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Psicosomatica

La Psicosomatica


La psicosomatica parte dal presupposto che l’Uomo sia un essere complesso in cui il corpo e la mente interagiscono continuamente; da questo assunto di base nasce lo scopo della psicosomatica: comprendere meglio questa complessità ed aiutare l’uomo ad esprimerla nel migliore dei modi per poter star bene .



In questo sintetico scritto si cercherà di rispondere ad alcune domande:


* Perché si sente sempre più parlare di psicosomatica?


* Perché è importante la psicosomatica?


* Cosa sono le somatizzazioni?


* Come interviene la psicosomatica?



Perché si sente sempre più parlare di psicosomatica?


Sezionare l’Uomo nelle sue diverse parti è tipico della nostra tradizione occidentale sin da tempi antichi quando Platone divide il “mondo delle idee” dal “mondo della materia” e più avanti negli anni quando Cartesio distingue “la materia” (res extensa) dal pensiero (res cogitans). Questi non sono opinioni di singoli uomini ma espressioni di una modalità di pensiero diffusa in tutta la nostra cultura occidentale che ha favorito una descrizione meccanicistica dell’Uomo e del mondo in cui vive che da sempre è stato alla base del pensiero scientifico. Se da una parte questa modalità di approccio alla vita ha permesso di ottenere innumerevoli scoperte, specializzazioni e uno sviluppo tecnologico senza precedenti, dall’altro ha spezzettato l’Uomo in diverse parti dimenticando, o volutamente escludendo, l’interazione tra esse, creando profonde incomprensione dei fenomeni umani sia normali che patologici. La scienza moderna ora si sta rendendo sempre più conto di quanto sia importante cambiare approccio di studio che non separi ma integri e di come sia arrivato il momento di recuperare quell’unione di base dell’Uomo che diventa un essere complesso e multi-strutturato. La psicosomatica si inserisce bene in questo contesto di innovazione di pensiero ed è una scienza che cerca di recuperare quest’Unità di fondo dell’Uomo tenendo conto degli aspetti psicologici e corporei contemporaneamente a partire dagli innumerevoli traguardi che la scienza sino ad adesso ha raggiunto.



Perché è importante la psicosomatica?


L’approccio integrato all’Uomo che propone la psicosomatica è importante perché è l’unione di tutti gli elementi a determinare l’identità e la salute dell’individuo e non solo una sua parte. Un piccolo esempio può aiutarci a comprendere meglio.


L’Uomo HA un corpo che gli permette di percepire ed operare sul mondo, HA dei pensieri (l’uomo ricorda, giudica, impara, dimentica, immagina, sogna..) e HA anche delle emozioni grazie alle quali ha la forza di agire e re-agire (ama, odia, desidera, soffre, gioisce, spera..). Dire che l’Uomo HA un corpo, HA dei pensieri e HA delle emozioni non significa che l’Uomo E’ solo corpo, E’ solo pensieri o E’ solo emozioni ma che l’Uomo E’ CORPO, PENSIERI ED EMOZIONI INSIEME!


I modelli della psicosomatica sono innumerevoli ma non necessariamente contraddittori; il suo scopo, infatti, è la creazione di uno studio multidimensionale che rispetti la complessità umana e che permetta l’integrazione di diversi paradigmi e diverse discipline: solo così è possibile cominciare a comprendere realmente l’uomo e riuscire, così, ad aiutarlo veramente ad affrontare situazioni di malessere psichico e fisico che sono espressioni di un disequilibrio di un unico “sistema” che è l’Uomo .



Cosa sono le somatizzazioni?


Le somatizzazioni sono disagi di cui si occupa particolarmente la psicosomatica; specificatamente la somatizzazione è la tendenza, anche transitoria, di comunicare una sofferenza psicologica sottoforma di sintomi somatici . Per questa ragione molte volte le persone che tendono ad agire inconsapevolmente in questo modo tendono a richiedere l’aiuto medico per un problema per cui non è possibile identificare un’alterazione o una lesione organica che ne spighi ragionevolmente la sua presenza.


Tali disturbi possono riguardare parti del corpo, apparati e funzioni anche differenti tra loro; possono comparire come sintomi isolati o essere associati tra loro.


I sintomi più frequenti sono:


o Sintomi gastrointestinali (nausea, difficoltà digestive, spasmi, gonfiori, stitichezza, diarrea)


o Sintomi cardiovascolari (palpitazioni, tachicardia, aritmie)


o Sintomi muscolo scheletrici (gonfiori, rigidità, affaticamento)


o Sintomi urinari (difficoltà nella minzione o alterazioni della sua frequenza, minzione imperiosa,bruciori)


o Sintomi respiratori (affanno, asma, tosse)


o Sintomi ginecologici (alterazione del ciclo, dismenorrea, dolori durante il rapporto sessuale)


o Sintomi dolorosi di varia natura (cefalee, dolori cervicali, lombari e addominali)



Questo elenco non esaurisce i disturbi psicosomatici, ne mostra solo una parte, ma è importante per rendersi conto di quanto ogni elemento e funzione del corpo può esser coinvolta da un disagio psicologico che non riesce a trovare una soluzione alternativa se non quella di esprimersi attraverso il corpo e la patologia. In senso lato non esistono malattie esclusivamente fisiche o psicologiche ma ogni malattia , ogni disturbo può essere valutato e curato secondo una prospettiva multifattoriale che tenga conto di tutti gli aspetti somatici e psicosociali significativi.



Come interviene la psicosomatica?


L’approccio psicosomatico moderno è un approccio integrato per definizione in quanto si avvicina all’individuo considerando tutti i suoi aspetti socio-psico-corporei; un intervento potrebbe anche prevedere la collaborazione di diverse figure professionali, appartenenti a più campi nell’ambito della medicina, della psicologia, della riabilitazione…che collaborano insieme.


Può capitare a tutti occasionalmente di trovarsi ad aver “somatizzato”, ad esempio, un intenso stress con un attacco di mal di testa o tensioni muscolari; in questo caso un sostegno psicologico con approccio psicosomatico potrebbe aiutare il paziente soprattutto a cogliere le relazioni esistenti tra la propria sofferenza e gli eventi psicosociali che l’hanno favorita, valorizzando le sue capacità individuali per affrontare positivamente queste difficoltà. Vi sono situazioni in cui la somatizzazione può essere considerata, invece, cronica o comunque molto più intensa in termini di alterazione della funzionalità corporea e della persistenza nel tempo, anche in modo cadenzato; in questo caso potrebbero essere necessari anche interventi farmacologici a cui comunque la psicologia con approccio psicosomatico si affiancherebbe offrendo interventi in cui i sintomi vengono accolti e considerati in base alla personalità del paziente, delle caratteristiche psicologiche, del suo periodo di sviluppo e della situazione psicosociale in cui vive. Questo intervento integrato permette un ampliamento della “lettura” e del significato del sintomo, una miglior comprensione di ciò che la persona sta vivendo e con ciò una maggior ed importante spinta al superamento del disagio o problema psico-fisico.


L’intervento di psicosomatica potrebbe proporre, ovviamente a seconda dei casi, anche attività corporee come alcune tecniche di rilassamento , yoga o massaggi. Questi interventi hanno un duplice scopo: da una parte possono aiutare la persona ad entrare in contatto e in maggior confidenza con il proprio corpo, un corpo che non si riesce più a comprendere e capire nonostante continui a comunicare un malessere che non trova altre parole, dall’altra aiuta la persona a non sentirsi sopraffatta dalle emozioni. L’emozione infatti non è solo psicologica ma mette in atto tutta una serie di modificazioni fisiologiche che coinvolgono l’attività del sistema neurovegetativo, endocrino e immunologico. Stati di stress prolungati ed ansia, emozioni non espresse adeguatamente o completamente inibite nell’espressione possono determinare una specie di errato-funzionamento fisiologico che continua ad essere attivo senza che gli venga permessa un’adeguata “scarica”. Il rilassamento muscolare può aiutare ad attivare un riequilibrio fisiologico; esso, però, da solo non garantisce il mantenimento e la generalizzazione dei risultati; deve essere integrato ad incontri di sostegno psicologico; insieme permettono di ottenere ottimi risultati in più ambiti, specialmente nei trattamenti di disturbi d’ansia, cefalee, alterazioni cardiache e cardiocircolatorie (tachicardia, ipertensione essenziale) e respiratorie (asma di tipo neurodistonico).


In ogni caso, in psicosomatica, il sintomo fisico è accolto e inteso come il modo migliore con cui la persona, in quel determinato momento, esprime una parte di sé; riuscire insieme, terapeuta e paziente, ad ascoltare e cercar di comprendere questo “linguaggio del corpo” può aiutare quella parte di sé a farsi sentire e tornare in equilibrio e alla persona di “ sentirsi bene ”!