I miasmi in omeopatia
Negli anni che vanno dal 1796 al 1816 Hahnemann applica la legge dei simili con scarsa soddisfazione circa il trattamento delle malattie croniche ottenendo invece ottimi risultati nella terapia delle malattie acute.
Egli stesso scrive: “Fin dagli anni 1816-17 sono stato occupato,giorno e notte, nel tentativo di scoprire la causa per la quale i medicamenti conosciuti in omeopatia non procurano una guarigione reale delle summenzionate malattie croniche. Ho cercato di giungere ad una conoscenza più accurata e possibilmente corretta della vera natura di questa migliaia di affezioni croniche che resistono al trattamento nonostante la verità incrollabile della dottrina omeopatica. Ebbene, il Dispensatore di ogni bene mi ha concesso, dopo uno studio incessante, una ininterrotta riflessione, un’attenta osservazione e gli esperimenti più accurati di risolvere questo enigma straordinario per il beneficio dell’umanità”.
Queste parole sono contenute nel § (paragrafo) 19 del suo libro “Le Malattie Croniche” pubblicato in quattro volumi fra il 1828 ed il 1830 nel quale egli espone la teoria dei miasmi (miasma in greco significa macchia, contaminazione). Il miasma, ereditato e/o acquisito, è il substrato che impedisce la guarigione completa.
Il termine più moderno che gli si avvicina è quello di diatesi.
Hahnemann distingue tre miasmi: 1) Psora 2) Sicosi 3) Sifilis.
La Psora è il miasma principale, quello dal quale derivano tutte le malattie e senza il quale non potrebbero neanche esistere gli altri due. Psora è il termine greco definente la scabbia della quale Hahnemann trova le tracce lungo tutto l’arco della storia dell’umanità. Nella sua ricostruzione storica lungo i secoli Hahnemann segue l’evoluzione della malattia le cui manifestazioni esterne furono mitigate da applicazioni esterne fino a mitigarle sensibilmente, ma ciò causò un approfondimento della dermatosi verso l’interno dell’organismo creando “legione di dolori cronici” ( Le Malattie Croniche, § 41 ), forme morbose sempre più nocive e difficili da sradicare. “E’ la Psora quella malattia cronico-miasmatica antichissima, generalissima, perniciosissima eppure più di tutte disconosciuta, la quale da molte migliaia di anni ha deformato e tormentato i popoli, ma dagli ultimi secoli è diventata la madre di tutte le migliaia di mali (acuti) e cronici (non venerei) incredibilmente diversi, dai quali ora la specie umana colta, su tutta la terra abitata è sempre più colta” ( ibidem, § 30 ).
Secondo Hahnemann la Psora soppressa si trasmette di generazione in generazione diventando sempre più virulenta ed originando patologie sempre più gravi tanto ch’egli ebbe a paragonarla con l’Idra di Lerna, il mostro della mitologia greca le cui nove teste ricrescevano una volta recise. Da menzionare che la parola greca psora deriva dall’ebraico tsorat che significa scanalatura, difetto, per cui in questa lingua ha un significato più ampio di quello attribuitogli, è un termine con cui si designano anche le grandi calamità ed in tal senso designa chiaramente ciò che Hahnemann aveva in mente.
Per quanto concerne gli altri due miasmi Sicosi è un sostantivo derivante dal greco sukon=fico e fa riferimento alla blenorragia mentre Sifilis è termine riferentesi all’omonima malattia venerea e ad essi Hahnemann attribuisce un valore meno importante rispetto al primo miasma.
Tutti e tre i miasmi hanno dunque un’origine infettiva ma solo il primo, la Psora, non è collegato ad un’infezione venerea.
Tutti e tre i miasmi possono essere presenti nello stesso organismo variamente miscelati fra loro. Per la cura della Psora Hahnemann introduce in terapia 48 rimedi definiti appunto antipsorici descritti nel suo libro “Le Malattie Croniche”.
“ Nelle malattie croniche non veneree, che sono le più comuni e dovute alla Psora, sono di frequente necessari per la guarigione parecchi rimedi, rimedi antipsorici da usare uno dopo l’altro, in modo che ognuno sia scelto omeopaticamente in seguito all’esame del gruppo di sintomi rimasti ad azione esplicata dal farmaco precedente”. ( Hahnemann , Organon, Sesta Edizione, § 171 )
Nei pazienti il manifestarsi in corso di terapia di prurito cutaneo accompagnato o meno da eruzioni è indice di superficializzazione dei disturbi interni, è segno prognostico positivo, foriero di prosima guarigione, signifca che il medico ha scelto il rimedio antipsorico più appropriato al caso.
Al giorno d’oggi con il termine di miasmi si designa la modulazione patologica della forza vitale dell’organismo che può avvenire in tre direzioni:
1) come inibizione, difetto, reazioni del tipo ipo… psora
2) come eccesso, espansione, reazioni del tipo iper… sycosis
3) come perversione, distruzione, reazioni del tipo dis… syphyilis -
Un essere umano in fase psorica sarà, per esempio, psicologicamente lento, timido, facile a stancarsi, ansioso e fisicamente avrà alternanza o periodicità dei suoi disturbi. -
Un individuo in fase sicotica sarà psicologicamente caratterizzato, ad esempio, da egoismo, ipertrofia del sé, atteggiamento dittatoriale, rigidità psichica e sul piano fisico avrà la tendenza a sviluppare malattie contrassegnate dall’espansione quali i tumori. -
Il sifilitico psicologicamente presenterà tendenza alla distruzione mediante pulsioni masochiste e/o sadiche, ideazione suicidaria o potenzialità omicide e, sul piano organico, l’espressione principale dei suoi disturbi sarà l’ulcera. Ovviamente queste sono mere schematizzazioni molto semplificate al fine di rendere facilmente comprensibili concetti la cui conoscenza richiede anni ed anni d’intenso studio e, inoltre, nell’analisi clinica i miasmi si presentano spesso fusi l’uno con l’altro ed ognuno dei tre può avere una maggiore o minore prevalenza rispetto agli altri perché gli esseri viventi sono comunque trimiasmatici.
Una buona terapia omeopatica, dunque, deve liberare il paziente dai suoi miasmi rimuovendoli l’uno dopo l’altro così come si sfoglia una cipolla e ciò avviene attraverso la somministrazione progressiva dei rimedi unitari che si mostrano necessari nel corso del trattamento in base alle modalità reattive del paziente.
Senza una terapia omeopatica “ad orientamento antimiasmatico” un essere vivente non può mai guarire profondamente dalle sue malattie croniche!
HAHNEMANN DOCET!
La semplice eliminazione dei sintomi clinici della patologia non è sinonimo di guarigione perché, se il paziente è ancora miasmaticamente malato, prima o poi avrà una recrudescenza dei suoi problemi di salute od altri anche più seri e profondi la cui gravità dipenderà dagli squilibri energetici soggiacenti!