ecografia ostetrica
Nel corso di una gravidanza normale devono essere eseguite almeno tre ecografie ostetriche, nel primo trimestre (in genere tra la 11a e la 13a settimana), nel secondo (a 19-22 settimane) e nel terzo trimestre (a 30-34 settimane). L’esame può essere ripetuto più volte, o eseguito in periodi differenti della gravidanza, su indicazione del medico.
Con la prima ecografia, chiamata anche “Office” ed eseguita a supporto della visita ostetrica, è possibile visualizzare il numero dei feti – verificando che si tratti o meno di un parto gemellare – l’attività del cuore del feto e i movimenti del feto stesso. In seguito all’esecuzione di questa ecografia il medico riesce a determinare il periodo esatto della gravidanza.
Con la seconda ecografia, detta “morfologica” vengono misurati gli organi fondamentali del feto – la testa, l’addome e il femore fetale, la colonna vertebrale – e le misurazioni ottenute vengono confrontate con quelle delle curve di riferimento. Un’operazione che permette di verificare che il feto abbia le dimensioni giuste, proprie del periodo esaminato, e non presenti malformazioni. Alcune malformazioni, però, possono non essere individuate attraverso l’ecografia. Si ritiene che, ad oggi, un esame ecografico non mirato sia in grado di individuare dal 30% al 70% di tutte le malformazioni. Il buon risultato dell’ecografia morfologica dipende anche dalla posizione assunta dal feto. Se ci si trova di fronte a un “dorso anteriore”, l’indagine ecografica del cuore risulta parzialmente inficiata e soprattutto risulta incompleta, tanto che spesso richiede un’ulteriore valutazione, da concordare all’atto dell’esame.
La terza ecografia, detta di “accrescimento”, serve soprattutto per verificare la crescita del feto, facendo riferimento agli stessi organi misurati nella “morfologica”, calcolandone anche il peso.
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