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Il senato a maggioranza per la mozione a favore delle rinnovabili

“Il Governo non penalizzi un settore in crescita", dicono i senatori approvando a larga maggioranza la mozione di Grande Sud in tema di rinnovabili. Ora il documento impegna il Governo su più fronti e innanzitutto a definire un sistema di incentivazione che garantisca nel nostro Paese una prospettiva di crescita di lungo termine.

L'Aula di Palazzo Madama ha approvato a larga maggioranza e con parere favorevole del Governo la mozione di Grande Sud in tema di energie rinnovabili. Il documento impegna il Governo "a definire, in tempi rapidi e previo confronto con tutti gli operatori del settore, i decreti attuativi di incentivazione alle fonti rinnovabili (e il conto energia fotovoltaico) la cui mancanza sta creando una situazione di incertezza che penalizza fortemente un settore importante e innovativo della nostra economia; a determinare gli incentivi previsti in modo tale da armonizzarli con il livello di incentivazione adottato nei principali Paesi dell'Unione europea; a definire un sistema di incentivazione che garantisca nel nostro Paese una prospettiva di crescita di lungo termine, che consenta un maggior radicamento nell'economia reale e favorisca le ricadute positive sul sistema produttivo nazionale; a rendere ancor più trasparente l'impatto delle agevolazioni sui costi dell'energia elettrica di famiglie e imprese; a prevedere che il regime agevolativo permanga fino al raggiungimento di quote di produzione significative, anche per far fronte alla costante oscillazione dei prezzi dei prodotti petroliferi".

"Un atto di indirizzo molto importante - commenta il senatore del movimento arancione Salvo Fleres - che sgombera il campo da ogni malcelato intento di cattive politiche per lo sviluppo delle energie rinnovabili. Il settore della produzione di energia pulita è una componente essenziale del tessuto economico del nostro Paese e del Meridione in particolare, politiche efficaci, regole certe e incentivi mirati non possono che favorirne la crescita, con inevitabili ricadute occupazionali positive. E in un periodo di così profonda crisi - conclude l'esponente del movimento arancione - sarebbe incomprensibile e delittuoso chiudere a possibili nuovi posti di lavoro, in special modo al Sud".

"Con l'approvazione a stragrande maggioranza delle mozioni sulle rinnovabili, giunge una forte spinta a sostegno del settore e all'impegno delle Regioni che sono attualmente impegnate col Governo a discutere e migliorare i decreti, che allo stato attuale rischiano di minare la tenuta dell'intero comparto", dicono i senatori del Pd Francesco Ferrante e Roberto Della Seta. Per i senatori “non è solo un problema di fondi da destinare, perché è anche l'eccessiva burocratizzazione a pesare sull'impostazione data ai decreti. Oltre all'incentivazione elettrica, il Governo deve procedere poi con l'emanazione dei decreti sull'incentivazione a energia termica e biometano. Proprio il biogas è una fonte strategica per la sua programmabilità, efficienza e flessibilità nei possibili utilizzi, dalla produzione elettrica a quella termica e all'autotrazione".

Per la senatrice del Pd Anna Rita Fioroni, componente della commissione Industria, “con l'approvazione delle mozioni, avvenuta oggi a larga maggioranza, il Senato ha impegnato il Governo ad assumere, nell'ambito della nuova programmazione energetica e in riferimento agli obiettivi europei del pacchetto clima-energia, una serie di impegni che garantiscano, accanto all'efficienza energetica e a un sistema di incentivi sostenibile, una lungimirante politica industriale per il settore, che possa assicurare occupazione e competitività delle imprese".

“Per la promozione delle fonti rinnovabili - aggiunge Fioroni - gli incentivi rimangono importantissimi e vanno resi stabili al fine di garantire la programmazione delle aziende per investimenti e finanziamenti. È giusta e opportuna quindi la richiesta di garantire un intervallo di tempo congruo per consentire alle imprese di adeguarsi alle previsioni dei nuovi decreti sulle rinnovabili elettriche, una volta che verranno finalmente adottati, il che avverrà comunque con netto ritardo". “Ma gli incentivi - conclude la senatrice Pd - vanno adeguati anche per le fonti rinnovabili che sino a oggi non sono state incoraggiate a sufficienza. Penso alle rinnovabili termiche, per le quali si è sviluppata una filiera industriale di vero made in Italy”.

"Ora il Governo è impegnato a cambiare radicalmente il piano energetico nazionale, fondandolo non più sulle fonti fossili ma su quelle rinnovabili, tuttavia manca ancora una strategia complessiva in grado di equipararci al resto d'Europa". Lo dice in una nota il senatore dell'Italia dei Valori Luigi Li Gotti, secondo il quale “c’è però un silenzio assordante da parte del ministro per lo sviluppo economico sull'assenza del nostro Paese nel megaprogetto 'Desertec', capitanato dalla Germania, con l'utilizzo di sistemi tecnologici (solare e a concentrazione termodinamica) di invenzione italiana. Si tratta di un programma del valore di ben 400 miliardi di euro, del quale l'Italia rimane spettatrice, anziché essere protagonista".
17 maggio 2012