Portfolio
Pietro damini cittadino di castel franco
(visibile completo in : //xoomer.alice.it/studiomondi/daminip.htm )
A Padova
di Marco Mondi
E' stata inaugurata il 15 maggio (rimarrà aperta fino al 30 settembre con i seguenti orari: 9 - 19 tutti i giorni, chiusa il 15 agosto), nel suggestivo salone del Palazzo della Ragione a Padova, la mostra su Pietro Damini, pittore nato a Castelfranco nel 1592. Sono esposte una cinquantina di interessantissime opere, le quali riscoprono un artista dalle squisite capacità pittoriche che il nostro secolo sembra aver parzialmente dimenticato. , con queste parole Nadal Melchiori prova la considerazione con cui era tenuto nei secoli passati il pittore di Castelfranco. Il ruolo svolto dal Damini nel panorama dell'arte veneta dei primi tre decenni del XVII secolo, appare evidente dalla copiosissima mole di lavoro svolta per la committenza religiosa intenta in quegli anni a rinnovare, secondo le nuove regole della Controriforma, molte delle pale d'altare delle chiese. Le numerosissime opere di soggetto religioso hanno fatto più volte sottolineare che il Damini fu pittore della Controriforma. Quest'aspetto dell'artista, sicuramente di fondamentale importanza, appare evidente nella mostra di Padova dove, se si esclude la grande tela de Lo scambio delle chiavi di Padova, tra i rettori, i fratelli Massimo e Silvestro Valier , non sono esposte opere di soggetto non religioso. La mancanza di tele dal soggetto profano non è certo da imputare degli organizzatori della mostra: oggi praticamente non se ne conoscono. Eppure Damini ne dipinse. Il Ridolfi e soprattutto il nostro Melchiori, ricordano soggetti profani dipinti per committenti a Venezia, a Parigi addirittura e nella stessa Castelfranco dove si conservava . L'importanza della mostra di Padova, oltre a contribuire nel far luce su di un periodo storico ancora poco noto, sta soprattutto nel riproporre all'attenzione della critica un pittore che fu attivissimo nonostante la breve vita, stroncata dalla tremenda peste nel 1631, a soli 39 anni. Le prime opere raccolte mostrano un Pietro Damini sorprendentemente dotato. Il Melchiori ne sottolineava con enfasi la formazione da autodidatta intento a copiare incisioni e sculture e ad apprendere . Fu artista colto che studiò i trattati del Dürer e del Lomazzo, imparò le filosofie e le , leggendo (continua in : //xoomer.alice.it/studiomondi/daminip.htm )
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