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Il mio paradiso

Ho deciso, nonostante non mi è congeniale scrivere blog, perché molto stuzzicato dall’articolo di alter-eno “Non c’è più lusso di una volta.” Specialmente nella parte in cui dice si dovrebbe credere che dietro un buon vino devo dire che il nostro caro amico ha messo il dito sulla piaga anzi tutte e dieci dita sulle piaghe, mi spiego meglio.
Ero convinto: la mia proprietà ai piedi dell’Etna (tre ettari, in questa zona sono tanti) nella zona sud del parco dell’Etna a settecento metri s.l.m. non tanto alta né tanto bassa, a sud dove il sole è risaputo è sempre splendente, che fa arrivare l’uva, se non piove, alla percentuale di zucchero anche al 28% . Terreno vulcanico "letteralmente" strappato al vulcano.
Per il ripianto della vigna una motopala è stata 20 gg per rigirare il terreno più altri due una enormità di mezzo che toglieva le pietre. I vitigni piantati con una piccola trivella, con molte braccia, perché i grandi mezzi nei terreni lavici non li puoi utilizzare. I lavori fatti con piccoli motozappa, uno più grosso (max 10 cv) non lo puoi utilizzare perché sprofonda nelle sabbie finissime nere, e poi devi saltare da un quadrato di vigna ad un altro muri di lava e rocce naturali. Tutti i lavori a suon di braccia.
Per il mio pallino animalista per non far del male ai conigli selvatici che fanno da padroni, ho dovuto proteggere i vitigni con una rete. Uno per uno.
Per poter dire che i miei prodotti sono ecologici non uso diserbanti e per poter tenere pulita la terra dall’erba ci vogliono molti, molti giorni di decespugliatore. Il concime naturale che ho fatto dividere, solo nella vigna, (quattro camion grossissimi) diviso con le carriole. Con tutte queste accortezze e la bontà e unicità dei prodotti non dovevo fare fatica a vendere. Mi sbagliavo. Anche in questo sito ho letto che era buono un vino imbottigliato a 2 euro, che è il costo di bottiglia, tappo, etichetta e capsule. Ma allora ho sbagliato tutto . I terreni, da queste parti si vendono ormai a metro quadro, perché sono più le ville di villeggiatura estiva.
Dopo tutte queste peripezie (senza togliere che dedico i miei fine settimana a badare agli operai, e ho impiegato molte risorse finanziarie per portare a questo punto l’azienda) mi sento, per fortuna non sempre, dire che il vino e l’olio sono di ottima qualità ma il prezzo è alto, e quindi devo dedicare per la vendita altro tempo (che non ho). Rimedio: lottizzo e vendo tutto compreso la villetta . La vigna, gli ulivi, le decine di abeti, pini, le tuie, le olive giganti nere e bianche, i vari tipi di ciliegie e pere i susini bianchi e nere, le mele bianche e rosse i fichidindia le mandorle, le noci, le sorbe etc. Frutti che se ne assaggi uno non puoi più mangiarne comprati dal fruttivendolo. E le passeggiate al caldo sole anche con la neve e i conigli che scappano, le colombe che mangiano le fragole, il furetto selvatico che si vede sgattaiolare tra le mura vicino casa, la volpe che scappa in lontananza appena sente i cani.
A febbraio le nuvole di storni che ti passano sopra casa. L’Etna maestosa, spesso piena di neve, che fa sfondo dietro la vigna e le punte dei miei abeti. Che faranno senza di me le mie creature, il mio paradiso? (Carmelo )