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Paolo bonato - opere dal 1919 al 1968
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PAOLO BONATO
Opere dal 1919 al 1968
di Marco Mondi
Gli anni in cui Paolo Bonato visse ed operò, furono anni, anche per l’arte, di gran fervore e di grandi rivoluzioni. Un esempio per tutti: tra il 1906 ed il 1907 prendevano vita le Demoiselles d'Avignon e con esse si dava ufficialmente avvio ad una delle più importanti reimpostazioni dei canoni figurativo-estetici di tutti i tempi. Dalle basi dell’Impressionismo francese, anzi, come reazione all’Impressionismo stesso, l’arte si aprì ad un universo tutto da scoprire e tutto da sperimentare che, nelle sue mille sfaccettature e nelle sue mille opportunità, portò direttamente sino ai nostri giorni. Paolo Bonato nasce nel 1892 a Borso del Grappa, in una terra dove il genio loci del momento era senza ombra di dubbio Noè Bordignon. Noè Bordignon non solo era il Realismo veneto di fine Ottocento, ma era stato, e lo era ancora nei primi anni del Novecento, il massimo cantore di una semplicità di vita e di un realismo del quotidiano fatti di una poesia altissima proprio perché “ritraevano” l’indole più profonda del nostro entroterra, la sua anima più vera. Come sempre in raffronti di questo genere, chi guarda al Realismo veneto volendovi cercare, ad esempio, le innovazioni e la modernità dell’Impressionismo sbaglia strada, poiché ogni espressione artistica di un luogo in una determinata epoca deve saper cogliere ciò che culturalmente caratterizza quel luogo in quel momento, ed ogni luogo ha sempre, anche nei momenti di koiné , la propria inevitabile ed autoctona identità. Il Veneto non era Parigi e ancor meno lo era il suo entroterra; e nemmeno l’Italia lo era! L’Italia ed il Veneto erano diventati provincia; provincia con le proprie realtà economico-rurali, cultural-sociali, estetiche, artistiche. Non è un confronto sul piano della modernità e dell’innovazione figurativa che bisogna fare, ma semmai sul piano estetico, quindi su quello della qualità e della poesia. E, a ben pensarci, è stato Picasso stesso a dircelo proprio con le sue Demoiselles d'Avignon , provando che sul piano estetico la punta più avanzata dell’arte occidentale, Cézanne, aveva lo stesso valore e doveva convivere con quella che allora era considerata la più primitiva tra le espressioni figurative, l’arte negra. Paolo Bonato si forma in un ambiente culturale lontano dai grandi clamori dell’arte internazionale, sebbene con essi, inevitabilmente, viene in contatto. Va, giovanissimo, nello “casa-studio” di Noè Bordignon e là, da un maestro, riceve i suoi primi insegnamenti apprendendo subito lezioni che saranno fondamentali per tutta la sua arte: la profondità delle cose genuine, la semplicità e la sincerità della raffigurazione e, in primis , l’onestà pittorica. E sono queste caratteristiche salienti dell’eredità artistica di Noè Bordignon che s’insinuano durature nell’animo poetico del giovane pittore.
All’incirca negli stessi anni, tra il 1912 ed il 1914, Paolo Bonato frequenta la Scuola d’Arte di Bassano del Grappa, allora diretta da quel Giuseppe Lorenzoni di cui una recente mostra ha cercato di ricostruirne l’attività: finirà questi studi meritando una menzione d’onore e la medaglia d’argento. Dopo la guerra, a Venezia, frequenta l’Accademia di Belle Arti per poi trasferirsi a Milano dove, nelle sale della Scuola d’Arte Cristiana Beato Angelico, segue le lezioni di Vanni Rossi e Giuseppe Polvara. Di questi suoi primi anni, vi sono in questa sede esposti diversi lavori che ci mostrano un giovane pittore sorprendentemente dotato e che pare aver già individuato la propria strada, quella di sincero “ritrattista” di vedute montane e collinari o di ambienti rurali con vecchi casolari o edifici di campagna, che svilupperà ininterrottamente durante tutta la sua lunga carriera artistica; sebbene non manchino, soprattutto in questi primi anni, aperture e sperimentazioni figurative di vario genere. Tra le sue prime opere, merita una particolare e singolare menzione la tela del 1919 raffigurante Valdobbiadene - rovine della Grande Guerra (n. 1), risolta (continua in: //xoomer.alice.it/studiomondi/paolobonato.htm )
Cliente: | Anno: 2005