Criteri di valutazione
3.1 - Valutazione dei dati personali
Tutti gli Istituti Finanziari vogliono ridurre al minimo i casi di insolvenza (il mancato rimborso delle rate dovute). A tale fine analizzano con cura le richieste di finanziamento. Il processo di valutazione delle richieste di finanziamento segue una metodologia che si sviluppa partendo dalla valutazione
A) dei dati personali: si studiano scrupolosamente i dati
- di tipo anagrafico (cognome, nome, età e residenza);
- relativi alla professione e l'inquadramento contrattuale;
B) della capacità di reddito: il reddito del richiedente, dimostrato dalla busta paga per i lavoratori dipendenti, il Cud per i pensionati, la dichiarazione dei redditi per i lavoratori autonomi, è valutato in relazione alle spese mensili. Il livello di reddito deve infatti garantire il pagamento della rata.
3.2 - Interrogazione e studio delle banche dati
L’interrogazione di Banche dati o Centrali Rischi (vedi SIC) è uno strumento indispensabile e fondamentale per gli istituti di credito. Le SIC forniscono tutti i dati relativi al comportamento creditizio del richiedente, solo però qualora abbia già ricevuto altri finanziamenti. Attraverso i dati raccolti, la società finanziaria o l'istituto di credito cercano di prevedere l'affidabilità futura del richiedente attribuendogli un punteggio di rischio di credito (scoring). La richiesta di finanziamento è quindi accettata o rifiutata in base allo scoring risultante e alla propensione al rischio di ciascun istituto finanziario.
Al momento della richiesta di un finanziamento, chi lo concede analizza numerosi indicatori fondamentali sui quali il richiedente può influire in maniera significativa a seconda di come gestisce i propri finanziamenti.
Le tre caratteristiche di un buon finanziamento sono:
* Storia creditizia del cliente: fornisce una serie di informazioni con cui determinare l’affidabilità del cliente nel ripagare le somme ricevute a prestito e a far fronte agli obblighi finanziari in corso nei termini stabiliti;
* Solvibilità: capacità di rimborsare un prestito basata sul reddito e sulla situazione finanziaria;
* Garanzia: rappresenta per il finanziatore la certezza del rientro della somma dovuta in caso di mancato rimborso del prestito. Ad esempio, un’immobile può essere utilizzato come garanzia a fronte della concessione di un mutuo.
Il miglioramento di ciascuna delle tre caratteristiche riferibili a un soggetto contribuisce ad aumentarne la reputazione creditizia.
a) Cos’è un punteggio creditizio e come può essere salvaguardato?
Il punteggio di rischio di credito è un sistema utilizzato da banche e da altre istituzioni finanziarie per determinare l’affidabilità creditizia di un soggetto.
I creditori ottengono le informazioni relative al richiedente direttamente dal modulo di richiesta e dai suoi precedenti rapporti di credito e dal "resoconto creditizio" individuale ottenibile presso le centrali rischi. Tra le varie informazioni presenti possono esserci i pagamenti degli estratti conto precedenti, numero e tipologia di finanziamenti accesi a nome del richiedente, eventuali ritardi nei pagamenti, altre richieste di finanziamento presentate di recente, l’esposizione debitoria complessiva in essere e la durata dei finanziamenti in essere. Mediante strumenti statistici, l’istituto che valuta la richiesta di finanziamento confronta le informazioni con il comportamento creditizio di altri consumatori che hanno profili analoghi.
Ciascun istituto può utilizzare un proprio strumento di attribuzione del punteggio di rischio creditizio. Il numero complessivo di punti attribuiti – il punteggio creditizio – permette di stabilire l’affidabilità creditizia di ciascun soggetto, cioè la probabilità di rimborso del finanziamento richiesto nei tempi prestabiliti.
Il proprio punteggio creditizio è sempre conoscibile presso una delle due banche dati creditizie presenti in Italia (CRIF ed EXPERIAN). Per poter mantenere una storia creditizia positiva è necessario seguire le seguenti indicazioni:
* rimborsare puntualmente ogni mese almeno la rata minima in scadenza;
* non esagerare: minore è il numero dei rapporti di finanziamento in essere (sotto forma sia di prestiti sia di carte di credito), meglio è;
* non spendere in anticipo futuri redditi incerti;
* evitare di saldare i debiti precedenti accendendo nuovi finanziamenti, a meno che il nuovo tasso di interesse applicato sui nuovi finanziamenti sia effettivamente migliore del precedente;
* comunicare ai creditori i cambi di domicilio, in modo che gli estratti conto possano essere recapitati e pagati per tempo. Il mancato ricevimento dell'estratto conto, a qualsiasi ragione dovuto, non esime dall'obbligo di pagamento. Se la data di scadenza abituale si avvicina e non si è ricevuto nulla, è conveniente chiamare il numero del Servizio Clienti indicato sulla carta di credito o su un estratto conto precedente: vi indicheranno la rata minima di rimborso prefissata e dove inviare il pagamento;
* verificare almeno una volta l'anno il proprio resoconto creditizio, accertandosi che contenga informazioni esatte; su tale documento potrebbero infatti essere state inserite inaspettatamente informazioni errate e tali da inibire la concessione di un finanziamento: prima viene rilevato l’errore, più rapidamente potrà essere corretto.
b) Storia creditizia individuale
La storia creditizia fornisce delle informazioni che riguardano il modo in cui un soggetto ha gestito i propri precedenti rapporti finanziari; solitamente le informazioni che appaiono sono le seguenti:
a) Dati anagrafici: nome, indirizzo attuale (e indirizzi precedenti) e data di nascita. Le informazioni sono fornite direttamente dal richiedente; compilando quindi sempre allo stesso modo i moduli di richiesta (ad esempio, indicando il proprio nome sempre nel medesimo modo), permette di ridurre possibili errori nel resoconto creditizio.
b) Occupazione: impiego attuale e nome dell’attuale datore di lavoro. Possono essere indicati anche i precedenti datori di lavoro.
c) Affidabilità creditizia: i creditori aggiornano mensilmente alcune informazioni specifiche, ad esempio l'esposizione debitoria complessiva, i limiti di finanziamento, le rate mensili rimborsate e le modalità di rimborso per vari anni addietro. Le informazioni relative ai rapporti estinti sono conservate al massimo per 3 anni. I potenziali creditori utilizzano spesso tale sezione informativa per valutare le dinamiche individuali di comportamento creditizio, in particolare quelle degli ultimi due o tre anni.
d) informazioni pubbliche: comprendono le sentenze dichiarative di fallimento (solo per gli imprenditori commerciali), i sequestri effettuati dalle autorità fiscali, le sentenze di condanna subite e, talvolta, il ritardo nei pagamenti degli assegni di mantenimento per i figli. Tutte le predette informazioni vengono conservate per alcuni anni.
e) richieste di informazioni: nel caso in cui sia stato richiesto un finanziamento, la richiesta di informazioni effettuata dal concedente viene conservata per un termine non superiore ai 6 mesi, mentre le richieste effettuate per ottenere informazioni a fini promozionali vengono indicate esclusivamente nella copia del resoconto di competenza dell'interessato.
f) Richieste di informazioni a fini promozionali: il resoconto creditizio può contenere un elenco delle società che hanno richiesto informazioni a fini promozionali. Le richieste sono effettuate da imprese e istituti bancari che intendono proporre offerte di finanziamenti a chi rientra in determinati profili creditizi e sono indicate esclusivamente nella copia del resoconto di competenza dell’interessato.