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Biancospino

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Descrizione
genere che comprende 100-150 specie di arbusti o piccoli alberi a foglia caduca, originari dell'Europa, dell'Africa settentrionale, dell'Asia e del nord America; generalmente si coltivano come bonsai C. monogyna e C. oxiacantha, e anche cultivar con fiori dalle tonalità decorative. Ha crescita vigorosa, ma abbastanza lenta; il fusto è eretto, molto ramificato e la chioma tende ad essere tondeggiante o piramidale; la corteccia è marrone-arancio, fessurata e a scaglie negli esemplari di alcuni anni. Le foglie sono verde brillante, più chiare sulla pagina inferiore, hanno margine lobato, con 3-5 lobi poco pronunciati. Le piante di almeno 10-15 anni in primavera producono numerosissimi piccoli fiori a cinque petali tondi, di colore bianco o rosato, riuniti in infiorescenze terminali; in autunno i fiori lasciano il posto a piccole drupe tondeggianti, di colore rosso, che rimangono sulla pianta fino alla fine dell'inverno, contenenti un singolo seme. Questa pianta è molto adatta ad essere coltivata come bonsai, poichè è abbastanza facile da coltivare, è resistente alle avversità, ha fiori decorativi e foglie che naturalmente tendono ad essere di dimensioni ridotte negli esemplari coltivati in vaso. Il biancospino non è molto adatto ai principianti, poichè i rami e la chioma vanno molto disciplinati per avere un bonsai armonico.


Potatura: le potature più vigorose si praticano dopo la fioritura o all'inizio dell'inverno. Per tutta la stagione vegetativa, da marzo a ottobre, è possibile cimare i giovani rami, lasciando 2-3 foglie; volendo è anche possibile lasciar crescere i nuovi rami e cimarli vigorosamente a giugno. Il filo metallico si applica da marzo a settembre; i nuovi rami tendono a crescere diretti verso l'alto, è quindi bene intervenire presto con il filo metallico per ben conformare la chioma.

Esposizione: porre il biancospino in posizione soleggiata, o a mezz'ombra. Nei mesi di luglio e agosto è bene ombreggiare la chioma, per evitare l'eccessivo calore; non teme il freddo, quindi non necessita di protezione in inverno.

Annaffiature: da marzo a settembre annaffiare regolarmente e con abbondanza, ogni 2-3 giorni; nei mesi estivi intensificare le annaffiature, evitando di lasciare il terreno asciutto per lughi periodi di tempo. In inverno annaffiare circa una volta a settimana. Nel periodo vegetativo concimare la pianta ogni 10-15 giorni, fornendo un concime ricco di azoto in primavera, di fosforo in autunno.


Terreno: il crataegus preferisce terreni sciolti, ricchi e ben drenati, utilizzare un miscuglio costituito da una parte di torba, una parte di sabbia e due parti di argilla; questa pianta si sviluppa senza problemi anche in terra di giardino mescolata ad una piccola parte di sabbia o materiale incoerente, per migliorare il drenaggio. Rinvasare ogni anno le giovani piante, alla fine dell'inverno; gli esemplari adulti si rinvasano ogni 2-3 anni.

Parassiti e malattie: il crataegus soffre particolarmente l'attacco della ruggine e dell'oidio; talvolta gli afidi rovinano le infiorescenze.

Altri consigli

Potature, esposizione e annaffiature