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Il museo civico di bassano del grappa: capolavori dal rinascimento al realismo


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Il Museo Civico di Bassano del Grappa: capolavori dal Rinascimento al Realismo


di Marco Mondi


(Bozza del primo intervento dedicato al tema: Tra realtà espositive museali e eventi espositivi: invito alla scoperta di importanti opere d’arte custodite ed esposte nel nostro territorio - tre incontri di storia dell’arte locale : il Museo Civico di Bassano del Grappa: capolavori dal Rinascimento al Realismo - relatore Marco Mondi -, tenuto le sera del 29 aprile 2006 presso gli spazi del Centro Culturale di Riese Pio X nell'ambito degli Incontri Culturali 2006 del Comune)



Ringraziamenti : si ringrazia la direzione del Museo Civico di Bassano del Grappa per aver permesso di scattare alcune riproduzioni in diapositiva degli spazi espositivi del Museo stesso, proiettate durante questa serata.



Perché di queste lezioni:


Il Museo di Bassano.


La Gipsoteca, la Casa ed il Tempio di Canova.


TWF, la Biennale gli anni di Ca' Pesaro = al posto opere chiese Riese.



Come e perché nasce un museo.


La nascita dei musei in Italia nel corso del XIX secolo, musei, quindi, già sostanzialmente intesi in senso moderno, ha origine per il verificarsi di molteplici fattori che, tra i principali, possiamo ricordare:


- la necessità di raccogliere, in un luogo appositamente demandato dalla comunità locale, le opere già dall'antichità raccolte in edifici pubblici (palazzo della comunità o altri uffici e luoghi della comunità stessa);


- la necessità di raccogliere, nello stesso luogo delle precedenti, quelle opere giunte in proprietà pubblica attraverso la soppressione di chiese e conventi avvenute durante gli ultimi anni della Serenissima Repubblica, del dominio napoleonico o successivamente;


- la necessità di raccogliere in un luogo pubblico le opere giunte alla comunità attraverso lasciti ed acquisizioni di vario genere e di varia natura da parte o da benemerite persone legate alla comunità;


- a partire dall'Unità d'Italia, la necessità di rivendicare l'esistenza di un'identità locale che rischiava di perdersi, soprattutto quando lo stato centrale volle la formazione dei grandi musei nazionali, che venivano a formarsi anche sottraendo alle varie comunità le loro opere d'arte di maggior pregio artistico e storico: perciò, il nuovo museo civico cittadino si voleva perché potesse contenere quelle opere, ma anche tutta quella serie di altri manufatti, artistici, storici, naturalistici, numismatici, fittili, ecc., nei quali la cultura, la storia, l'arte e la stessa identità locale si riconosceva e scopriva in essi una parte importante del suo passato e del suo presente;


- ecc.


Per tutto ciò, nel Veneto e in molte altre località del Nord Italia soprattutto, a partire dalla seconda metà dell'Ottocento si assiste alla nascita di numerosissimi musei civici (Museo Civico = museo a carattere storico documentario soprattutto cittadino).


Pur tenendo in considerazione questi fattori, la storia del Museo Civico di Basano del Grappa segue un percorso sostanzialmente autonomo: infatti, il Museo Civico di Basano del Grappa, inaugurato nel 1840, , come precisa Licisco Magagnato, già esisteva e (LICISCO MAGAGNATO, Introduzione , p. XIV, in LICISCO MAGAGNATO e BRUNO PASSAMANI, Il Museo Civico di Bassano del Grappa - Dipinti dal XIV al XX secolo , Vicenza, 1978).


Questo fu possibile perché la cittadina di Bassano, e la sua cittadinanza, fu sempre particolarmente sensibile alla storia, alla cultura e all'arte del proprio territorio.


Alla fine del Settecento, nelle sale del Palazzo Municipale (e in quelle di altri palazzi adibiti ad amministrazione pubblica) ed in quelle adiacenti il Chiostro di San Francesco, allora sede dell'Ospedale, esisteva già un nucleo di opere pittoriche, formate principalmente da dipinti di Jacopo Bassano, di suo padre, dei suoi figli e della scuola dapontina.


Tra la fine del Settecento (volute dalla Serenissima) e i primi anni dell'Ottocento (volute da Napoleone), la soppressione di chiese e conventi fa aggiungere a questo nucleo iniziale altre importanti opere (da Santa Caterina nel 1785, da San Francesco nel 1796, dal Convento dei Padri Cappuccini, da quello di San Girolamo e dalla Chiesa dei SS. Ermagora e Fortunato nel 1812).


Nel 1807, in onore di Napoleone la Comunità cittadina organizza una mostra di pitture (sostanzialmente quelle del suddetto nucleo più opere contemporanee).


Nel 1825, nelle sale del Palazzo Municipale fu allestita una mostra di opere pittoriche, formate dal suddetto nucleo con l'aggiunta di opere contemporanee, in onore della visita dell'imperatore Francesco I e di suo figlio Carlo.


Nel 1828, il Comune viene in possesso della biblioteca di Giambattista Brocchi (1772-1826), illustre scienziato, naturalista ed esploratore bassanese. Per volontà testamentaria, oltre alla ricca biblioteca, donava anche una collezione di reperti naturalistici ed una notevole somma di denaro per stipendiare un bibliotecario. Nasceva così il primo vero nucleo della Biblioteca Comunale, non ancora creata, però. Nel 1830, il Comune destinava Casa Bonfadini, appositamente acquisita, alla biblioteca.


E' anche grazie a questa donazione, che il Comune di Bassano sente la necessità di creare un Museo per raccogliere ed aprire al pubblico queste importanti ricchezze.


Altre donazioni e lasciti vanno ad arricchire la biblioteca e la pinacoteca: 1837, minerali Brocchi; 1838, biblioteca Vittorelli; 1839, biblioteca Orlandi, ecc.


Dopo diversi tentativi, nel 1838 il Comune viene in possesso del complesso di San Francesco (Chiostro, Convento, Chiesa), che fino allora ospitava l'Ospedale cittadino (passato ai Riformati): hanno quindi finalmente una sede per il Museo e per la Biblioteca. Museo e Biblioteca da questo momento avranno la vita legata e si integreranno a vicenda, assieme a quello che sarà poi l'Archivio Comunale.


Nel 1840, nel complesso di San Francesco, si inaugura il Museo.


Altri lasciti ed acquisizioni fanno subito seguito: nel 1840, libri, manoscritti, sculture e disegni di proprietà del conte Giambattista Roberti; nel 1849, la collezione numismatica, di libri e di opere d'arte (monocromi canoviani) dello Stecchini; sempre nel 1849, il conte Giambattista Remondini lasciava la sua preziosa collezione di stampe; tra il 1850 ed il 1853, Monsignor Giambattista Sartori-Canova, lasciava l'importantissimo nucleo di bozzetti, di gessi, di tempere, d'epistolari e di disegni di Antonio Canova, nonché della sua biblioteca; altre donazioni vennero nel 1866 e nel 1867 da parte di Monsignor Marasca, Monsignor Merlo e Alberto Parolini; nel 1876, il conte Giovanni Riva lasciava al Museo una ricchissima collezione di disegni e dipinti; e così via.


Il Museo-Biblioteca-Archivio di Bassano del Grappa venne così ad arricchirsi: di nuclei importanti di dipinti ( in primis le opere di Jacopo Bassano ed dei Da Ponte); di gessi, tempere, di disegni ed epistolari del Canova; di stampe (importante quelle dei Remondini); di manoscritti; di ceramiche, terrecotte ed altre suppellettili (importanti quelle degli Antonibon e delle Nove); di numismatica; di reperti archeologici; di reperti naturalistici; ecc.



Da qui, la formazione delle varie sezioni del Museo-Biblioteca-Archivio di Bassano del Grappa:



- Lapidario: nel chiostro (risalente a prima del XVII secolo) .



- Collezione archeologica: sezione bassanese, con i materiali provenienti dal territorio, e sezione Chini,


che (pianterreno).



- Biblioteca e l’Archivio: .



- Pinacoteca: - sala dapontiana;



- sala delle opere del Seicento e Settecento;



- sala canoviana (prima parte canova, seconda parte l’ambiente romano “canoviano);



- sale laterali con opere dal XIII secolo al XVII secolo;



- salette destinate a Gabinetto dei Disegni e delle Stampe:


- ;


- ;


- .


- .



- sale dedicare alle opere dell’Ottocento e del Novecento;



- sala dedicata ai costumi di scena del baritono Tito Gobbi.



Proiezione diapositive e commento delle sale, dei nuclei artistici in esse conservate e delle opere più importanti.



Conclusione con l'invito ad andare a visitare il Museo.



Elenco delle opere proiettate:


01) - Veduta dell’ingresso del Museo Civico di Bassano del Grappa (Museo-Biblioteca-Archivio), situato nell’ex Convento di San Francesco.


02) - Veduta del chiostro dell’ex Convento di San Francesco, dove sono collocati reperti lapidari e di altro genere di varie epoche.


03) - Veduta del chiostro dell’ex Convento di San Francesco, dove sono collocati reperti lapidari e di altro genere di varie epoche.


04) - Veduta dell’androne centrale al pianterreno del Museo, con l’ampia scalinata attraverso la quale si accede alla Pinacoteca; si noti la scultura canoviana di LUIGI ZANDOMENIGHI (Colognola, 1778 - Venezia, 1850), Omaggio ad Antonio Canova , 1824-27, marmo; agli angoli due grandi telamoni di ORAZIO MARINALI (Bassano del Grappa, 1643 – Vicenza, 1720).


05) - Veduta dell’androne centrale al pianterreno del Museo: si noti la sala della Biblioteca Comunale, parte integrante del complesso cittadino assieme all’Archivio Storico Comunale; si notino anche le sculture in gesso di ANTONIO DAL ZOTTO (Venezia, 1852 - 1918), modelli per il monumento a Carlo Goldoni (Venezia, Campo San Bartolomeo, 1884) e a Giuseppe Tartini (1896, Pirano d'Istria) .


06) - Veduta della sala sezione archeologica bassanese, dove sono esposti i materiali provenienti da scafi effettuati nel territorio.


07) - Veduta dell’ingresso della sezione archeologica Chini, dove sono esposti vasi, bronzi, oggetti di oreficeria rinvenuti in Magna Grecia, di produzione greca e italiota.


08) - Veduta della seconda sala della sezione archeologica Chini, dove sono esposti vasi, bronzi, oggetti di oreficeria rinvenuti in Magna Grecia, di produzione greca e italiota.


09) - Veduta della sala della sezione archeologica collocata nell’originaria cappella medievale di Sant’Antonio, che conserva ancora un ciclo di affreschi attribuibili a BATTISTA DA VICENZA (1375 c.-1437-1448) e alla sua bottega.


10) - Veduta della sala della sezione archeologica collocata nell’originaria cappella medievale di Sant’Antonio, che conserva ancora un ciclo di affreschi attribuibili a BATTISTA DA VICENZA (1375 c.-1437-1448) e alla sua (continua in: //xoomer.alice.it/studiomondi/museobassano.htm )



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