La psicoterapia
... "Quando i pazienti vengono da noi, ascoltandoli, nel lavoro clinico si coglie tutta la loro difficoltà, la fatica e la rabbia per l’assetto relazionale in cui si sentono impantanati. Sopratutto la scarsa efficacia degli sforzi autonomi messi in campo per modificar questo assetto, alla ricerca di un rapporto più soddisfacente con l’Altro. Questo perché l’inconscio, lo dice il termine stesso, è appunto inconscio e non può essere “afferrato” dalla ragione. Anzi, ..., la ragione stessa è nata come difesa dall’imprevedibilità delle passioni e degli istinti…
E spesso solo dopo un lungo percorso terapeutico si arriva a comprendere “assieme”, paziente e terapeuta, quanto le difficoltà di relazione con l’Altro siano più difficoltà di relazione con sé stessi, col nostro Doppio, con quella parte di noi nascosta nell’inconscio, con quanto è stato ricacciato nel nostro inconscio: poiché la sua bonificazione non è potuta avvenire a suo tempo, si è reso necessario un lavoro postumo di disvelamento senza scorciatoie, nell’unico modo in cui ci è dato di avvicinarci all’inconscio: nel setting analitico (Semi, 2007)"
da: Franco Ferri "Io esisto?", pubblicato in Psychomedia, rivista on-line, settembre 2013