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PERSONAL TRAINER

Personal Trainer

Sempre più spesso si sente parlare della figura del personal trainer. Sino a pochi anni fa era esclusivo appannaggio di individui facoltosi, che potevano permettersi un istruttore alle loro dipendenze. I tempi cambiano e, oggigiorno, richiedere i servizi di un personal trainer, sta divenendo sempre più una consuetudine.


Cresce la domanda e cresce l’offerta di personal trainer. Cercheremo, in questa sede, di comprendere “chi è il personal trainer”, come lavora, quanto costa. Ma anche come si diventa personal trainer, cosa ci si deve aspettare da tale figura professionale. Affronteremo questo lavoro dal lato del professionista e dal lato del cliente.


La voglia di tenersi in forma è, fortunatamente, un desiderio che accomuna sempre più soggetti.
Dall’esigenza di raggiungere una buona efficienza fisica, alla decisione di iniziare una pratica sportiva, il passo è breve, il percorso quasi obbligato.


I benefici dell’attività sportiva sono noti a tutti, se non nel dettaglio, perlomeno a grandi linee.
La pratica di un’attività sportiva non è un aspetto da sottovalutare e, ritenersi esperti, o quantomeno adeguatamente preparati, per affidarsi al fai da te può nascondere esiti assolutamente imprevisti e, spesso, controproducenti.


Se è vero, come è vero, che il movimento corporeo non ha bisogno di insegnamenti, essendo un esercizio che si apprende fin dal ventre materno, è altrettanto importante considerare che, la pratica sportiva, implica spesso l’esecuzione di gesti innaturali (es. allenamento alle macchine in palestra), o movimenti ciclici ripetuti un numero considerevole di volte (es. corsa), o gesti tecnici e balistici di grande precisione (es. nella ginnastica), in altri termini espressioni del movimento corporeo non esattamente abituali e innate, che implicano una conoscenza tecnica dei gesti.


Come se non bastasse, l’ottenimento di un determinato risultato, non può prescindere dalla conoscenza ed applicazione delle corrette tecniche di allenamento, degli idonei tempi di recupero, della programmazione annua dell’allenamento, della valutazione dello stato di forma iniziale e del controllo periodico dei risultati, ecc.


Per tale ragione, iscrivendosi in palestra, venendo a contatto con un mondo certo non ostile, ma inevitabilmente nuovo, ricco e variegato, ci si affida spesso ad un istruttore.


Un istruttore è in grado di valutare lo stato di forma, di ascoltare gli obiettivi che si intende raggiungere, e di realizzare un idoneo programma di allenamento (la cosiddetta “scheda”).
Tuttavia, un istruttore, segue in una palestra decine di persone, spesso contemporaneamente e, per tale ragione, non può affiancare un soggetto per tutta la durata della sessione di allenamento. Non solo. Sempre per ragioni legate alla gestione del tempo, anche la valutazione dello stato di forma di un individuo non sarà estremamente accurata (se non addirittura ignorata), con inevitabili ripercussioni anche sull’elaborazione del programma di allenamento.


In molte palestre poi, la carenza di personale, la voglia di “strafare”, o il semplice pressappochismo, spingono molti gestori a rivestire contemporaneamente più mansioni, da receptionist a istruttori ecc. ecc.


Tutto questo si riflette in poca cura nel seguire adeguatamente chi si allena nel proprio centro sportivo.


Altre volte ancora, la scheda che viene assegnata a ciascun iscritto in palestra, è tutt’altro che personalizzata, e finisce con l’essere una sorta di copia conforme a decine di altri programmi di allenamento, senza tener conto delle singole caratteristiche individuali e delle personali esigenze.


Dal bisogno di essere affiancati secondo modalità maggiormente efficaci e personalizzate, è nata la figura del personal trainer.


Il personal trainer è una figura professionale altamente qualificata in grado di seguire passo passo l’allenamento di un soggetto e, prima ancora, di valutarne lo stato di forma ed efficienza fisica e di determinare gli obiettivi da raggiungere.


L’attività del personal trainer implica di lavorare fianco a fianco col cliente senza distrazioni, elaborando programmi di allenamento estremamente specifici e, pertanto, molto efficaci.
Durante l’intera lezione, il persona trainer, seguirà in maniera vigile l’allenamento, suggerendo le migliori modalità per ottimizzare il lavoro e accelerare il raggiungimento degli obiettivi, si incaricherà di correggere eventuali cattive esecuzioni, ma anche di controllare attentamente che il carico di allenamento, il numero delle serie e delle ripetizioni siano adeguate.


L’attività del personal trainer inizia con una accurata valutazione antropometrica e funzionale del soggetto, con una anamnesi sullo stato di salute o cure farmacologiche in corso.
Tutti questi dati sono riportati in un’apposita scheda, archiviata a cura dello stesso personal trainer, che provvederà anche al suo costante aggiornamento.


La fase successiva è la ricerca, assieme al cliente, degli obiettivi raggiungibili fra quelli desiderati dal cliente.


Solo a questo punto verrà stilato il programma di allenamento vero e proprio, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi individuati.


A intervalli di tempo regolari (2-3 mesi), occorrerà verificare quali effetti sono stati raggiunti con l’allenamento, provvedendo ad apportare eventuali modifiche e variazioni.


Un personal trainer non necessariamente dovrà seguire ciascun allenamento del suo cliente. Anche perché questo potrebbe essere troppo impegnativo sul piano economico. Generalmente seguirà in maniera assidua il primo periodo dell’allenamento, per poi intervenire più sporadicamente nei soli momenti in cui si dovesse rendere necessario.


Questo consente un accesso ai servizi offerti, ad una fascia di utenza molto più ampia. Fermo restando che, nelle situazioni in cui un cliente gradisce, e può permettersi l’assistenza costante di un personal trainer, nessuno gli vieta di richiederne i servizi per tutte le ore di allenamento che ritiene opportune.


La figura professionale del personal trainer è di tipo multidisciplinare, pertanto è indispensabile avere ottime conoscenze di anatomia, fisiologia e meccanica muscolare, buone conoscenze sulla biologia, biochimica, alimentazione, psicologia ecc.


Oggi giorno lo studio è richiesto per qualsivoglia lavoro, figuriamoci per una professione che prevede di far raggiungere obiettivi di forma e salute ad una persona.


La professionalità di un personal trainer è rilevabile anche dal percorso formativo che lo ha portato a diventare un professionista del benessere.


Il percorso maggiormente idoneo sarebbe quello di tipo universitario. Sino a qualche anno fa esisteva l’ISEF (Istituto Superiore di Educazione Fisica). A seguito delle diverse riforme dell’università, è oggi possibile accedere ad una laurea in Scienze Motorie della durata di 3 anni, cui sommare altri 2 anni di Laurea Specialistica.


A queste competenze occorrerebbe aggiungere la frequenza di corsi e master specifici per intraprendere la carriera di personal trainer.


La scelta di un bravo personal trainer è un elemento estremamente importante, può fare la differenza fra il raggiungimento di ottimi risultati o l’andare incontro a gravi infortuni. Fra queste due estreme conseguenze c’è naturalmente tutta una gamma di sfumature intermedie, che passano anche per una “semplice” inutilità dell’allenamento.


Considerato il costo di un personal trainer ma, prima ancora, il fatto di porre nelle sue mani la propria salute, si rende fondamentale operare una scelta assolutamente attenta.

Al momento di valutare un bravo personal trainer, i punti che depongono a suo favore, o a suo sfavore, sono i seguenti:


Iter formativo: che percorso di studi ha compiuto il vostro personal trainer?
Un personal trainer laureato in una disciplina inerente il fitness, o addirittura laureato in più discipline che abbiano ruoli complementari nella pratica sportiva (es.: scienze motorie e fisioterapia, oppure scienze motorie e scienze della nutrizione, scienze motorie e psicologia ecc.), che segue regolarmente corsi e master di aggiornamento, seminari di settore, convegni ecc. è certamente quanto di meglio si possa chiedere.


Se, per contro, il vostro personal trainer si limita a sfogliare qualche rivista patinata, e denota evidenti lacune fin dal modo di esporre i concetti che dovrebbe padroneggiare, il rischio che non sia adeguatamente preparato è assai elevato.


Rischio che, ovviamente, ricade sui suoi clienti. Purtroppo al momento non esistono normative che tutelino seriamente il consumatore rispetto a chi millanta di essere un professionista.


Le poche regole esistenti sono facilmente aggirabili. Spetta pertanto al fruitore del servizio assicurarsi della serietà del suo personal trainer.


L’idea di chiedere la visione del curriculum è da prendere seriamente in considerazione. Esperienza professionale: da quanto tempo opera nel settore sportivo?


Ovvio che, tanti anni di esperienza, rendono più affidabile un professionista.


Tutto quanto elencato rientra ovviamente nella sfera dell’oggettivamente rilevabile, ossia delle competenze tecniche e professionali. Ma un personal trainer, è prima di tutto una persona, con la quale condividere momenti di grande feeling, ossia quelli tipici dell’attività sportiva. Dovrà risultarvi simpatica, dovrete essere in sintonia, dovrà mettervi a vostro agio e rendere piacevole l’allenamento.


Tutti questi fattori emergono con il tempo e la conoscenza.


Avere un personal trainer che segue il proprio allenamento, pur non essendo più un vero e proprio “status symbol” rappresenta comunque un elemento di distinzione e di tendenza, pertanto è una figura molto richiesta. Anche “fare” il personal trainer riveste un fascino molto particolare. Quindi fate ben attenzione a chi si improvvisa capace di compiere un tale lavoro, solo per potersi fregiare del titolo di “personal trainer” e non per le reali competenze.


Il costo del servizio offerto da un personal trainer può subire grandi variazioni. Ci sono vari elementi che contribuiscono alla determinazione del prezzo, ed è buona norma informarsi sui prezzi praticati da più professionisti nella vostra zona.


Una regola di mercato, valevole in ogni settore, afferma che se si spende troppo poco, speso si finisce col rimetterci.


Questo non significa che dovrete assumere il personal trainer più costoso che riuscite a trovare ma, semplicemente, che se puntate troppo al ribasso, potreste trovarvi di fronte persone scarsamente preparate e, probabilmente, prive dei requisiti minimi richiesti ad un professionista.
Il piccolo risparmio iniziale si potrebbe tradurre presto in infortuni più o meno gravi.


Un buon metodo per ammortizzare la spesa è quello di trovare un compagno d’allenamento con un grado di preparazione analogo al vostro.


In questo modo potrete richiedere al personal trainer di seguirvi in coppia, piuttosto che individualmente. Se il compagno d’allenamento non ha esigenze troppo diverse dalle vostre, certamente il personal trainer acconsentirà, magari con una piccola maggiorazione sul prezzo. Dividendo in due l’importo, in ogni caso risparmierete.


Un’altra soluzione è quella di rivolgersi ad un personal trainer solo per i periodi in cui l’allenamento deve subire delle variazioni. Una volta compreso il nuovo programma di allenamento (che spesso segue dei cicli di 2-3 mesi) potrete procedere da soli.


In questo modo vi basterà richiedere il servizio solo per 3-4 volte ciascun trimestre.
In ogni caso i soldi spesi, se finiscono in mano a persone competenti, non li rimpiangerete mai, sarete ben ricompensati sul piano dei risultati raggiunti e dei traumi evitati.


Un elemento da tenere bene in considerazione è che un personal trainer viene pagato a tempo. Generalmente per un’ora di servizio. Se fissate un appuntamento per le 10.00 del mattino, sappiate che un eventuale ritardo non si traduce in uno sconto, né sarà possibile chiedere che il personal trainer si trattenga oltre il tempo pattuito, per compensare il vostro ritardo.

Certamente potrà tollerare un ritardo occasionale, nel caso in cui non abbia ulteriori appuntamenti, ma è un atto di cortesia e non un dovere.


Allo stesso modo è un vostro diritto esigere la massima puntualità. Nel caso di ritardo del professionista potrete, questa volta si, decurtare il suo compenso.


Un personal trainer percepisce un compenso orario per la sua attività. L’applicazione di un prezzo corretto per ciascuna ora di servizio è un elemento estremamente importante.


Affidarsi ad un personal trainer significa poter raggiungere i massimi risultati dalla pratica sportiva, che siate professionisti, o appassionati, nel momento cui vi rendete conto che i risultati raggiunti non sono paragonabili all’impegno profuso, sarebbe il caso di affidarsi ad un personal trainer.


Anche all’inizio di una attività sportiva, quando le competenze non sono ancora al top, piuttosto che improvvisare, meglio farsi seguire da un esperto, che non ci propini allenamenti scopiazzati dalle riviste e sempre troppo simili a quelli degli altri iscritti ad un centro sportivo.


In altri termini non c’è un momento migliore per affidarsi ad un personal trainer, né un grado di preparazione che possa incidere su tale scelta. E’ utile ai principianti per guidarli al meglio verso un percorso allenante, è utile agli esperti per massimizzare il lavoro e gli obiettivi, è indispensabile ai professionisti per consentire di raggiungere i migliori risultati possibili.


Un bravo professionista è in grado di valutare le migliori tecniche, gli esercizi e l’intensità di allenamento più adatte ai vostri obiettivi e al vostro profilo corporeo.


Ma sarà anche in grado di trasformare i buoni propositi, che spesso si limitano a restare tali, in un lavoro concreto. Assumere un impegno con un’altra persona è una responsabilità, capace di farvi vincere la pigrizia di iniziare, ed essere realmente costanti negli allenamenti.




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