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ABI SMOBILIZZO

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Disponibilità: BASSA
Codice: 02
Marca: ABI SMOBILIZZO

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ABI: le modalità operative per smobilizzo crediti PA e investimenti Pmi



Inviati alle banche i protocolli siglati con le Associazioni delle imprese, in attesa della pubblicazione



dei 4 decreti per avere il quadro normativo completo. A scenario definitivo, chi aderirà agli accordi



li renderà operativi entro 30 giorni. Due plafond di almeno 10 miliardi



l’uno per investimenti delle piccole e medie imprese (Pmi) e smobilizzo crediti.



Mentre si aspetta l’uscita dei 4 decreti, diretti a delineare il complesso delle disposizioni, sono stati



inviati all’attenzione delle banche i due protocolli sottoscritti il 22 maggio scorso con le imprese:



uno per agevolare lo smobilizzo dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica



Amministrazione (Pa) e uno per favorire il finanziamento di progetti di investimento. L’ABI ha



infatti diffuso i testi, promuovendo le iniziative. A quadro normativo completo, le banche che



aderiranno lo comunicheranno all’ABI e renderanno operativi gli accordi entro 30 giorni. I due



documenti definiscono le modalità pratiche delle intese, che si inseriscono nel quadro delle



“Nuove misure per il credito alle Pmi”, la nuova moratoria varata il 28 febbraio scorso, con



l’obiettivo di evitare le difficoltà della dura fase congiunturale e mettere a disposizione delle



imprese una serie di strumenti efficaci.



Smobilizzo crediti PA



10 miliardi di euro è l’ammontare minimo del plafond “Crediti Pa” per contribuire a supportare le



Pmi che soffrono dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione. Deriva dagli importi



attivati dalle banche, sulla base della provvista messa a disposizione dalla Banca centrale europea



(Bce), dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp) o attraverso altri canali di finanziamento, che



consentano di praticare all’impresa condizioni vantaggiose di accesso al credito.



Le modalità tecniche per l’uso del plafond sono: lo sconto



pro soluto, con l’impresa che cede il



proprio credito alla banca; l’anticipazione con cessione del credito, realizzata anche nella forma



dello sconto



pro solvendo , dove l’impresa non esce di scena ma resta a garanzia del credito;



l’anticipazione senza cessione del credito. In quest’ultimo caso, visto che non è prevista la



cessione del credito, l’impresa si impegna a dare alla banca mandato irrevocabile all’incasso del



credito ed è necessario che ci sia la copertura del Fondo di garanzia per le Pmi o di un altro



garante equivalente.



L’anticipazione non potrà essere inferiore al 70% dell’ammontare del credito che l’impresa vanta



nei confronti della Pa e la durata sarà coerente con la data di pagamento prevista.



Le imprese che possono accedere al plafond “Crediti Pa” sono le Pmi che operano in Italia,



definite dalla normativa comunitaria, di tutti i settori. Al momento della domanda non devono



avere posizioni classificate dalla banca come sofferenze, partite incagliate, esposizioni ristrutturate



o esposizioni scadute – sconfinanti da oltre 90 giorni, ne’ procedure esecutive in corso. Per le



imprese con esposizioni scadute – sconfinamenti da oltre 90 giorni fino a 180, la banca può



valutare la realizzazione dell’operazione se il ritardo nel pagamento è imputabile al mancato



incasso dei crediti Pa. I crediti che possono essere smobilizzati devono essere certificati come



certi, liquidi ed esigibili.



Il tasso d’interesse/sconto applicabile sarà determinato dal costo della provvista per la banca e da



uno spread funzione della qualità dell’impresa, del garante e della struttura/tipologia



dell’operazione. Il costo della provvista è equivalente al costo di accesso effettivo per la banca



alla provvista Bce ed è costituito dal tasso di riferimento principale della Bce, maggiorato di uno



spread collocato all’interno di una forchetta tra 80 e 137 punti base.



Le banche che aderiscono all’iniziativa si impegnano a deliberare l’operazione entro 30 giorni



dalla presentazione della domanda. Le richieste delle imprese devono essere presentate entro il 31



dicembre 2012.



Da plafond “Progetti investimenti Italia” 10 miliardi per le Pmi



Anche questa iniziativa è prevista dal recente accordo di febbraio sulle nuove misure per il credito



alle Pmi – tra ABI e le Associazioni che rappresentano il mondo delle imprese – in cui si



annunciavano soluzioni per assicurare adeguate risorse finanziarie alla Pmi, che registrano



temporanee tensioni di liquidità, di difficoltà nel rispetto delle scadenze di rimborso dei prestiti



bancari e di accesso a nuove forme di finanziamento.



L’intervento è stato possibile anche grazie alla liquidità messa a disposizione dalla Bce, tramite



operazioni straordinarie di rifinanziamento con durata fino a 3 anni. Liquidità utile per interventi



di sostegno finanziario alle Pmi ai tassi originari del finanziamento, nonostante il forte rialzo



registrato nelle condizioni di costo della raccolta. A ciò si aggiunge la convenzione tra ABI e Cdp



con cui quest’ultima mette a disposizione 10 miliardi di euro per il finanziamento delle Pmi, di cui



8 destinati a operazioni di incremento del capitale circolante e di finanziamento dei progetti di



investimento.



“Progetti Investimenti Italia” è la risultante di plafond individuali costituiti dalle singole banche e



intermediari finanziari aderenti all’iniziativa. Tra le sue caratteristiche principali:



è rivolto alle Pmi operanti in Italia, così come definite dalla normativa comunitaria,



appartenenti a tutti i settori;



le richieste per il finanziamento dovranno essere presentate dalle imprese entro il 31



dicembre 2012 e possono ottenere risorse anche gli investimenti avviati nei 6 mesi



precedenti al momento di presentazione della domanda;



le Pmi, al momento di presentazione della domanda, non devono avere posizioni



debitorie classificate dalla banca come sofferenze, partite incagliate, esposizioni



ristrutturate o esposizioni scadute/sconfinanti, né avere procedure esecutive in corso;



il tasso d’interesse, sarà pari al costo della provvista per la banca maggiorato di uno spread



funzione della qualità dell’impresa;



per finanziamenti uguali o inferiori ai 3 anni il costo della provvista è indicativamente pari



al costo effettivo di accesso per la banca alla provvista Bce;



per i finanziamenti di durata superiore ai 3 anni il costo della provvista è pari al costo della



provvista praticato alla banca dalla Cdp sulla specifica durata,



le operazioni di finanziamento saranno impostate su base individuale dalla banche e



intermediari finanziari aderenti all’iniziativa senza alcun automatismo nella concessione



del credito. Nel corso dell’istruttoria, le banche si attengono al principio di sana e



prudente gestione, nel rispetto delle proprie procedure e ferma restando la loro autonoma



valutazione;



l’accordo ha validità per le operazioni con caratteristiche pari a quelle descritte. Resta



fermo che le banche possono comunque offrire condizioni migliorative.