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Sommario birra 2011

SOMMARIO: Nel 2011 hanno scoperto la birra 7 milioni di neo consumatori. Che portano a 36 milioni il numero dei suoi appassionati. Una ricerca ISPO/AssoBirra rivela che la birra è la bevanda alcolica preferita dagli italiani maggiorenni “under 44” e, nella maggioranza dei casi, viene bevuta, responsabilmente, a tavola. Si conferma regina dei pasti fuori casa, dove è ormai l’alternativa più leggera e meno alcolica al vino – che, invece, resta il preferito nei pasti “domestici” degli italiani. A trainare il trend birra i consumatori sporadici (+40%) e quelli abituali (+20%), ma anche un consumo sempre più al femminile: sono ormai 16 milioni le consumatrici di birra, pari al 62, 7% delle italiane maggiorenni, che la scelgono soprattutto per il suo gusto e perché è poco alcolica, conveniente e di tendenza.

Riferimento Temporale: Giugno 2011

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QUANDO UNA TENDENZA INCIDE SUI COMPORTAMENTI E GLI STILI DI VITA DEGLI ITALIANI.

In 12 mesi il “partito” degli estimatori della birra è aumentato di 7 milioni di persone, portando a 36 milioni il totale dei suoi consumatori. A rivelarlo è la ricerca ISPO/AssoBirra “Gli italiani e la birra 2011”, che per il 15mo anno consecutivo studia l’evoluzione dei consumi e della percezione di chiare, rosse e scure. Secondo l’indagine, realizzata su un campione di 1.200 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, in un anno il consumo totale dichiarato di birra passa infatti dal 58, 5% al 72, 4% dei nostri connazionali: un aumento pari al 14% del totale dei maggiorenni che posiziona oggi la birra sullo stesso piano del vino, che ha un bacino di estimatori – rivela la ricerca realizzata da ISPO per conto di AssoBirra - pari al 79, 5% della popolazione.

MANNHEIMER: LA BIRRA COME I JEANS, EASY E VERSATILE.


Ha raggiunto il vino nell’immaginario degli italiani “Semplice, ma non semplicistica, bella ma non snob o pretenziosa. Per gli italiani, commenta Renato Mannheimer, presidente ISPO, la birra è easy, un piacere che si offre al gusto senza complicazione. È come i jeans, democratica. E, quindi, unica e insostituibile. Lo è soprattutto per le generazione dei 30-40enni, che l’hanno eletta a loro bevanda preferita, mentre il vino è il prescelto dagli over 45. Questo avvicinamento, impensabile fino a pochi anni fa, certifica l’amore crescente degli italiani per le bevande fermentate. Birra e vino oggi raccolgono quasi equamente il gradimento dei nostri connazionali, qualificandosi come le bevande alcoliche più apprezzate e scelte dagli italiani, con un significativo margine su cocktail e superalcolici, rispettivamente di 17 e 24 punti percentuali.”


Questo cambiamento, che nei numeri assume i tratti di una svolta epocale, è certificato dal fatto che oggi la birra risulta essere, in assoluto, la bevanda alcolica preferita degli italiani under 44 anni, centrando in pieno, dunque, quella generazione di trenta-quarantenni che sempre più presta attenzione al cibo e alle bevande in una logica di curiosità e passione crescenti. Solo dai 45 anni in su il vino riafferma con decisione il suo primato nel gradimento del Belpaese, con un gap crescente, nei confronti della birra, che sale con l’aumentare dell’età. Dati confermati da una ricerca Vinitaly/Confcommercio, da cui emerge che il consumatore abituale di vino ha, mediamente, più di 50 anni. In altre parole, se chiediamo agli italiani qual è la bevanda alcolica preferita in assoluto, la popolazione si divide per età: gli under 44 rispondono soprattutto birra e gli over 45 soprattutto votano vino.

Annuario Birra Infobirra beverfood PREVALE IL CONSUMO MODERATO

Ma, al di là dei numeri assoluti, colpisce l’approccio, sempre più responsabile, al consumo della birra, ormai connotato nell’area dell’assaggio e della degustazione. A trainare questo trend positivo è, infatti, soprattutto la fascia dei consumatori che la bevono meno di una volta a settimana, aumentati in un anno di quasi il 40% (passando dal 26, 3% al 35, 3%), mentre crescono del 20% quelli “abituali”, che si concedono lo sfizio di una birra almeno una volta a settimana (da 24, 6% a 29, 9%). Sostanzialmente invariata, anzi, in leggero ribasso di -0, 4%, la percentuale di quanti (3, 6 milioni, pari al 7, 2%) la consumano tutti i giorni .