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Terapia bionomica
Per C.G. Jung la cura psicoterapeutica è una realizzazione di sé, una ricerca di senso della propria esistenza, fondata sulla riscoperta di potenzialità e valori che sono stati rimossi per permettere, a suo tempo, il necessario adattamento dell’Io. Questo processo è chiamato individuazione, da intendersi come costruzione di una personalità individuale sulla base di una struttura universale appartenente a tutti.
La terapia Bionomico- autogena è stata fondata da Johannes Heinrich Schultz (1887-1970), famoso anche per
l’elaborazione della sua tecnica più conosciuta, il Training Autogeno. Schultz sviluppa il suo metodo psicoterapico, denominandolo “psicoterapia bionomica” (da “bios”, vita e “nomos”, legge): egli avvelendosi delle ricerche di K. E. Rothschuh e di L. F. Ward fa proprio il termine di “bionomia” definito come “ordine del complesso di leggi della vita”. L’autore spiega ampiamente il concetto di “bionomia” nella sua opera del 1951 (Psicoterapia bionomica), tradotta in Italia solo nel 2001.
l’elaborazione della sua tecnica più conosciuta, il Training Autogeno. Schultz sviluppa il suo metodo psicoterapico, denominandolo “psicoterapia bionomica” (da “bios”, vita e “nomos”, legge): egli avvelendosi delle ricerche di K. E. Rothschuh e di L. F. Ward fa proprio il termine di “bionomia” definito come “ordine del complesso di leggi della vita”. L’autore spiega ampiamente il concetto di “bionomia” nella sua opera del 1951 (Psicoterapia bionomica), tradotta in Italia solo nel 2001.
Nella vita sono insiti due tipi di ordine: l'ordine causale ( ordine che segue le leggi della razionalità e della logica) e l'ordine bionomico ( ordine che, originando dagli avvenimenti stessi, li collega secondo un piano preciso e ben definito, che chiamò piano di vita)
Il piano di vita è presente in tutti gli organismi viventi e guida ciascun essere, secondo le modalità dettate dallo stesso ordine bionomico.
J.H. Schultz:
Io penso che, come un giardiniere che ripulisce dagli intralci il giardino, sia possibile rimuovere gli ostacoli che impediscono il vero sviluppo individuale”
Il compito della cura è quello di fornire al paziente la possibilità di riflettere su di sé e di modificare aspetti non più adeguati di adattamento dell’Io. Questo può avvenire attraverso l’esplorazione della propria personalità, in cui si mettono in luce lati della psiche non del tutto coscienti che si rivelano utili per un’ulteriore crescita.