Ortocheratologia
L' ortocheratologia ( Ortho-K ) consiste nell'utilizzo di lenti a contatto rigide gas-permeabili durante le ore notturne, per migliorare la vista tramite un rimodellamento della cornea. Questo metodo può essere utilizzato come alternativa agli occhiali, alla chirurgia refrattiva o per coloro che preferiscono non indossare lenti a contatto durante il giorno (per esempio, nei casi in cui le lenti a contatto creano fastidio come durante le attività sportive, al mare, in piscina, in alcune attività professionali e domestiche).
Indice
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Cenni storici
L'idea di correggere la vista tramite un rimodellamento della cornea è stata ipotizzata fin dai primi anni '40.
George Jessen creò quello che forse fu il primo progetto di lenti ortocheratologiche nel 1960, fatte in polimetilmetacrilato (PMMA), che egli chiamò "Orthofocus". Questo primordiale design aveva generalmente risultati non prevedibili, facendo così ritenere che l'ortocheratologia applicata fosse più un'arte che una scienza.
Ora, però, i nuovi strumenti di misurazione e l'avvento dei computer hanno reso possibile applicare alla perfezione la teoria di Jessen, rendendo così possibili dei risultati prevedibili.
Molti gruppi e diversi individui di vantano di essere stati i primi a sviluppare la moderna ortocheratologia. Il dottor Richard Wlodyga , in particolare, è stato generalmente accreditato di aver sviluppato la prima lente con design reverse zone negli anni '80.
Nell'estate del 2000, in un congresso per optometristi avvenuto a Toronto, fu fondata l' Accademia Americana di Ortocheratologia (OAA ) per supportare, promuovere e sviluppare l'ortocheratologia . Controllando la qualità delle informazioni scientifiche ed i progetti di sviluppo sull'ortho-k di tutti coloro che si occupano della materia, la OAA offre la possibilità di un interscambio di idee e concetti relativi a tutti gli aspetti dell'ortocheratologia.
Una significativa pietra miliare per il mercato internazionale è stata posta nel giugno 2002, quando l'FDA ha approvato il "porto" notturno di lenti a contatto per il rimodellamento corneale e lo ha definito " Terapia Refrattiva Corneale " (CRT).
Nel 2005, la Bausch & Lomb ha introdotto il programma "Vision Shaping Treatment" (VST), introducendo nel mercato un grosso numero di prodotti per l'ortocheratologia con il nome di "Boston".
Nel 2006 e nel 2007, alcuni poster presentati alla British Contact Lens Association ed al Global Ortho Keratology Symposium hanno indicato la possibilità, grazie all'ortocheratologia, di rallentare o fermare la progressione della miopia. E' stato dimostrato in uno
studio effettuato sui bambini di Hong Kong ed in soggetti sottoposti a studi più ampi.
Meccanismo d'azione
Si presume che le lenti utilizzate in ortocheratologia possano rimodellare la cornea mobilizzando le cellule epiteliali, che rivestono la superficie corneale. Alcuni studi indicano che le cellule epiteliali vengono "compresse" in alcune aree, piuttosto che essere spostate.
Indicazioni
Il trattamento è generelmente proposto per correzioni che vanno da +3.00 a -6.00 diottrie, con trattamenti possibili, talvolta, fino a -8.50 diottrie. Alcuni pazienti possoo non essere idonei al trattamento. L'approvazione dell'FDA è stata concessa per trattamenti fino a -6.00 diottrie. Alcuni pazienti con miopia di grado elevato sono stati trattati con successo da specialisti in materia che hanno utilizzato le stesse lenti in una procedura cosiddetta "off-label".
Tipi di lenti

Le lenti ortocheratologiche sono prodotte da numerose aziende. Tutte le aziende producono delle speciali lenti gas-permeabili per rimodellare la cornea. Il materiale della lente è importante per mantenere l'occhio in salute durante il trattamento.
Precauzioni
L'ortocheratologia ha determinato, in rari casi, gravi effetti collaterali che hanno portato finanche alla perdita della vista. Ciò è parso imputabile alla mancanza da parte dei pazienti di eseguire un'appropriata igiene ed all'uso di conservanti per lenti a contatto non idonei . Le complicanze possono inoltre dipendere da una relativa ipossia corneale (mancanza di ossigeno) , dovuta all'eccessivo uso di lenti a contatto notturne (portate anche di giorno) o al non perfetto materiale delle lenti. L'uso di materiali con elevatissima ossigeno-permeabilità riduce in maniera significativa il risciho di ipossia, e questi sono i materiali che attualmente vengono utilizzati in ortochertologia.
Note
Bibliografia
- Research in Orthokeratology - University of New South Wales (Sydney, Australia).
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