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Installazione architettonica la soglia


L’opera nasce dalla volontà di realizzare un’opera in grado di essere al tempo stesso “insegna” del nuovo Parco della montagna di Castione della Presolana , “dedica” ad un giovane alpinista scomparso ed “elemento evocante la montagna e l’ alpinismo .

Prima di cominciare la progettazione dell’opera abbiamo letto le diverse poesie scritte dal ragazzo alpinista a cui il parco è dedicato. Dalle parole lasciate da Biagio Ferrari si percepisce come ciò che lo muoveva fosse la voglia di sensazioni che la montagna mutevole può dare; sensazioni spesso trasformate dal giovane alpinista in strumenti per guardarsi dentro.
Il progetto è partito da qui. Dopo aver studiato la collocazione migliore per l’installazione, la più funzionale alla visibilità e la più corretta nella composizione generale del parco e della nuova architettura della palestra di roccia, è subito stato chiaro che l’opera doveva rappresentare l’alpinismo come soglia tra cielo e terra, come spazio intermedio tra mondo reale e sogno.

L’opera doveva comporsi di tre elementi:
una scala (l’ascesa), quasi in movimento
 uno specchio , “elemento magico” in grado di far percepire il mondo da punti di vista diversi; che inserisca il visitatore/guardante all’interno del cielo, del sole, degli alberi e delle nuvole.
Specchio come “elemento magico” in grado di far cadere le nostre maschere e capace di farci vedere le nostra essenza.
Gli elementi naturali : alberi, nuvole, neve e sole entrano nello specchio assieme a noi.
Il vento passa tra i pioli in ferro e risuona.

Lo specchio riflettendo l’intorno ed il cielo da un aspetto diverso all’installazione nelle varie ore del giorno e nelle varie stagioni, è mutevole come la montagna. E’ elemento visibile di giorno e percepibile di notte: sassi luminosi ne segnano il percorso e una fioca luce radente ne farà percepire il movimento.

Cliente: | Anno: 2003