Il Ginkgo biloba è un albero maestoso, a foglie decidue, diffuso in coltivazione in tutto il mondo; è un albero a crescita abbastanza lenta, con un bel fogliame a ventaglio, che diviene di colore giallo oro in autunno, prima di cadere; nonostante l'aspetto delicato ed elegante i ginkgo sono alberi resistenti e vigorosi, che difficilmente sono soggetti a malattie, tanto che in Italia vengono spesso utilizzati come alberature lungo i viali cittadini.
Gli esemplari giovani hanno il portamento di una conifera, con il fusto eretto e i rami disposti perpendicolari al fusto, paralleli al terreno; questo tipo di sviluppo tende a dare alle piante giovani un aspetto rigido ed eccessivamente formale; il bonsaista che desidera un ginkgo bonsai dovrebbe cominciare con una pianta molto piccola, in modo da riuscire a modificare facilmente l'andamento dei rami, e garantire uno sviluppo a candela, o a scopa rovesciata.
La coltivazione dei ginkgo a bonsai non è difficilissima, anche se offre qualche elemento di sfida: a parte il portamento, che negli esemplari giovani si riesce a modificare anche semplicemente con delle buone potature, il ginkgo ha anche foglie abbastanza grandi; è quindi consigliabile tendere ad ottenere un bonsai di dimensioni medie o grandi, o il fogliame ampio rovinerà completamente l'effetto finale.
Il ginkgo è una pianta a foglie caduche, in inverno rimane completamente spoglio, e in autunno è facile osservare le ramificazioni e considerare quali siano da rimuovere, in quanto intralciano l'equilibrio della pianta; queste piante producono spesso numerosi polloni basali, che vanno rimossi se non si intende ottenere l'effetto di un piccolo boschetto di ginkgo.
In primavera i boccioli rigonfi preannunciano l'arrivo del fogliame, che viene spesso prodotto in mazzetti attaccati alla stessa gemma; la potatura primaverile si pratica accorciando tutti i rami semilegnosi, lasciando soltanto due-tre foglie. La pianta tende a svilupparsi lentamente, ma per tutta la stagione vegetativa, sarà quindi necessario procedere alla cimatura di tutti i rami nuovi, non appena raggiungono le 5-6 foglie.
Questa pianta mal sopporta il filo metallico, che tende a rovinare vistosamente la corteccia sottile e delicata; se troviamo necessario apporre del filo metallico dovremo farlo all'inizio dell'estate, prima che i rami divengano completamente legnosi e quindi fragili. Per evitare che il filo rovini irreparabilmente la corteccia è necessario coprire il ramo con della rafia, e vigilare frequentemente durante i mesi, per evitare che il ramo cresca e venga quindi compresso dal filo.
Da quando in primavera iniziano ad ingrandirsi le gemme con le nuove foglie, annaffiamo con regolarità, evitando di lasciare il terreno sempre umido, ma evitando anche di lasciarlo asciutto a lungo; il ginkgo sopporta abbastanza bene la siccità, e in genere il fogliame tende ad afflosciarsi se il terreno rimane asciutto a lungo, segnalandoci che è il momento per una abbondante annaffiatura. Nel periodo invernale evitiamo di annaffiare, poichè l'apparato radicale tende ad immagazzinare molta acqua, ulteriore acqua presente nel terreno potrebbe dare origine a marciumi, oppure potrebbe causare il penetrare del gelo nel terreno, rovinando molto l'apparato radicale.
Da aprile a settembre all'acqua delle annaffiature si aggiunge del concime specifico per bonsai.
Il ginkgo è un albero completamente rustico in Italia, quindi queste piante si coltivano come bonsai da esterno, posizionandole in un luogo soleggiato; ripariamo dal sole in estate, spostando la pianta a mezz'ombra.
In inverno l'apparato radicale contenuto inv asi molto piccoli potrebbe venire rovinato dal gelo, copriamo tutto il vaso con dell'agritessuto, per evitare che questo accada.
Il ginkgo si coltiva in un terreno composto prevalentemente da akadama, alleggerito con sabbia o pietra pomice, per aumentarne il drenaggio ed evitare ristagni.
Sono bonsai che possono raggiungere dimensioni cospicue, vengono spesso coltivati in vasi abbastanza ampi, talvolta anche in vasi da bonsai profondi.
Si rinvasano ogni anno, per quanto riguarda gli esemplari giovani, in autunno. Gli esemplari vetusti si rinvasano ogni 2-3 anni, o anche meno spesso.
Contenitore e terriccio
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Annaffiature
Potature
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