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Ansia
SCONFIGGERE L’ANSIA… O FARSELA AMICA? L’ ansia , proprio perché te l’ha fornita la natura, è un’esperienza normale dell’esistenza e nessuno di noi può dire di non conoscerla. Livelli moderati di ansia sono spesso utili per migliorare le prestazioni e livelli piuttosto elevati di ansia possono essere vissuti come normali quando sono coerenti con ciò che esige la situazione (Andrews, 2004). In questi casi, l’ansia ti aiuta a “mettere il turbo” e puoi considerarla un’amica! Quando da amica diventa una perfida compagna ? Quando si manifesta troppo frequentemente; Quando è eccessiva e sproporzionata alla situazione reale; Quando attua una significativa compromissione (praticamente ti rovina la vita… ) nel lavoro (o nella scuola) e nelle relazioni L’ansia, come una perfida amica, non ha una sola faccia… Allora prova a rispondere alle seguenti domande A ) Eviti accuratamente di frequentare luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile (o imbarazzante) allontanarsi o nei quali potrebbe non essere disponibile un aiuto nel caso di un Attacco di Panico (dolore al petto, sensazione di soffocamento e di svenimento, tachicardia, paura di morire, di impazzire o di perdere il controllo ecc.) inaspettato? Ti senti molto a disagio quando sei fuori di casa da solo, in mezzo alla folla o in coda, quando viaggi in autobus, treno o automobile? Attento! Potrebbe trattarsi di Agorafobia con o senza Attacchi di Panico , un disturbo d’Ansia che colpisce fino al 5% della popolazione mondiale. B ) Controlli fin troppe volte che la macchina parcheggiata sia ben chiusa a chiave prima di lasciarla parcheggiata in pace? Sei partito da casa e torni indietro perché sei tormentato dal pensiero di non aver chiuso la porta? Accendi e spegni le luci un certo numero di volte prima di uscire da una stanza? Sali una scala o entri in una stanza sempre e solo con un piede anziché l'altro? Alzi e abbassi continuamente il volume di una radio o del televisore perché sei convinto che nessuna intensità sia adatta? Ti lavi ripetitivamente le mani a intervalli regolari durante il giorno o non riesci a smettere di lavarle una volta insaponate? Non riesci a liberarti di vecchi oggetti inutili, privi di significato affettivo? La lista di queste domande potrebbe allungarsi di molto, ma avrai notato come siano infarcite di ossessioni cioè pensieri, dubbi, immagini o impulsi ricorrenti e persistenti che affliggono un individuo e che da questo vengono percepite come invasive e inappropriate (o comunque fastidiose) e che provocano una marcata sofferenza. Si tenta così (inutilmente) di ignorare o sopprimere tali pensieri o di neutralizzarli (altrettanto inutilmente) attraverso compulsioni , cioècomportamenti o azioni mentali ripetitivi che uno si sente obbligato a eseguire, come una sorta di rituale che può servire a "riparare" un "danno" oppure a diminuire l'ansia causata da un pensiero. Se anche a te succedono tutte queste cose che hai appena letto, sappi che potresti trovarti dinanzi a un Disturbo Ossessivo-Compulsivo (DOC) , un altro disturbo d’Ansia ; si stima che il 2-3 % della popolazione mondiale ne sia affetto; negli USA pare che ne soffrano cinque milioni di individui! C ) Hai delle preoccupazioni eccessive, che si manifestano per la maggior parte dei giorni da almeno sei mesi, rispetto a una quantità di eventi o di attività (come prestazioni lavorative o scolastiche)? Hai difficoltà nel controllare la preoccupazione? Ti senti irrequieto, teso, con i nervi a fior di pelle? Ti senti spesso e facilmente stanco o spossato? Hai notato che ultimamente sei più irritabile? Hai difficoltà a concentrarti e dei vuoti di memoria? Percepisci un’insolita tensione muscolare? Fai fatica ad addormentarti e il tuo sonno è insoddisfacente perché la mattina ti svegli e non ti senti riposato? Se hai risposto “sì” ad almeno cinque di queste domande, hai buone probabilità di essere candidato al Disturbo d’Ansia Generalizzato (GAD) , un problema che interessa prevalentemente le donne (1, 5:1), con un’incidenza epidemiologica nel 3-5% della popolazione. D ) Hai una paura marcata, persistente e sproporzionata per animali che comunemente non costituiscono un pericolo (cani, insetti, uccelli ecc.) o per la vista del sangue, del vomito, di aghi ecc.? Riconosci l’irrazionalità di tale paura eppure stai accuratamente alla larga da tali animali o situazioni, anche a costo di compromettere la tua vita sociale? E quando sfortunatamente ti imbatti in loro provi almeno tre dei seguenti sintomi fisiologici come tachicardia , vertigini , extrasistole , disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza? …Ti viene voglia di scappare? Sei in buona compagnia: circa l’11% della popolazione soffre, assieme a te, di una Fobia Specifica ! E ) Provi una forte ansia quando ti trovi in mezzo ad altre persone e stai molto attento ai loro sguardi, alla loro postura e ai loro gesti? E quest’ansia la provi anche nel periodo che precede questa situazione (settimane o mesi)? Distogli lo sguardo se vieni fissato direttamente? Continui a pensare a situazioni in cui hai l'impressione di aver "fallito"? Ti capita di balbettare e ciò non fa che aumentare il tuo imbarazzo? Hai il terrore di fare una “brutta figura”? Provi una sensazione d’inferiorità e hai una scarsa fiducia in te stesso? Temi che le tue opinioni possano non interessare gli altri, così te ne stai zitto zitto? Tendi ad isolarti? Se ti riconosci in alcune di queste situazioni, potresti avere una Fobia Sociale , specie se eviti accuratamente di parlare in pubblico, di essere al centro dell'attenzione, di mangiare o bere in presenza di altre persone, specie da solo, partecipare a feste, fare acquisti nei negozi o locali di consumo, di guardare negli occhi le persone, di iniziare una conversazione, di incontrarti con persone da cui sei attratto, di fare o accettare complimenti e di trovarti in qualsiasi situazione in cui è richiesta qualsiasi "performance". F ) Hai vissuto un evento traumatico, catastrofico o violento e da quel giorno continui ad avere dei flashback, cioè dei ricordi intrusivi dell’accaduto, vivi confuso, eviti tutto ciò che ti ricordi in qualche modo l'esperienza traumatica (anche indirettamente o solo simbolicamente), hai degli incubi che ti fanno rivivere quel fatto durante il sonno, in maniera molto vivida? Tutto ciò ti fa condurre un’esistenza all’insegna dell’ irritabilità, dell’ansia, dell’aggressività e le tue notti sono insonni? Se ti accade tutto questo è molto probabile che vi siano gli estremi per una diagnosi di Disturbo Post-Traumatico da Stress (DPTS) , un disturbo d’ansia di cui soffre circa il 7% della popolazione mondiale. La Terapia Cognitivo-Comportamentale è stata scelta dal Centro Phoenix come terapia elettiva per la gestione dei Disturbi d’Ansia, trattandosi di un intervento limitato nel tempo ed evidence-based , cioè supportato da un rigore scientifico rispetto alle procedure e agli effetti, e confortato da una vasta casistica di successi in tutto il mondo. Le tecniche cognitivo-comportamentali maggiormente usate nei disturbi d’Ansia sono: Strategie di riduzione dell’attivazione , attraverso il rilassamento e il controllo dell’iperventilazione; L’ esposizione graduale alla situazione temuta; La Terapia Cognitiva , tesa a modificare pensieri e convinzioni irrazionali; Il metodo strutturato per la Risoluzione dei Problemi (problem solving); La Comunicazione Assertiva . Per maggiori informazioni: www.centrophoenix.netRichiedi info