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Dermastir Mirto

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Descrizione

• Nome volgare: Mirto
• Nome botanico: Myrtus communis
• Famiglia: Mirtaceae
• Sinonimi e nomi stranieri: Pepe della Corsica, mirto comune. Myrtenoel, oil of myrtle, essence de myrte.
• Costituenti principali: 1,8-cineolo (oltre il 40%), alfa-pinene, acetato di mirtenile, alfa-terpineolo, linalolo, acetato di geranile, cariofillene.
• Predominanza: Dolce, delicato ma determinato ed amico della vita e della femminilità, il mirto è decisamente yin.
• Nota: Il profumo persistente del mirto, che caratterizza la macchia mediterranea, è supportata dalla sua spiccata nota di base.



• Pianeta governatore: La pianta che accompagnò Afrodite, dea dell’amore, e ne celò il corpo svestito quando emerse dalla spuma del mare fu il mirto. Come potrebbe essere governata da un altro pianeta se non venere?
• Chakra di riferimento: Questa pianta oltre a stimolare l’amore profano è amica dello spirito stimolando principalmente il 7° chakra.
• Aspetto fisico: Il mirto è un arbusto sempreverde molto ramificato che ha foglie opposte, ovali ed aguzze, punteggiate in trasparenza. I suoi fiori sono bianchi a 5 petali e crescono su pedicelli solitari, all’ascella delle foglie. Il frutto è una bacca a forma di pera semiracchiusa nel calice, dal profumo persistente e colore bluastro. La fioritura inizia a marzo e si protrae fino a giugno. In genere lo si raccoglie durante il periodo invernale.
• Provenienza: Il mirto è originario dell’Africa del nord, oggi lo si trova in tutta l’area mediterranea, in India ed in Argentina. L’olio viene prodotto principalmente in Italia, nella regione della Sardegna, in Corsica ed in Spagna.
• Parti impiegate: Le foglie e le sommità fiorite.
• Metodi estrattivi: L’olio essenziale di mirto si estrae per distillazione in corrente di vapore della pianta fresca. La resa si aggira tra lo 0,3 e lo 0,5%.
• Caratteristiche: Liquido mobile, limpido, da incolore a giallo chiaro, con odore caratteristico delle foglie contuse di mirto che ricorda il profumo dell’eucalipto.
• Conservazione: Se ne consiglia la conservazione in bottiglie ben chiuse di vetro scuro, possibilmente viola, da tenere in luogo fresco, al riparo dalla luce.
• Capacità di stimolo emozionale: Tutte le tradizioni mediterranee associano la pianta del mirto ai concetti di bellezza e femminilità. Questo antico olio essenziale stimola in noi il senso della bellezza cosmica ed universale, dell’amore e l’equilibrio nei rapporti con gli altri. Rende sereni e gioiosi e ci aiuta a pensare in grande, stimolando in noi la determinazione e la sicurezza necessaria per affrontare le maggiori difficoltà della vita. Decisamente utile agli ipocondriaci, allevia il timore della malattia e dona un’idea serena della morte. Associato all’elicriso aiuta a vincere un cattivo rapporto con la propria sessualità.
• Altri usi: L’essenza di mirto viene utilizzata per aromatizzare carni, salumi, condimenti e miscele di spezie alle quali impartisce una nota molto fresca. E’ inoltre la base di partenza di alcuni liquori fra cui il “Mirto sardo”. In profumeria, quest’essenza è utilizzata per ottenere note fresche soprattutto in acque di colonia e di toletta.
• Precauzioni e controindicazioni all’uso: Atossico, non è irritante e non provoca sensibilizzazione.
• Annotazioni storico-culturali: La tradizione dell’area mediterranea è ricca di leggende sul mirto. Era la pianta di Afrodite, dea della bellezza e dell’amore. La dea nacque dalla spuma delle onde e dopo si nascose in un cespuglio di mirto, che simboleggia la bellezza pudica. Ancora oggi in alcuni luoghi la sposa si adorna di mirto in segno di purezza. I greci lo consideravano sacro a Venere. Nei giardini romani si trovava sempre quale simbolo della gioia di vivere e si riteneva che nel suo tronco scorresse la gioia. I seguaci di Pitagora si cingevano il capo con una corona fatta con i suoi rami solo quando raggiungevano la conoscenza iniziatica. E’ ancora collegato a numerose tradizioni locali che riguardano sia i bambini che i novelli sposi, quale segno propiziatore di vita gioiosa ed amorosa. Nella tradizione erboristica popolare, fin dal XVI secolo, lo si utilizzava nelle infezioni, nelle diarree ed in lozioni per la pelle.
• Armonizzazioni con altri oli essenziali: Cipresso, lavanda vera 40/42, limone, neroli e pino silvestre.