Origini dell'omeopatia
Hahnemann ebbe la prima intuizione circa l’esistenza della legge dei simili in ambito terapeutico nel 1790 quando, durante il lavoro di traduzione della Materia Medica del Dr. Cullen dall’inglese al tedesco, s’accorse d’una apparente contraddizione presente nel testo riguardante la capacità del chinino di provocare una febbre simile a quella per la quale era prescritto cioè la febbre intermittente caratteristica della malaria e ciò lo incuriosì al punto tale da sperimentare su se stesso l’effetto della corteccia di china provocando così nel suo organismo l’insorgenza di sintomi simili a quelli della malaria.
Scrive testualmente Hahnemann :
” Per fare un esperimento presi, due volte al giorno, quattro dracme ( di chinino) di buona qualità. All’inizio i piedi e la punta delle dita mi diventarono freddi, divenni fiacco ed assonnato, poi il mio cuore cominciò a palpitare e il mio polso divenne lento e teso, sperimentai un’ansia insopportabile, tremore, spossatezza in tutte le membra, pulsazioni nel capo, rossore sulle guance, sete; in breve comparvero tutti i sintomi che sono caratteristici della febbre intermittente, uno dopo l’altro.”
Hahnemann iniziò così ad elaborare una serie di riflessioni sul fatto che il potere curativo dei medicamenti consiste nella loro capacità di produrre in uomini sani sintomi simili a quelli che curano nei malati per cui condusse una lunga serie di sperimentazioni su di sé e su suoi familiari ed amici utilizzando numerose altre sostanze ed ottenne puntuali conferme alla sua teoria.
Nel 1796 egli pubblicò i risultati dei suoi lunghi, accurati ed incessanti studi sull’ Hufeland’s Journal der Praktischen Arzneykunde und Wundarzneykunst in un lavoro intitolato “ Saggio su un nuovo principio per scoprire le virtù curative delle sostanze medicinali” ed è con esso che sancì la nascita dell’omeopatia.
Hahnemann fu quindi, in senso assoluto, il primo, vero, grande sperimentatore nella storia della medicina ; la sperimentazione sull’uomo sano, vera pietra angolare della terapia omeopatica, fu una vera e propria rivoluzione copernicana nel pensiero medico occidentale la cui importanza è brillantemente espressa dalle seguenti parole dello stesso Hahnemann presenti nel saggio prima citato:
“ Per scoprire le vere proprietà medicinali di una sostanza nelle affezioni croniche si deve portare la propria attenzione sulla malattia artificiale particolare ch’essa provoca ordinariamente nell’organismo al fine di adattarla allora ad uno stato patologico molto simile che si vuole eliminare” ed ancora: ” Per guarire radicalmente certe affezioni croniche si devono cercare dei rimedi che provochino ordinariamente nell’organismo umano una malattia simile e la più simile che sia possibile ”.