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I CAPRICCI

I CAPRICCI sono una modalità sbagliata di comunicare del bambino. Attraverso i capricci egli cerca di ottenere ciò che vuole, sottoforma di urli, pianti e atti rabbiosi. I genitori sono spesso vittime di questi comportamenti, e presi dallo sconforto e dalla esasperazione cedono ai "ricatti" dei figli. Per spezzare questa catena dialogica, che non porta a nessuna costruzione relazionale funzionale, bisogna insegnare al bambino a trovare una forma di comunicazione più efficace e adatta alla sua età. Tradotto a livello pratico i genitori devono impegnarsi a non cadere di fronte ai pianti disperati e non porre loro attenzione, altrimenti andrebbero a rinforzare la strategia che portare all'esasperazione mamma e papà è un fine per ottenere ciò che si vuole. Quando ci si trova di fronte al dover dare un limite o una regola ad un bambino, che sta piangendo e dimenando per continuare a fare ciò che vuole, bisogna prima di tutto cercare di accogliere e reggere (sopportare) la sua frustrazione e cercare di tradurre in parole quello che sta esprimendo attraverso il pianto e le lamentele, continuando però a mantenersi fermi al divieto che è stato dato e dargli il tempo e lo spazio di esprimersi in altro modo. Questo è un passaggio, per molto genitori, difficoltoso, ma va eseguito con tranquillità e fiducia nella capacità di comprendere e adeguarsi del bambino stesso. Il mio consiglio è quello di porre delle regole che siano coerenti e condivise da entrambi i genitori, anche in base alle loro diversità di opinioni e ai diversi modelli educativi da cui provengono. Le regole devono essere date con fermezza, sicurezza e senza incutere timore nel bambino. Il fine infatti, dell'educazione deve essere quello di portare ad un'obbedienza basata sul valore e non sulla paura di prenderle. Alcune regole possono essere decise insieme, soprattutto sul come metterle in atto, cercando di rispettare i bisogni e i desideri sia del bambino che dei genitori. Infine le regole vanno comunicate e spiegate, in questo modo si dà la possibilità al bambino di intervenire e comprendere il loro scopo. Attraverso la condivisione e la libertà di poter esprimere i propri sentimenti e bisogni si insegna al bambino a trovare una propria dimensione e ruolo all'interno della famiglia. Gli si da altresì la possibilità di poter comprendere l'altro in qualità di persona con bisogni ed emozioni proprie e diverse dalle sue.

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