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Immunodeficienza felina





Logo veterinario 4.jpg Ambulatorio Veterinario S.Paolo


Dr.Maurizio Rombaldoni


Via Ostiense 399/A,Roma 00146


Immunodeficienza Felina (AIDS Felino)


Il virus dell'Immunodeficienza Felina appartiene al gruppo dei lentivirus, fam. Retroviridae , gen. Lentivirus ,così chiamati anche a causa del lento sviluppo delle malattie che determinano e che portano ad un progressivo deterioramento del sistema immunitario.


FIV è morfologicamente e biochimicamente correlato all' HIV dell'uomo, mentre ne è distinto da un punto di vista antigenico: questo fa si che la FIV sia infettiva solo nei gatti .


La via di trasmissione dell'infezione è principalmente attraverso l'inoculazione per via parenterale di plasma o sangue di un gatto infetto ad un altro sano; per questo motivo le ferite da morso sono la causa principale di contagio (quasi il 100% dei casi).
Altre vie di contagio possibili sono la via transplacentare, attraverso il latte materno, attraverso l'uso comune di ciotole o lettiere e durante l'accoppiamento (non è ben chiaro però se l'infezione possa essere dovuta ai morsi sul collo che il maschio infligge alla femmina durante l'atto sessuale).


Sono particolarmente a rischio i gatti maschi, giovani (2-5 anni), non sterilizzati che per la difesa del territorio o per la conquista delle femmine spesso combattono con altri individui,gatti che non vivono esclusivamente in casa ma che hanno la possibilità di girovagare all'aria aperta e che quindi hanno maggiore possibilità di incontrare altri gatti infetti serbatoi di infezione


L'infezione da FIV nel gatto si manifesta con 3-4 stadi clinici differenti tra loro per sintomatologia, durata e compromissione del sistema immunitario da parte del virus.


Il primo stadio della malattia ha un periodo di incubazione di circa 1 mese ed è caratterizzato da una sintomatologia aspecifica molto variabile con febbre, diarrea, congiuntivite, letargia e ingrossamento più o meno marcato dei linfonodi; questa fase può durare settimane se non anche dei mesi e spesso non è evidenziata dai proprietari.


Superata questa prima fase clinica dell'infezione i gatti diventano dei portatori asintomatici entrando nella fase di latenza : per un periodo variabile molto lungo (anche più di tre anni) non manifestano alcun sintomo clinico, ma allo stesso tempo hanno una viremia persistente che causa un progressivo declino delle difese immunitarie dell'organismo con elevata recettività a contrarre infezioni opportunistiche secondarie di varia eziologia (batteriche,virali , micotiche,parassitarie) e spesso anche a patologie neoplastiche che possono interessare diversi organi ed apparati (occhi,snc,linfonodi,milza,fegato,reni etc.).


La rapidità di evoluzione dello stadio di latenza (che può persistere per mesi o anni ) nello stadio terminale dipende da vari fattori quali l'età, lo stato generale del paziente ed entità di compromissione delle sue difese immunitarie.


Lo stadio terminale dell'infezione è caratterizzato da un rapido decadimento delle condizioni generali dell'animale che possono portare il gatto a decesso o ad essere eutanasiato.
I sintomi che inducono a sospettare la malattia sono la sindrome stomatite-gengivite-faucite, il dimagrimento progressivo, l'anemia , la leucopenia,la linfoadenopatia, l'insufficienza renale, le micosi, le sinusiti, gli ascessi e le infezioni batteriche ricorrenti ai vari organi e apparati.


La sindrome stomatite-gengivite-faucite è spesso uno dei primi segni clinici evidenziabili che fanno sospettare la presenza dell'infezione nel gatto.
La diagnosi della FIV si effettua mediante test sierologici (alcune dei quali effettuabili anche in ambulatorio) basati sul rilevamento degli anticorpi serici prodotti contro il virus; tali anticorpi sono prodotti 2-4 settimane dopo l'infezione e pertanto è necessario aspettare tale periodo prima di eseguire i test.


Sono possibili dei falsi-positivi ed è quindi necessario, prima di dare per sicuro che un gatto sia infetto da FIV , eseguire dopo qualche settimana un nuovo test e soprattutto non scindere mai i riscontri laboratoristici da quelli clinici.


Inoltre nei gattini partoriti da femmine FIV positive, bisogna ricordarsi che gli anticorpi materni contro la FIV assunti con il colostro possono perdurare in circolo per mesi ed essere evidenziati dai test diagnostici: bisogna quindi aspettare che l'animale abbia compiuto i 6 mesi d'età prima di eseguire il test evitando così il rischio di avere dei falsi positivi.


Il trattamento dei gatti infetti deve essere basato innanzitutto sull'utilizzo di farmaci che vadano a bloccare la replicazione del virus ( antivirali ) e/o vadano ad stimolare il sistema immunitario nelle sue funzioni ( immunomodulatori ); questo è di fondamentale importanza in quanto tutta la sintomatologia presente in corso di infezione da FIV è dovuta principalmente ad infezioni secondarie per l'annullamento delle difese immunitarie virus-indotte.


I farmaci attualmente disponibili e più utilizzati sono l' AZT ( azidovudine ) come antivirale poichè riduce il livello plasmatico del virus e rafforza le difese immunitarie e l' Interferone Ricombinante ( IFN ) come immunomodulatore.


Per quanto riguarda l'Interferone ne esistono in commercio due tipi: uno di origine umana e uno di origine felina(Virbagen Omega) ; possono essere utilizzati entrambi nel protocollo terapeutico in quanto il primo ha un'azione immunomodulatrice ma necessita per la preparazione di diverse diluizioni per essere somministrato, mentre il secondo antivirale è di origine felina ed è pronto all'uso ma i risultati ottenuti con entrambe , quello di origine umana e quello di origine felina, non sempre sono ottimali.


In ogni caso un gatto FIV positivo non ha alcuna speranza di guarigione e tutti i trattamenti effettuati (sia antivirali,antibiotici che sintomatologici per trattare le patologie che di volta in volta si manifestano) hanno il solo compito di permettere all'animale di vivere il più a lungo possibile e soprattutto il meglio possibile .


Molto importante da parte dei proprietari è di ridurre al minimo gli stress ambientali e di controllare periodicamente lo stato di salute del proprio gatto valutando la comparsa dei segni precoci dell'infezione sopramenzionati.