Malattia celiaca
Oggi si sa sempre di più sulla sintomatologia della malattia celiaca (celiachia). I soggetti possono presentare sintomi lievissimi, come una lieve distensione addominale; qualche episodio di diarrea e flautolenza, inoltre ci sono casi si in cui la malattia celiaca (celiachia) è quasi asintomatica; a volte una causa scatenante come una febbre o un antibiotico, possono far manifestare la malattia celiaca (celiachia), e ci sono casi in cui la celiachia è diagnosticata in età avanzata. è molto importante diagnosticare precocemente la celiachia, perché questa malattia è stata associata ad un aumento della frequenza di linfomi; infatti il linfoma è una complicanza a cui può portare la celiachia. Esporre per lunghi periodi l’intestino al danno del glutine, causa un aumento delle probabilità di insorgenza di linfoma. Il linfoma spesso si trova nell’ileo e si può vedere radiograficamnete con il bario.
I linfomi danno due complicanze: stenosi (restringimento del lume) e sanguinamento. Queste complicanze possono portare molti pazienti al ricorso alla chirurgia.
Uno dei sintomi più diffusi della malattia celiaca (celiachia) è l’anemia sideropenica , legata al ridotto assorbimento di ferro tra il duodeno e il tenue. Questo può essere l’unico sintomo, associato agli altri sintomi tipici del malassorbimento come la diarrea. In pazienti in cui si sospetta malattia celiaca (celiachia) si deve fare il peso delle feci nelle 24 ore per 3 giorni consecutivi. Il sangue occulto delle feci non deve esserci, ma se c’è la presenza di emorroidi per esempio possiamo trovarlo. Altro esame da effettuare nelle feci è quello parassitologic o per scartare le cause di tossinfezioni batteriche. Esame chimico fisico delle feci: concentrazione dei grassi è la cosa più importante, se è superiore a 6-8 grami nelle 24 ore siamo di fronte a steatorrea. Se nelle feci ci sono delle fibre indigerite di solito non rappresentano un problema, ma la steatorrea si. Nella steatorrea possiamo anche pensare ad una insufficienza pancreatica, oppure tutte le patologie che interessano il digiuno e l’ileo, come i linfomi, la malattia di Crohn, digiuno ileiti, e i pazienti operati che hanno una resezione dell’ileo.
Gli esami ematochimici da fare possono essere la ricerca del genotipo HLA DQ2 e DQ8. Esame emocromo citometrico completo. Leucociti e piastrine saranno normali. Molti pazienti celiaci sono pallidi, in quanto hanno una anemia e per valutarla vanno analizzate la sideremia e ferritinemia (mi da informazioni sui depositi).
Nell’ultima ansa ileale c’è l’assorbimento di vitamina B12 (cobalamina) e nella celiachia può esserci un deficit di questa vitamina che si traduce in anemia macrocitica (a differenza di quella da ferro che è microcitica) o normocitica, se è concomitante a quella di ferro. Un’anemia macrocitica oltre che nel deficit di B12 può ritrovarsi pure negli alcolisti.
Ci sarà inoltre una ipoalbuminemia indice di ipoosmolarità plasmatica, con richiamo di acqua e versamento ascetico.
Molto spesso nella celiachia c’è un ipo-immunoglobulinemia (basse Ig G e Ig A totali), questo può dare una falsa negatività ai test anti-endomisio e anti-transgltaminasi, perché c’è una riduzione generale delle immunoglobuline. Quindi in un soggetto risultato negativo ai test, ma nel quale si sospetta che sia malto di celiachia, si devono anche prendere in considerazione le immunoglobuline totali. Gli indici di citolisi epatica (enzimi presenti nell’epatocita): sono liberati quando le cellule del fegato vengono distrutte. Questi enzimi aumentano quando c’è danno epatico, che si hanno di solito nei virus che colpiscono il fegato come le epatiti; anche un abuso alimentare o un abuso di alcol mi danno valori aumentati. Nella celiachia questi valori non dovrebbero essere alterati, però ci sono pazienti con valori di transaminasi più elevati, ma la causa non è nota.
Altra analisi da effettuare è la conta degli elettroliti plasmatici, perché c’è diarrea. La diarrea infatti provoca ipopotassemia, fino ad avere crampi. Può esserci ipocalcemia (dovuta sia a deficit di vitamina D che di albumina) che in molti casi è corretta con il ripristino dell’albuminemia. Altro fattore da considerare è la coagulazione del sangue, infatti deficit di Vitamina K, possono causare problemi nella coagulazione.
I deficit vitaminici possono portare a danni alla cute (più fragile e di facile desquamazione), alle unghie ed ai capelli.
Di solito i pazienti celiaci presentano ipocolesterolemia e ipotrigliceridemia, sia da ridotto assorbimento, che da ridotta sintesi.
La fertilità è ridotta nei celiaci, soprattutto nelle donne dove ci sono alterazioni del ciclo fino ad amenorrea, dovuto a malnutrizione e aumenta il pericolo di osteoporosi.
La dermatite erpetiforme: sono delle lesioni cutanee che possono interessare tutto il corpo con forme irregolari, rossastre, tipiche della celiachia. Questa dermatite erpetiforme ha un decorso che non segue quello della celiachia, ma anche se si correggono gli stili alimentare, la dermatite può restare.
Il bambino con celiachia non diagnosticata avrà ipotrofia muscolare, distensione addominale (flautolenza) e diminuzione della crescita, non arriva alla maturità puberale.