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CRESCERE I PROPRI FIGLI FORTI: RIFLESSIONI

“Crescere i propri figli forti”: Riflessioni su alcune Strategie


Dedicata a mio figlio Matteo”


Stefania Stocchino Psicologa Clinica, Scuola di Specialità cognitiva-comportamentale. Psicotraumatologia, EMDR


“Sei testardo come tuo nonno”, “ Ti ho detto più volte che devi mettere la tua stanza in ordine”, “ Continui ad essere disordinato”, “sei timido”, “sei capriccioso”, “ Gli altri bambini sono più bravi di te”… Quante di queste frasi sono presenti nella nostra quotidianità, descrivendo il modo di comunicare con i nostri figli? Queste affermazioni o imposizioni tendono a influenzare l’educazione e la crescita del bambino. Quello che intendo trasmettere è un’educazione con una visione gioiosa in cui l’accento principale è posto sulla serenità, sulla gratificazione dei bambini e sulla valorizzazione di quella parte della realtà vissuta in modo positivo all’interno del nucleo familiare.


LA CRESCITA : emozioni, pensieri e comportamenti. I fattori che incidono sulla crescita del bambino sono quelli cognitivi, emotivi e comportamentali determinati dalle relazioni con le figure significative quali: genitori, nonni, baby sister e altri… Il bambino interagisce e cresce attraverso l’apprendimento dal contesto socio- culturale e familiare. Cognizione, emozioni e comportamenti sono fenomeni vissuti non in modo isolato, al contrario, si sovrappongono in modo considerevole. Diventa importante sottolineare, che non sono gli avvenimenti e le situazioni che viviamo a provocare le proprie emozioni e, quindi, a indurci a comportarci in un certo modo, ma sono i pensieri che abbiamo di quella situazione che provocano l’emozione (1) Di seguito riporto alcune situazioni: Elisa pensa di non valere (cognizione); ritiene di aver provato tante volte che le cose le vanno male e continua a fare brutta figura. La situazione è sempre identica, a scuola, quando la maestra di italiano la interroga, Elisa comincia ad agitarsi, si ripete mentalmente che anche questa volta non andrà bene (cognizione), mentre l’insegnante le porge una domanda sulla lezione studiata, Elisa comincia a balbettare, (comportamento) non ricorda più nulla, si sforza di ricordare, ma nella sua mente è presente solo la paura (emozione), in quel momento vorrebbe scappare. Marco, pensa di essere una persona forte, in gamba, più volte ha dimostrato in tante situazioni che riesce a cavarsela, la sua mamma ha sempre espresso soddisfazione sulle sue capacità, (cognizione). La situazione esterna è la stessa di Elisa: l’insegnante di italiano chiama Marco per interrogarlo sulla lezione studiata (situazione esterna ). Marco è contento, prova stima di sé, sente la sensazione della sfida con se stesso (emozione) e riesce correttamente a rispondere alle domande di italiano. Possiamo notare, come le situazioni esterne, sia per Elisa che per Marco, siano identiche, ma i due ragazzi hanno risultati diversi (comportamento) perché “il loro dialogo interno (pensiero)” è diverso. La differenza è legata ai livelli di autostima e autoefficacia, cioè la convinzione di essere in grado di affrontare la situazione con cui ci si confronta.


L’AUTOSTIMA Andiamo ad osservare alcuni aspetti educativi che possono incidere sull’autostima del bambino: 1- Reagire in modo incoerente al comportamento del bambino. Ciò accade, quando gli stessi comportamenti provocano fra i genitori reazioni diverse: La mamma : Guarda: colora sui muri! È proprio creativo; Il papà : Basta, non bisogna colorare sui muri ! Adesso smettila; 2- Esprimere le regole al positivo “Non dare pizzicotti a tua sorella”, “Non mancare di rispetto alla nonna”, “Non urlare”, ecc.. Questo modo di esprimersi, utilizzando la negazione “non” nella frase, fa concentrare involontariamente l’attenzione su ciò che viene dietro il “non” e facendo diventare il “divieto”, espresso in modo negativo in una “tentazione”. Pensiamo ad esempio alla seguente situazione: sul pullman, di fronte alla scritta “non disturbare il conducente”, è possibile che involontariamente questa frase solleciti le persone a chiedere un consiglio sulle fermate o sulle vie della città. Quindi, definire le regole in termini negativi comunica aspettative negative e scaturisce comportamenti che potevano non presentarsi(2). 3- Dare premi o penalità nel momento e nel modo sbagliato. Si verifica quando si esagera con l’entità del premio o della punizione, o si lascia passare troppo tempo dopo il comportamento da premiare o da penalizzare (affinché siano efficaci è necessario che premi e penalità siano immediati e contingenti sul comportamento). 4- La comunicazione con il bambino basata su un linguaggio irrazionale caratterizzato da etichette e giudizi con l’utilizzo del “dovere”, del tipo “ sei un fannullone”, “sei il solito maleducato”, (o peggio…) “Non ti sopporto più” , “Non ne fai mai una giusta”, “ Sono stanca di te” oppure “ Devi sempre lavarti i denti dopo mangiato”, “Devi baciare mamma e papà prima di andare a dormire”, Devi finire i compiti prima di andare a giocare…. Queste espressioni intaccano l’autostima del bambino, creando frustrazione ed emozioni di rabbia o passività. Tutto questo non porterà a stimolare un buon rapporto con l’adulto. 5- Perdere il controllo. Come si può pretendere o insegnare la calma, mentre non si è calmi? I genitori funzionano da Modello.. 6- Fare frequente ricorso alle minacce. Nel migliore dei casi il bambino si abitua, quindi non si ottiene nessun effetto; nel peggiore, si guasta la relazione con lui. Consiglio essere sintetici e non parlare troppo. Se continuiamo a dire a nostro figlio di pulire la sua cameretta, magari aggiungendo che è il solito disordinato ecc.., rischiamo di farlo assuefare e di fargli virtualmente “chiudere le orecchie” già nel momento in cui noi cominciamo a parlare. Scopo di questo articolo è stato di proporre alcune strategie comportamentali e cognitive utili a far sì che i nostri bambini vivano bene e diventino persone forti e felici. Alcune riflessioni qui presentate non sono formule obbligatorie né “magiche”, sono invece, un invito ad analizzare le varie situazioni ed a valutarle, comprendendo gli effetti dei propri atteggiamenti e come alcuni siano più desiderati rispetto ad altre. Sarà organizzato nell’anno 2009 un evento formativo accreditato sulla seguente tematica “Genitori, adolescenti e bambini e strategie educative”, per informazioni o iscrizioni potete contattarmi: cell 340 620.99.36 o email stefania.stocchino @ libero.it




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