Genesi del progetto
Come spesso accade, i progetti nascono da motivazioni semplici: avevo un gran desiderio di fare Amleto, un’opera definitiva, assoluta, di disarmante attualità. Fin da subito ho sentito l’esigenza di realizzare questo progetto al di fuori dell’edificio teatrale, di farlo in un castello, dove la scena della tragedia peraltro si svolge. Fin da subito ho pensato ad una grande produzione, forse come reazione a decenni di allestimenti di Amleto in chiave “moderna” con magari sei personaggi in scena vestiti in abiti borghesi. Volevo fare un’edizione di Amleto pressochè integrale, con tutti i personaggi in scena; un’edizione quindi di recupero dell’afflato shackespeariano anche se ovviamente attualizzata sia in alcune parti del testo sia nella cifra stilistica. Avevo una gran desiderio di riportare in scena la grande prosa, di offrire al pubblico uno spettacolo indimenticabile, dalle forte emozioni e in un'ambientazione unica. Per far sì che ciò si realizzasse era necessaria una grande produzione, un progetto serio, articolato e di lungo periodo. Non ho avuto fretta quindi, e ho iniziato il lavoro partendo dall’organizzazione di un laboratorio di lettura interpretativa i cui partecipanti, volutamente, non erano attori ma persone comuni, pubblico. Lo studio è poi proseguito con l’organizzazione di un altro laboratorio , questa volta di ricerca teatrale , che mi interessava per mettere alla prova alcune scene chiave, per trovare (o confermare) il taglio stilistico che avevo in mente. I partecipanti di questo laboratorio erano gli attori e le attrici di Sdea, una compagnia teatrale amatoriale molto attiva e molto seria. Poi sulla mia strada ho incontrato le imprenditrici di Trans Edit Group, Laura Gori e Delia Nardulli, che mi hanno visto a teatro e che hanno creduto subito nel progetto “Amleto nei castelli”, cui hanno aderito entusiasticamente e fattivamente, visto che Trans Edit Group rappresenta il primo Business Partner del progetto. Da allora il progetto ha fatto un salto di qualità e si avvia verso la produzione esecutiva. Ed eccoci qui, alla soglia di mesi fondamentali per la concretizzazione di questo grande sogno che, ne sono sicuro, farà parlare di sè.
Marco Alberghini
Il Progetto
Amleto nei castelli è un PROGETTO TEATRALE CHE SI INSERISCE IN UN AMBITO CULTURALE, SOCIALE E DI MARKETING TERRITORIALE .
Il progetto ruota attorno alla rappresentazione di AMLETO , da realizzare a partire dal giugno 2011, presso i castelli italiani.
Amleto nei castelli è un progetto pluriennale e continuativo che potrà assumere anche una prospettiva internazionale
In armonia con la linea strategica e i principi ispirativi della Compagnia Stabile di Milano ® , il progetto mira ad operare mediante un lavoro congiunto ed integrato con i Business Partner privati e con gli Stakeholders locali.
Motivazioni che hanno portato alla definizione del progetto
Ragioni artistiche alla base del progetto
Amleto è un'opera assoluta, l'architrave di tutto il teatro moderno e contemporaneo.
Sarà un grande e spettacolare evento in una cornice suggestiva ed originale.
Gli splendidi castelli italiani rappresentano una scenografia naturale perfetta sia per la realizzazione di un evento teatrale sia per la messa in scena di Amleto in particolare.
Ambientando l’opera in un castello si può ottenere un tipo di originale spettacolarità che non è possibile riprodurre in teatro.
La spettacolarità è una delle parole chiave del progetto: siamo interessati ad offrire agli spettatori un evento altamente spettacolare ed emozionale che possa essere ricordato e che possa agire come “seme” per un nuovo e rinnovato impegno culturale e sociale.
Un evento che possa facilitare la germinazione di nuove idee.
Ragioni culturali e sociali
Con il progetto si offre un’importante occasione culturale in aree prevalentemente suburbane, dove spesso vi è una carenza di offerta in tal senso. Si pensi per esempio ai ragazzi che, in gran parte, non hanno mai messo piede in un teatro né hanno mai assistito ad uno spettacolo teatrale.
Un’occasione quindi di riflessione “alta” e di emancipazione, che possa offrire un contributo per “scuotere gli animi e le coscienze”.
Lo spettacolo proposto rappresenterà, per le aree interessate, un vero e proprio evento attorno al quale potranno prendere corpo attività contigue pre e post ; attività che mobiliteranno e coinvolgeranno molti attori locali (Comune/i, associazioni sociali e culturali residenti, cittadini) per offrire alle comunità un’occasione di crescita e di impegno.
Amleto nei castelli contribuirà a riavvicinare le persone al teatro
Amleto nei castelli contribuirà alla creazione di un nuovo pubblico per il teatro
Ragioni di Marketing Territoriale e Culturale
Il progetto potrà rappresentare un’importante occasione di visibilità e di apertura di nuovi possibili canali, funzionali alla rivitalizzazione del contesto locale.
Le aree suburbane, spesso, non sono raggiunte da iniziative teatrali di qualità; capita infatti che quel poco che viene offerto sia di basso valore artistico, fatto che non aiuta di certo gli amministratori locali e le persone residenti impegnate in ambito sociale e culturale, ad offrire significative possibilità di crescita del loro territorio e della loro comunità dal punto di vista culturale.
Il progetto potrebbe inoltre facilitare i Comuni nel dedicarsi in modo più definito e strutturato alla valorizzazione della loro risorsa (il castello), identificandolo come “leva” per un potenziamento (o per la creazione) di un indotto, anche di natura commerciale.
Entrambe queste dimensioni rientrano pienamente nei dettami del cosiddetto marketing territoriale (che si può definire come quell’insieme di attività capace di influenzare le dinamiche di riorganizzazione delle opportunità di creazione di ricchezza ) e risultano in armonia con i principi ispiratori della Regione Lombardia in materia: “promuovere la cultura come fattore di sviluppo economico, oltre che di investimento per la valorizzazione degli istituti culturali pubblici e privati, per la salvaguardia del patrimonio culturale e per la crescita della persona”.
A tale proposito, e per meglio definire i criteri ispiratori del progetto, ci piace qui ricordare che sono state pubblicate numerose ricerche riguardo alla situazione del teatro in Italia e ai bisogni del mercato e del pubblico. Quella più aggiornata e completa che fa da riferimento in materia è, secondo noi, la ricerca condotta dall’IRER (Istituto Regionale di Ricerca della Lombardia) nel 2007 e intitolata “PER UN RILANCIO DELLO SPETTACOLO IN LOMBARDIA” , a cura di Elvina Degiarde. La ricerca, molto particolareggiata ed esaustiva, contiene sia aspetti quantitativi sia aspetti qualitativi che tratteggiano lo status quo dello spettacolo dal vivo in Lombardia e che indica le direzioni di intervento necessarie al territorio e al settore. Particolarmente interessanti ci sembrano le righe conclusive di tale ricerca, che qui di seguito riportiamo: “Nonostante la Lombardia, complessivamente, sia una delle Regioni che in Italia disponga del maggior numero di strutture per lo spettacolo e registri il maggior numero di rappresentazioni nel panorama nazionale (…) i frequentatori abituali dei luoghi deputati alle attività artistiche e culturali rappresentano in Lombardia una minoranza della popolazione (…) .
La scarsa consuetudine alle varie forme di spettacolo dal vivo non può essere esclusivamente ricondotta alla carenza di offerta culturale, vista la numerosità e la diversificazione delle strutture per lo spettacolo. Sia nelle aree decentrate sia in quelle più servite, la scarsa affluenza del pubblico sembra semmai dovuta alla mancanza di una vera e propria programmazione territoriale dell’offerta culturale e all’insufficienza di iniziative artistiche e culturali mirate, che rappresentino delle vere e proprie occasioni di avvicinamento allo spettacolo dal vivo.
Come confermano anche numerose ricerche di settore, risulta necessario un disegno complessivo di ridefinizione e di rilancio del ruolo delle istituzioni musicali e teatrali, alla luce di un fertile mercato potenziale e di una forte domanda inespressa. Diventa poi decisivo contestualizzare maggiormente l’attività di spettacolo dal vivo all’interno del territorio in cui essa si realizza per rendere più efficace l’utilizzo delle risorse disponibili, sia attraverso la creazione di network con gli altri enti, sia lavorando alla creazione di partnership realmente consolidate che consentano un maggiore livello di decentramento delle attività e permettano di realizzare maggiori economie di scala.
Da ultimo non va dimenticata l’esigenza di programmazioni artistiche capaci di valorizzare le risorse culturali presenti sul territorio stesso e in grado di generare importanti ricadute economiche”.
Registriamo con piacere che anche la letteratura e le ricerche condotte confermano i disegni strategici ed ispiratori del progetto e del nostro modo di intendere il teatro; convincimenti derivanti dall’esperienza maturata sul campo mediante un rapporto continuo con il mondo teatrale e, soprattutto, con il pubblico.
Risulta quindi fondamentale agire ed operare in un’ottica imprenditoriale e di sistema.
Le iniziative proposte non devono essere produzioni “spot”, “una tantum”, ma devono essere progetti integrati capaci di inserirsi in un disegno strategico di ampio respiro e di lungo termine che coinvolga una molteplicità di attori (artisti, partner finanziatori, Enti locali, Associazione sociali e culturali locali) che lavorino congiuntamente in un’ottica di “ impresa rete ”che possa generare vantaggi per tutti.