta allo Sarcoptes scabiei var. hominis. Ogni anno nel mondo si
verificano più di 300 milioni di casi di scabbia. Diffusa ubiquitariamente, la scabbia presenta focolai sporadici soprattutto in ambienti circoscritti e favorita da condizioni di scarsa igiene ambientale e personale. Si trasmette per contagio fisico diretto infatti l’acaro non sopravvive fuori dal contatto con il corpo umano per più di 24 – 36 ore e per questo motivo rientra tra le IST, ma è possibile anche un contagio indiretto attraverso la biancheria e gli abiti dei soggetti infestati.
Il periodo di incubazione della prima infestazione è di 2-6 settimane e da 1 a 4 giorni nei casi di reinfezione ed il soggetto è contagioso durante questo periodo.
L’acaro femmina scava una galleria nell’epidermide dove depone le uova. Le sedi preferenziali sono le pieghe inguinali e interdigitali., le mammelle nella donna ed il pene nell’uomo dove può determinare lesioni papulose con lesioni da grattamento.
Il sintomo fondamentale è il prurito intenso specie notturno.
Nel paziente immunodepresso si può manifestare il grave quadro della Scabbia Norvegese caratterizzato da lesioni atipiche con risposta ipercheratosica, imponente proliferazione degli acari, impetiginizzazione delle lesioni ed alta contagiosità.
Diagnosi
Si basa sul dato anamestico, ( infestazione di scabbia in ambito familiare o lavorativo, soggiorno in paesi con alta endemia di scabbia) ), presenza di prurito intenso specialmente notturno.
All’esame obiettivo si rilevano le lesioni da grattamento, i cunicoli scabbiosi lunghi da 0, 5 a 1, 5 cm che terminano con una vescicola perlacea o eminenza acarica dove vive il parassita, localizzati prevalentemente alle zone interdigitali e alla superficie volare dei polsi.
Mediante la dermoscopia si evidenziano l’acaro e le uova all’interno del cunicolo
La ricerca dell’ acaro si effettua su materiale da grattamento delle lesioni scabbiose dopo applicazione di KOH 20%. L’ osservazione al microscopio ottico permette rilievo dell’acaro e delle uova.

Terapia.
Farmaco Dosaggio Somministrazione Durata terapia
Permertrina Crema 5% Uso topico / lavare dopo 8-14 ore
Due sere.
Eventualmente ripetere dopo 7 giorni
In alternativa
Benzoato di benzile Soluzione 20% Uso topico la sera 3 giorni consecutivi , poi 3 a dì alterni
Tab. XXIV - Terapia raccomandata per la scabbia
E’ raccomandato il trattamento contemporaneo dei partner sessuali e dei familiari conviventi del soggetto affetto e la decontaminazione degli effetti letterecci e degli indumenti (lavaggio in lavatrice 60 °C e asciugati a caldo o lavati a secco).


Conclusioni
Le infezioni sessualmente trasmesse sono attualmente nel mondo tra le prime cause di malattia nella fascia di età tra i 15 e i 44 anni. Queste infezioni mostrano una particolare velocità di diffusione in alcuni gruppi di popolazione, sia per una maggior frequenza di comportamenti a rischio (rapporti omosessuali, elevato numero di partner, prostituzione, tossicodipendenza ) sia per un’aumentata suscettibilità biologica (donne, bambini, adolescenti, pazienti HIV positivi).
Le infezioni sessualmente trasmesse rappresentano una patologia di confine tra l’Urologia e altre specialità mediche, per questo alla stesura delle presenti Linee Guida hanno collaborato altri specialisti (infettivologo, microbiologo, dermatologo e ginecologo) che a vario titolo sono coinvolti nell’iter diagnostico e nel trattamento di questi pazienti.
Nell’affrontare questo complesso capitolo abbiamo brevemente fatto riferimento ai dati epidemiologici internazionali, soffermandoci soprattutto sulla realtà dei paesi europei e in particolare dell’Italia per evidenziare l’importanza e la diffusione di queste infezioni che l’urologo incontra nella pratica quotidiana.
Lo scopo principale di queste linee guida è stato quello di fornire un testo di rapida consultazione, rimandando per gli approfondimenti alla vasta letteratura sull’argomento e alle Linee Guida Internazionali.
Le varie infezioni sono state esposte sinteticamente per quanto riguarda gli aspetti clinici, spesso non patognomonici di un singolo agente causale, mentre abbiamo voluto indicare più in dettaglio gli schemi terapeutici raccomandati, facendo riferimento ai farmaci registrati in Italia.
I test diagnostici indicati per la diagnosi eziologica delle singole forme e le terapie riportate nelle tabelle fanno riferimento alle Linee Guida Internazionali ed hanno al momento un alto grado di raccomandazione e di livello di evidenza


Resta comunque fondamentale il consulto di uno specialista venereologo.


dott. Longobardi Raffaele


specialista in dermatologia e venereologia


via Arnaldo Fusinato,32 Mestre Venezia


Campo S. Maria Formosa 6129 Venezia centro storico


tel 3383623479




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