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Essere madri di un adolescente

Quando un figlio entra nella fase dell’adolescenza segna un cambiamento radicale nelle dinamiche relazionali all’interno della famiglia, soprattutto quelle tra madre e figlio. Molte sono le mamme che entrano in crisi in questo passaggio della vita: si ritrovano a doversi adattare ad una nuova situazione dove viene richiesto loro di fermarsi e cominciare ad osservare a distanza la crescita graduale del proprio figlio. Un adolescente vive tutta una serie di trasformazioni, da quelle fisiche, emotive a quelle relazionali e di identità, che lo portano a sentirsi “più grande” e disiderare di sperimentare da solo le diverse situazioni che la vita gli propone. Questo è un passo decisivo per il suo sviluppo e definizione di un Sé sempre più complesso e articolato. Per la madre, d’altro canto è difficile mollare il ruolo di prima educatrice, guida e protettrice del figlio. Si ritrova ad un punto della sua vita dove deve rimettere in discussione se stessa e i suoi bisogni esistenziali come persona distinta e separata dalle altre e, nello specifico, dal proprio figlio. Se prima il suo maggior investimento era rivolto all’accudimento, ora si ritrova a riorganizzare il proprio tempo, ridefinire le priorità relazionali e il proprio senso di identità familiare, coniugale, sociale e personale. È un grosso salto di qualità che se vissuto come una nuova opportunità di sviluppo può portare con sé delle sorprese arricchenti per il proprio benessere psicologico e maturativo. Non mancano, però, situazioni dove la mamma dell’adolescente entra in uno stato depressivo o in una forte crisi con risvolti ansiosi e di dolorosi sensi di abbandono. La separazione che la crescita di un adolescente comporta, spesso porta con sé degli agiti e degli atteggiamenti freddi, distaccati, conflittuali e poco affettivi che lasciano un sapore di rifiuto a chi li ha amati e allevati fino a quel momento. Sono soprattutto questi tipi di comportamenti che lasciano la figura materna in uno stato di incomprensione e di rammarico per ciò che sta accadendo e vivendo, spesso accompagnati da pensieri a volte disfunzionali e poco veritieri come la convinzione di non essere più amata e apprezzata come prima. È di fondamentale importanza, a questo punto, ristabilire l’autostima di questa mamma e rassicurala sul fatto che ciò che sta accadendo tra lei e suo figlio e qualcosa di evolutivamente sano. L’adolescente ha la necessità di rifiutare, in parte e temporaneamente, i paradigmi e i dogmi familiari per potersi sperimentare in prima persona come individuo separato e distinto dal resto della famiglia. Egli è mosso dal principale bisogno di scoprire chi è, di imparare quelli che sono i suoi limiti attraverso la sperimentazione diretta con gli eventi e le relazioni della vita. Ha bisogno di cercare la propria strada in un modo che sia originale e unico, non più dettato dai consigli o dalle aspettative materno e/o genitoriali. Solo così riuscirà a definirsi come persona autonoma e in grado di sopravvivere al di fuori del contesto protettivo familiare in una maniera che gli consenta una piena autorealizzazione. I conflitti e la “rivoluzione” che si installano in casa in questo periodo sono un segno indistinguibile della sua spinta volitiva verso la demarcazione del proprio territorio, che lacerando quella relazione tanto privilegiata e sicura con la madre, gli consentirà di staccarsi e poter esplorare ciò che lo diversifica dal suo essere infantile, attraverso la ricerca di una nuova dimensione in cui scegliere chi essere. Il primo compito della madre diventa a questo punto quello di affrontare la separazione, ovvero il lasciar andare la persona amata, avendo ben chiaro che la funzione educativa è finalizzata ad equipaggiare e preparare il figlio ad affrontare il mondo in modo autonomo e adeguato alle situazioni. La sua posizione è ora quella di chi sta dietro le quinte, diventa cioè colei che monitora e osserva amorevolemente da lontano l’evoluzione naturale del proprio “cucciolo” verso l’età adulta. Il suo sencodo e più importante compito, però, è quello di dedicare del tempo alla cura e considerazione di se stessa. Ora ha la possibilità e il dovere di iniziare una nuova fase della sua vita, dove rispolverare vecchi progetti lasciati in disparte per le priorità familiari e maturare nuovi interessi che le diano la possibilità di nutrire quelle parti di sé ancora inelplorate o poco stimolate creativamente, al fine di armonizzare la propria dentità ancora assetata di innovazioni e cambiamenti.




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