Sei in: Altro
Intolleranza alle solanaceae
Le Solanaceae sono una famiglia di angiosperme dicotiledoni che comprende molte specie commestibili ed altre velenose. Molte specie di questa famiglia hanno infatti componenti alcaloidipsicoattivi.
Fra le piante più conosciute appartenenti alla famiglia troviamo piante per l'alimentazione umana (le patate, le melanzane, il pomodoro, il peperoncino, il peperone) piante da cui si ricavano droghe farmaceutiche (la belladonna per l'atropina, il tabacco) piante velenose (le datura).
Le Solanaceae sono rappresentate allo stato spontaneo in tutti i continenti.
Descrizione frutti e semi di Datura stramonium
Le Solanaceae presentano fiori attinomorfi, gamosepali e gamopetali. I pezzi fiorali del calice e della corolla sono in numero di 5. L'androceo è formato da 4 o 8 stami saldati per le antere, l'ovario è supero, formato da due carpelli. Le foglie sono alterne, a lamina intera o profondamente incisa. I frutti possono essere bacche come nel caso del pomodoro o capsule come nel caso della Datura. I semi sono di solito piatti e tondeggianti con un diametro medio di circa 2-4 mm
Sistematica
Questa famiglia viene riconosciuta sia dalle classificazioni tradizionali (p.es. Cronquist) che dalla classificazione APG e in entrambi i casi viene collocata nell'ordine delle Solanales.
La suddivisione in sottofamiglie è invece controversa e ancora (2007) oggetto di dibattito anche all'interno della stessa classificazione APG[1].
Vengono riconosciuti un centinaio di generi e oltre 2000 specie.
La lista dei generi secondo APG è la seguente:
Acnistus Anisodus Anthocercis Anthotroche Archiphysalis Athenaea Atrichodendron Atropa (la belladonna) Atropanthe Aureliana Benthamiella Bouchetia Brachistus Browallia Brugmansia
Brunfelsia Calibrachoa Capsicum (peperoni e peperoncino) Cestrum Chamaesaracha
Combera Crenidium CuatresiaCyphanthera Cyphomandra (la cifomandra) Datura (lo stramonio) Deprea Discopodium Dittostigma Duboisia Duckeodendron Dunalia Espadaea
Exodeconus Fabiana Goetzea Grabowskia Grammosolen Hawkesiophyton Hebecladus Henoonia
Hunzikeria Hyoscyamus (il giusquiamo) Iochroma Jaborosa Jaltomata Juanulloa
Latua Leptoglossis Leucophysalis Lycianthes LyciumLycopersicon (il pomodoro)
Mandragora (la mandragora) MargaranthuMarkea Melananthus Mellissia Metternichia Nectouxia Nicandra Nicotiana (il tabacco) Nierembergia Nolana Nothocestrum
Oryctes Pantacantha Parabouchetia Pauia Petunia (la petunia) Phrodus Physalis (che comprende l'alchechengi) Physochlaina Plowmania Protoschwenckia Przewalskia Quincula Rahowardiana Reyesia Salpichroa Salpiglossis Sarach Schizanthu Schwecnkiopsis Schwenckia Sclerophylax Scopolia Sessea Sesseopsis Solandra Solanum (comprendente patata, melanzana ecc.) Streptosolen Symonanthus Trianaea
Nei pomodori e nelle melanzane il contenuto in solanina è inversamente proporzionale al grado di maturazione. Mano a mano che il pomodoro acquista colore e la melanzana raggiunge le giuste dimensioni, la concentrazione di solanina diminuisce sempre più. Anche in questo caso la cottura contribuisce ad inattivare eventuali residui dell'alcaloide; lo stesso risultato si ottiene con la tecnica di salatura sotto peso, a cui le melanzane vengono tradizionalmente sottoposte prima della cottura.
Se è vero quindi che con la maturazione diretta al sole, parte della solanina viene eliminata, per cui un pomodoro ben maturo non la contiene, dobbiamo però tener presente che la maggior parte dei vegetali messi in commercio vengono colti ancora acerbi, per poterli trasportare, maturano quindi nelle celle frigorifere dei vari magazzini, in questi casi perciò la solanina rimarrà al loro interno anche se il vegetale appare maturo. Ne consegue che sarebbe opportuno, per evitare di ingerire eccessive quantità di solanina, mangiare solamente vegetali di stagione, maturati nel campo, possibilmente biologici.
Se è vero quindi che con la maturazione diretta al sole, parte della solanina viene eliminata, per cui un pomodoro ben maturo non la contiene, dobbiamo però tener presente che la maggior parte dei vegetali messi in commercio vengono colti ancora acerbi, per poterli trasportare, maturano quindi nelle celle frigorifere dei vari magazzini, in questi casi perciò la solanina rimarrà al loro interno anche se il vegetale appare maturo. Ne consegue che sarebbe opportuno, per evitare di ingerire eccessive quantità di solanina, mangiare solamente vegetali di stagione, maturati nel campo, possibilmente biologici.