Obesità prima infanzia

Mentre i risultati preliminari di uno studio condotto per conto dell'EU Childhood Obesity Programme, presentati da Berthold Koletzko dell'Università di Monaco di Baviera al XV Congresso europeo sull'obesità in corso a Budapest, suggeriscono che l'uso di un latte artificiale con basso contenuto proteico e un tasso di crescita analogo a quello dei bambini allattati al seno comporterebbero benefici metabolici ed endocrini per il neonato e potrebbero aiutarlo a prevenire l'obesità, un articolo pubblicato sull'ultimo numero di Chemistry & Industry a firma Lisa Milton, suggerisce una via alternativa sulla base di una ricerca eseguita presso l'Università di Birmingham.

Secondo i ricercatori inglesi un latte artificiale addizionato con leptina, l'ormone che serve a stimolare l'ossidazione degli acidi grassi e l'assorbimento del glucosio, prevenendo l'accumulo di lipidi nei tessuti non adiposi, rappresenterebbe una protezione permanente dall'obesità e dal diabete. Secondo Mike Cawthorne, che ha diretto la ricerca, l'assunzione nel corso della prima infanzia di alimenti addizionati con leptina tenderebbe a rendere l'organimo in qualche misura inefficiente nello sfruttamento dell'energia. La somministrazione della leptina in un periodo sufficientemente precoce sembra infatti influire a lungo termine sui meccanismi del bilancio energetico. Come hanno dimostrato i ricercatori inglesi con esperimenti su topi, questo effetto della leptina si esplica anche se l'ormone viene addizionano al cibo della madre: gli animali nati da madri cosi alimentate rimangono snelli per tutto il corso della vita anche se viene proposta loro una dieta ad alto contenuto di grassi capace di indurre obesità e quindi diabete nei topi normali.

Prima di poter considerare questo approccio applicabile all'uomo, i ricercatori intendono scoprire come agisca in dettaglio in questa situazione la leptina, e controllare tutti i possibili effetti collaterali a lunga scadenza. ( gg )