La Blefaroplastica è una procedura funzionale o estetica realizzata per rimodellare le palpebre superiori o inferiori tramite la rimozione o il riposizionamento del tessuto in eccesso o tramite il rinforzo dei muscoli e dei tendini sottostanti. Quando è presente un eccesso notevole della pelle palpebrale, la pelle può oltrepassare le ciglia e causare così una perdita della visione periferica.
La parte superiore ed esterna del campo visivo è quella più frequentemente interessata in questa condizione e può causare difficoltà in attività comuni come la guida o la lettura. In tali circostanze, viene effetuata una blefaroplastica delle palpebre superiori per migliorare la visione periferica. I pazienti in cui c'è un eccesso di pelle non così marcato, possono invece sottoporsi a procedure simili per questioni estetiche.
La blefaroplastica delle palpebre inferiori è quasi sempre effettuata per motivi estetici, per eliminare gli inestetismi dovuti alle "borse" sotto gli occhi e ridurre le rughe cutanee.
La blefaroplastica viene effettuata tramite incisioni esterne realizzate lungo le linee naturali della pelle dell palpebre quali le pieghe delle palpebre superiori o la linea delle ciglia delle palpebre inferiori. Per le palpebre inferiori, è anche possibile effettuare l'intervento dalla superficie interna, evitando così di intaccare la superficie cutanea a vista. L'iniziale gonfiore o fastidio post-operatorio impiega una o due settimane per risolversi, ma sono necessari alcuni mesi prima che il risultato si possa considerare stabile. A seconda del tipo di procedura, l'operazione può durare da una a tre ore.
I risultati estetici e funzionali dopo l'intervento di blefaroplastica dipendono dall'anatomia delle palpebre, dal tipo di pelle del paziente, dall'età del paziente e dalla presenza di ossa o tessuti morbidi adiacenti. Fra i fattori che possono causare complicazioni post-chirurgiche c'è il mancato riconoscimento di problemi quali
- pre-esistenza di secchezza oculare - che si può aggravare per la rottura del naturale film lacrimale
- lassità del margine palpebrale inferiore - che predispone per un malposizionamento della palpebra inferiore
- prominenza dell'occhio rispetto alle guance - che predispone per un malposizionamento della palpebra inferiore
La Società Americana di Chirurgia Plastica ed Estetica stima che la parcella media di un medico chirurgo per l'intervento di blefaroplastica nel 2006 è di circa 2882 dollari (poco più di 2000 euro). Questo dato si intende solo per l'equipe chirurgica, e non include i costi della strumentazione chirurgica, l'anestesia, gli esami medici, le prescrizioni, gli indumenti chirurgici o qualsiasi altro costo aggiuntivo correlato alla chirurgia. I chirurghi più qualificati nell'effettuare interventi di blefaroplastica sono i chirurghi plastici , gli oculisti e i chirughi maxillo-facciali .
Il modo in cui la chirurgia per la blefaroplastica può modificare l'aspetto di una persona è meglio apprezzato confrontando le foto di pazienti prima e dopo che questi si siano sottoposti all'intervento chirurgico.
La Blefaroplastica transcongiuntivale consiste nel rimuovere il grasso della palpebra inferiore attraverso un'incisione eseguita dietro la palpebra, eliminando così il bisogno di un'incisione esterna. Dato che non vi sono incisioni esterne, l'eccesso di pelle non può essere ridotto durante la procedura chirurgica, ma può essere effettuato simultaneamente un "resurfacing" cutaneo con agenti chimici o con il laser a biossido di carbonio (CO 2 ). Ciò consente un più rapido processo di recupero.
Cenni storici
Karl Ferdinand von Gräfe coniò il termine blefaroplastica nel 1818, quando la tecnica fu utilizzata per riparare le deformità causate dal carcinoma palpebrale.
Le radici degli attuali progressi estetici iniziarono circa 3000 anni fa, con gli antichi Egizi. Documenti scritti su papiri testimoniano dettagliatamente come i chirurghi, anche in quell'epoca primitiva, effettuassero ricostruzioni di labbra, nasi e orecchie utilizzando trapianti di pelle prelevati dalle pieghe della fronte o delle guance. Tali tecniche cominciarono a perfezionarsi con gli antichi Greci e Romani, che scrissero e classificarono tutte le loro conoscenze in questo campo. Aulo Cornelio Celluo , Romano del I secolo d.c., descrisse un'escissione cutanea per il rilassamento delle palpebre nel suo libro De Medicine . La conoscenza della circolazione sanguigna e i tempi di guarigione dei tessuti furono scoperti e diffusi attraverso il mondo antico, consentendo così un miglioramento costante delle tecniche. Durante il Medio Evo, invece, la chirurgia plastica venne proibita in quanto fu considerata contraria all'etica dell'epoca. Questo divieto fu anche dettato dalla carenza di igene, che metteva a serio rischio la salute delle persone. Fortunatamente, durante il Rinascimento, gli intellettuali riscoprirono le nozioni riportate dagli antichi Greci e Romani e svilupparono nuove tecniche e procedure.
All'inizio del 19° secolo gli sviluppi furono tali da poter creare le basi della moderna chirurgia plastica. La Prima Guerra Mondiale fu il primo grande evento che consentì ai chirurghi di mettere in pratica gli sviluppi della chirurgia plastica e ricostruttiva. Ciò consentì ai medici di perfezionarsi sulle procedure di chirurgia ricostruttiva e preparò per le tragedie della Seconda Guerra Mondiale e le catastrofi successive. Come ogni sviluppo medico, l'evoluzione delle tecniche chirurgiche dovette passare attraverso un periodo di apprendimento (ed errori) quale fu il periodo della Prima Guerra Mondiale. Ogni miglioramento, però, pose le basi per ulteriori sviluppi e permise ai medici di effettuare procedure combinate come l'asportazione di grasso palpebrale e il peeling chimico, consentendo un recupero più rapido.